A tre mesi circa dall’uscita di Destiny 2 (a questo link trovate la nostra recensione), Bungie torna alla critica proponendo al pubblico il primo DLC ufficiale, al prezzo – criticabile – di 19,99 €. La Maledizione di Osiride si propone di regalare al pubblico una nuova campagna (ambientata su Mercurio), nuove attività, nuove armi/armature e, infine, un rialzo del level cap che ora tocca quota 25. Armati di Season Pass – e controller – ci siamo ributtati volentieri nell’ultima fatica di Bungie targata Activision.
Il nostro parere su questo primo contenuto aggiuntivo? Scopriamolo insieme nella recensione…
“Per Osiride e per Api…”
La Maledizione di Osiride, disponibile singolarmente (al prezzo di 19,99 €) o tramite l’acquisto del season pass (in vendita al prezzo di 34,99 € per PC, PS4 e Xbox One), come già precedentemente annunciato aggiunge una nuova, interessante, campagna ambientata su Mercurio.
La nuova storyline ruoterà intorno alla figura dei Vex e di Osiride, ex capitano dell’Avanguardia nonché figura importante all’interno dell’universo di gioco creato da Bungie. Essi hanno infatti preso il controllo totale di Mercurio, conducendo esperimenti attraverso la Foresta Infinita, una sorta di macro simulazione virtuale dove i Vex simulano ogni possibile realtà attraverso delle differenti versioni di Mercurio, tra passato, presente e futuro.
La campagna, interessante sulla carta, si lascia tuttavia completare in tre ore scarse, evidenziando inoltre un eccessivo riciclo di materiale tratto dall’avventura originale. Anche la mappa di gioco, Mercurio, non è riuscita nell’intento di convincerci appieno: il pianeta è sì estremamente curato dal punti di vista grafico e meramente artistico, ma la scarsità di dimensione della nuova area proposta dai Bungie non riesce a garantire una varietà sufficiente di luoghi di interesse ed eventi pubblici ben strutturati, caratterizzati comunque dalle solite meccaniche già viste nel gioco base.
La mancanza di novità – e il fastidioso riciclo già evidenziato nella campagna principale – si denota anche nelle attività proposte. I due nuovi assalti presenti ne La Maledizione di Osiride altro non sono che rivisitazioni di missioni della campagna del DLC, anche se nel complesso risultano ben strutturati e inseriti in maniera ragionata all’interno della narrazione. Il primo assalto ci porterà a visitare Mercurio nel “passato”, affrontando orde di Vex agguerrite, il secondo – invece – sarà ambientato nel Mercurio presente e ci metterà di fronte ai nemici della campagna principale di Destiny 2: i Cabal.
Con La Maledizione di Osiride giungono novità anche sul fronte Crogiolo, la modalità Player vs Player di Destiny 2. La suddetta modalità vanterà ora tre nuove mappe in cui mettere alla prova le nostre skill: le prime due, ambientate su Titano, porteranno gli scontri sulle piattaforme e nei quartieri residenziali del pianeta; l’ultima mappa, invece, ci porterà nella Mercurio del passato, mostrando ambienti simili a quelli proposti nella campagna principale del DLC. Le mappe proposte, pur non proponendo nulla di nuovo sul fronte delle meccaniche, risultano ben integrate all’interno dell’universo di Bungie, consentendo i classici scontri ravvicinati e frenetici già apprezzati nel gioco base.
Con l’arrivo de La Maledizione di Osiride – e del conseguente inizio della Stagione 2 – è arrivato il primo “Covo dell’Incursione”, il Divora-Mondi. Di tutt’altra imponenza e longevità rispetto a Il Leviatano, il Divora-Mondi ci permette di esplorare alcune nuove ambientazioni (ovviamente legate a Il Leviatano), con conseguente Boss fight divisa in più sezioni. Nonostante la minor durata, il Divora-Mondi risulta un’incursione ardua se non portata a termine con coordinazione e concentrazione da tutti i membri del party.
Concludendo…
La Maledizione di Osiride non è il DLC che ci aspettavamo. A fronte di una mole contenutistica forse troppo esigua (considerando i circa venti euro richiesti per portarsi a casa il DLC), un riciclo di materiale a volte eccessivamente palese ed una campagna principale fin troppo breve, non ci sentiamo di promuovere a pieni voti l’ultimo lavoro di Bungie.
Il destino di Destiny 2 (perdonate il triste gioco di parole) sembra condurlo verso un inesorabile buco nero: i prossimi aggiornamenti e i futuri DLC riusciranno a salvarlo da morte certa?