L’Eternità chiama…
Nel fine settimana, tra il 19 e il 22 Giugno, la NCsoft ha avuto modo di dar vita ad un secondo importante evento per la sua lineup: la closed beta numero due di “Aion”, futuro Mmorpg pronto a diventare il nuovo contendente dell’ormai celebre ed immortale “World of Warcraft” della Blizzard.
Cyberludus è stato caldamente invitato a partecipare a questo importante evento ed ha avuto modo di saggiare con mano quello che, presto, potrà sconvolgere il mercato europeo online.
La morte di un dio
“Aion” nasce in Corea e combina elementi fantasy in contesti PvE (lo scontro tra giocatore e l’ambiente gestito dalla intelligenza artificiale ndr.) e PvP (lo scontro tra giocatori ndr.).
Secondo le leggende il mondo di Atreia era popolato da umani e draghi ed era sotto il dominio di una potente divinità: Aion. Il fato e la bramosia vogliono che la razza dei draghi decida di ribellarsi al dio e, comandati da Balaur, scateni una guerra millenaria e sanguinosa.
Nella conclusione dello scontro la Torre dell’Eternità, dimora di Aion, viene distruttra ed il mondo stesso di Atreia spezzato in due parti: una perennemente illuminata dal sole, l’altra eternamente abbracciata dall’oscurità. Col tempo l’umanità si adatta a questo nuovo ambiente, dando vita a due differenti stirpi: gli affascinanti Elyos devoti alla luce e i temibili Asmodian figli dell’ombra. Per ragioni tutt’ora sconosciute, le due stirpi lottano l’una contro l’altra nel vano tentativo di annientarsi a vicenda, giurandosi eterna rivalità.
Closed Beta
L’evento Europeo tra il 19 e il 22 Giugno, aperto ad una cerchia di pubblico ristretto, ha permesso di gustarsi i primi istanti di gioco del titolo indossando i panni degli Asmodian, dal primo al decimo livello. Evitando di rivelar l’ambientazione e la trama che dipingeranno il contesto in cui il videogiocatore avrà modo di muoversi e divertirsi, è sufficiente sapere che sono estremamente curate e dall’ottima fattura. Nei primi dieci, dei cinquanta livelli disponibili, l’avatar del personaggio deve affrontare una serie di eventi che, al termine, gli permetteranno di scoprire la sua vera natura divina e di ascendere allo status di Deva.
I Deva sono creature immortali, dai poteri sorprendenti ed in grado di volare grazie alle loro stupende ali.
Dopo aver scaricato il client ed essersi collegati ad un server, si accede alla creazione del personaggio. Se le prime scelte rimangono le classiche (razza e classe) la terza lascia letteralmente sbalorditi: in effetti è possibile personalizzare la fisicità del proprio avatar nei minimi dettagli, rendendolo pressochè unico e differente dal resto del mondo di Atreia. “Aion”, al pari della personalizzazione di un “Oblivion”, è in grado di bruciare letteralmente almeno un’ora solo per sperimentare le varie opzioni disponibili, al fine di caratterizzare completamente il proprio futuro Deva preferito.
Le classi a disposizioni sono apparentemente poche (guerriero, mago, prete, scout), ma con l’ascensione all’immortalità, il giocatore deve scegliere come specializzarsi.
Il guerriero ha modo di diventare Gladiatore, incentrato sulla pura forza bruta, o Templare, il classico guerriero che ha lo scopo di resistere ad ogni tipo di danno e tener fermi gli avversari (in gergo, il “tanker” ndr.); il mago può diventare uno SpiritMaster, in grado di evocare gli spiriti degli elementi al suo servizio, o un Sorcerer, che si addentra maggiormente negli studi dell’arcano per sfoderare un’arsenale tale da far invidia (in gergo, un personaggio “dps” ndr.); lo scout ha modo di scegliere se specializzarsi in Ranger, concentrandosi su trappole ed combattimenti a distanza, o Assassin, usando veleni, due lame, velocità e tanta astuzia; infine il prete può ascendere a Cleric, il classico curatore del gruppo, o Chanter, una sorta di prete-guerriero con la capacità di conferire bonus al gruppo e di lanciare maledizioni sugli avversari.
Se ciò non bastasse e non avesse ulteriormente convinto la curiosità del videogiocatore, è bene sapere che anche le classi possono esser personalizzate avvicinandole al proprio stile di gioco e rendendole uniche nel suo genere. Grazie allo “Stygma System” è possibile ereditare parzialmente da altre classi, abilità che non sono proprie della specializzazione scelta. Un guerriero in grado di lanciare incantesimi ? è possibile. Un mago in grado di utilizzare due lame ? Anche. Dando così vita ad una varietà ed una infinità di opzioni davvero interessante.
Luci, colori e sonoro
“Aion” è uno spettacolo per gli occhi; pur essendo una semplice beta è capace di lasciare di stucco e meravigliare per la qualità dei dettagli e l’attenzione ai particolari. Il motore grafico che gestisce egregiamente tutto quanto è il CryEngine dì Crytek. Gli effetti di luce sono molti e spettacolari; gli ambienti, apparentemente un pò scarni, sembrano quadri di paesaggi surreali. Le animazioni stupende e, anche se a tratti ancora da perfezionare, estremamente curate: basti pensare che, dopo un combattimento che si concluda con una mesta vittoria e molte ferite, l’avatar dimostra la sua stanchezza respirando affannosamente; oppure, quando si impugnano armi particolari, in grado di legarsi all’anima del portatore e, di conseguenza, non esser più vendute o scambiate, un’ondata di energia solleva parzialmente da terra il personaggio dando enfasi all’evento. Semplici dettagli che attestano l’attenzione riposta dagli sviluppatori su questo titolo.
