Introduzione
In una realtà fantasiosa, distorta, macabra e dai tratti onirici, vivono esseri ermafodriti, dalla vaga forma umanoide. Padre-Madre è il loro nome e sono la fonte della vita in questo mondo. Partorendo numerosi figli, creano vere e proprie tribù di fratelli e sorelle, ognuno con sogni, curiosità e necessità uniche. Ghat è uno di questi; giovane, forte e vitale, decide di tornare nella sua casa dopo un lungo soggiorno con la tribù dei Corwids alla ricerca di se stesso. E’ nel posto sbagliato al momento sbagliato; ed è la causa della morte di Padre-Madre. L’intera tribù si scaglia all’inseguimento del giovane desiderando vendicare la morte del genitore. A Ghat non resta che fuggire, raggiungendo i confini del mondo, per scampare ad un fato avverso e gettare la luce sui misteri che si celano nella sua famiglia. Per sua fortuna non è solo; Daedra, fidata compagna dai toni gentili e dall’animo forte, decide di accompagnarlo in questo lungo viaggio e di non abbandonarlo al suo misero fato.
Gameplay
ACE Team è lo sviluppatore cileno di “Zeno Clash”; con un budget dalle dimensioni ridotte e tanta passione, ha dato vita ad il suo primo piccolo capolavoro: un ibrido tra fps e picchiaduro che utilizza il Source famoso motore grafico nato con “Half-Life 2”. Lo schema di gioco, in sintesi, è frutto dell’unione di scene di intermezzo, utilizzate per narrare la trama, ed aree chiuse in cui Ghat deve dar sfogo a tutta la sua brutalità per proseguire e sfuggire alla caccia condotta dai suoi consanguinei. Che sia in una foresta, in un deserto, o ai confini del mondo, i combattimenti e l’azione la fanno da padrone. Gath affronta i suoi avversari sfoggiando ottime doti da rissaiolo: pugni, schivate, ginocchiate, armi bianche, calci, prese; il tutto accompagnato dall’uso delle armi e degli esplosivi sparsi per l’area. Durante lo scontro ci si limita a scegliere su quale avversario concentrare gli attacchi e a far seguire le combo destreggiandosi in varie mosse degne di ogni buon picchiaduro che si rispetti. La natura fps del titolo permette di utilizzare delle armi da fuoco, ma si rivelano realmente utili solo in determinate occasioni; è lo scontro fisico ad avere la meglio. “Zeno Clash” è questo e nulla più. Eppure la sua semplicità è così ben dipinta da risultare appagante e divertente; quasi artistica. Le caratteristiche fisiche di Gath sono contraddistinte da due specifiche barre; quella rossa della salute, che può esser recuperata mangiando i frutti sparsi per l’arena, e quella verde della stamina, che cala correndo o colpendo malamente gli avversari. Il numero di armi a disposizione è relativamente basso, ma sono sufficientemente varie da poter dar vita a differenti tattiche; Gath ha quindi modo di impugnare due pistole poco precise; un fucile a tre colpi; una balestra; un lancia granate; pesanti mazze da battaglia o dei teschi esplosivi. I controlli sono molto immediati e i colpi possono esser più o meno potenti a seconda di quanto si tenga premuto il pulsante di attacco; ovviamente, mentre Gath cerca di concentrare il suo attacco in un singolo colpo decisivo, rimane alla mercè della furia avversaria. Talvolta, creature fin troppo coriacee, necessitano per forza l’uso di un’arma piuttosto che quello dei semplici pugni. Le sfide con molteplici avversari possono rivelarsi un pò troppo confusionarie se si cerca di recuperare le energie mentre si è completamente circondati: distogliere l’attenzione da un’avversario per raccogliere un frutto medicinale richiede precisioni millimetriche nel bel mezzo dello scontro.
Grafica e Sonoro
Il Source, il motore grafico della Valve nonchè padre di “Half-Life 2”, è la base su cui poggia “Zeno Clash”. A distanza di anni, riesce sempre a stupire e a rendere l’esperienza proposta dalla ACE Team, unica. Le aree, siano esser arene o zone in cui prendono vita gli intermezzi, sono particolarmente curate; rispecchiano appieno la filosofia distorta ed onirica in cui nasce l’ambientazione; si spazia dalla città di Padre-Madre, alle foreste abitate dai folli corwids, per poi raggiungere il deserto o i confini del mondo. Forse a tratti possono risultare un pò scarne di dettagli, ma la scelta delle texture, i giochi di luci e lo stile originale riescono comunque nell’intento di trasportare il giocatore in un mondo nuovo. I personaggi, siano essi avversari o coprimari, sono stilisticamente unici e caratteristici. Il viso gentile dell’attraentre Daedra, le fattezze aberranti ed aliene di Padre-Madre, la sua vasta e varia prole, le creature che abitano le terre attraversate da Gath; tutto è unico e studiato; quasi a voler nascondere particolari e profondi significati.