Nota estremamente interessante è la presenza di filmati che descrivono le quest dell’avventura principale; di volta in volta, la telecamera si allontana dal giocatore e vola nelle varie zone del mondo di Atreia descrivendo gli eventi e le richieste. I filmati sono altrettanto curati e vari, spaziando dalla semplice presentazione di un villaggio alla visione del futuro dell’avatar del giocatore!
Le musiche sono evocative e riescono a cogliere in pieno gli aspetti dei due mondi di Atreia; fà eccezione una certa ripetitività delle colonne sonore, ma si è certi che sia solo un difetto della beta.
GUI la misteriosa
L’interfaccia grafica (o GUI ndr.) è quanto di meglio possa offrire al momento il mondo videoludico degli mmorpg. Tutto sembra esser pensato per minimizzare le perdite di tempo e permettere al giocatore di godere dell’esperienza.
Oltre alle classiche barre in cui posizionare, a propria discrezione, le abilità, sono presenti differenti tool che aiutano lo svolgersi delle quest, indicando sommariamente le zone, la presenza di mostri o dove poter trovare un particolare oggetto. In questo modo si evita lo spiacevole effetto di dover vagare per ore alla cieca, alla ricerca di un semplice coniglio da trasformare nella cena del locandiere di turno.
Molto interessante è la possibilità, completati alcuni eventi, di associare un titolo al proprio personaggio attraverso l’interfaccia; “Rays la cacciatrice di Tesori”, “Hektor l’eroe dei razziatori” sono solo due semplici esempi. Una simile operazione, oltre ad avere il pregio visivo di mostrare a tutti i presenti quanto bravi si è stati nel completare alcuni compiti, conferiscono piccoli bonus gradevoli e mai indesiderati.
Affilando le Armi per sopravvivere all’Abisso.
“Aion” si pone a metà strada tra i tipici mmorpg PvP e quelli PvE. Indipendentemente dalla natura dell’avversario, sia esso umano e artificiale, il combattimento che offre richiama quanto il genere abbia sempre abituato, rivisitandolo con alcune interessanti novità: le catene.
Oltre ai classici set di attacchi, ciascuno con differenti qualità ed effetti (come “Word of Warcraf” insegna), al giocatore viene data la possibilità di concatenare gli attacchi in serie, per scatenare effetti sempre più devastanti e d’effetto. L’uso di un determinato attacco in una catena sblocca l’accesso temporaneo ad ulteriori abilità (ispirazione tratta da “Guild Wars”). Tutto ciò rende lo scontro ancora più tattico e frenetico, poichè interrompere una catena al momento giusto può avere effetti devastanti per chi la sta compiendo: si ritroverebbe inerme alla mercè degli avversari, con le abilità già usate in cooldown (ossia in attesa di poter esser riutilizzate dopo un certo periodo di tempo ndr.) e quelle successive alla catena inaccessibili.
Mentre il PvE si evolve con la classica esplorazione delle aree, acquisizione delle missioni, creazione di un party e successiva strage di qualsivoglia creatura, il PvP viene gestito con un duplice aspetto: l’avatar del giocatore può accedere all’Abyss, un territorio irreale che divide gli Amodian dagli Elyos, patria dei draghi Balaur, ricca di fortezze da conquistare e gestire, così come da creature, tesori e ricche opportunità. In questa zona i gruppi delle differenti razze possono dar sfogo alla propria ira sui nemici giurati, cercando di avere il sopravvento. La seconda possibilità permessa è quella di esplorare le terre alla ricerca di uno strappo spazio-temporale in grado di teletrasportare in pieno territorio nemico, ove scatenare razzie e distruzione.
Il fascino del volo
A tutto ciò si aggiunge la grande novità del titolo di “Aion”, cuore pulsante delle fantasie di ogni giocatore: la possibilità di volare. Con l’ascesa e la trasformazione in Deva, l’avatar del giocatore acquisisce la possibilità di evocare temporaneamente delle ali e sfruttarle a proprio vantaggio. Con il crescere del suo potere aumenta il tempo concesso per rimanere in volo. L’uso della terza dimensione, nei combattimenti, oltre ad avere un vantaggio tattico non indifferente (scatenare la propria furia distruttrice a colpi di magie ed arco, su di un guerriero incapace di prendere il volo, ha i suoi evidenti pregi), conferisce un fascino unico. Inoltre, quando il Deva scatena il suo potere e diventa un essere alato, acquisisce dei bonus particolari nella sfera di influenza della sua classe; ad esempio, l’assassin aumenta la sua probabilità di effettuare attacchi critici mentre il cleric la sua predisposizione nel lanciare incantesimi di supporto e cura. ****
Conclusioni
“Aion” in Europa, uscirà nell’autunno di quest’anno. Durante l’attesa proseguiranno gli eventi delle closed beta ciascuno centralizzato su aspetti particolari del titolo. Il prossimo appuntamento è nei primi di luglio per valutare i contenuti del gioco tra il livello 10 ed il livello 20. Cyberludus ha tutta l’intenzione di continuare a seguire questo titolo estremamente interessante, che riesce a cogliere il meglio del panorama mmorpg e a fonderlo in un contesto equilibrato e dalle gustose novità.
Non ha importanza se “Aion” sia o meno il futuro contendente dell’immortale “World of Warcraft”; ciò che è certo, è che ha le carte in regola per divertire ed affascinare migliaia di giocatori.
Non resta che attenderne pazientemente l’uscita e rimanere informati seguendo Cyberludus!