Quanti di noi hanno a mente la data dell’annuncio di questo Gran Turismo portatile? Forse molti, forse pochi. Ma, a ben ricordare, GT portable fu uno dei primissimi titoli annunciati per la piccola console portatile di Sony. Il gioco in questione era inserito addirittura nella line-up iniziale, ma poi, come una foglia portata via dal vento, fece perdere le sue tracce e da allora nessuno ne ha più saputo nulla. Nulla fino a non molto tempo fa, quando, accompagnando quasi le voci su una nuova PSP, si fece sempre più insistente il rumor sull’uscita di questa produzione. Rumor trasformato in realtà lo scorso 1 Ottobre. La domanda lecita che si siamo posti è la seguente: può una piccola console ospitare un gioco dalle meccaniche così complesse e realistiche, quali la serie Gran Turismo ha sempre aspirato a raggiungere?
Per un grande gioco ci vuole una grande console?
Partiamo col dare uno sguardo alle modalità di gioco offerte dall’ultima fatica portatile di Poliphony Digital. Il menù che accoglie il giocatore è davvero ben fatto, confortevole e all’apparenza ricco di opzioni selezionabili. L’occhio ricade subito sulle prove “sfida”, riprese fedelmente dalla versione casalinga del titolo.
Queste, metteranno alla prova l’utente, portandolo pian piano a entrare nelle meccaniche dell’azione e mostrando la guidabilità di ogni mezzo.
Tutto perfetto si direbbe fin qui! La macchina risponde in modo realistico ai comandi, la fisica di guida (non dei danni) è fedele alla serie casalinga, le vetture non mancano, potendo il titolo vantare di un parco vastissimo e di tracciati altrettanto vari. Ma cosa non va allora? Muovendosi tra le varie opzioni di gioco ci si accorge molto presto dell’assenza di una modalità carriera. Si potrebbe, allora, dire che finalmente esiste una produzione che tenta di uscire dai soliti clichè, un titolo che evita di inserire una modalità carriera trita e ritrita dove partendo dai campionati meno blasonati si arriva, poi, in vetta ai ranking mondiali più prestigiosi. D’accordo, ma come si sostituisce una tale modalità – o meglio – cosa andrebbe a sostituirla per invogliare il giocatore a correre? La risposta di Poliphony digital è tanto semplice quanto ingiustificata: nulla!. Si esatto, avete capito bene, GT portable manca di una qualsivoglia modalità progressiva che faccia da collante al gioco e che tenga viva l’attenzione degli utenti. Le uniche modalità che si potranno affrontare riguardano solo e soltanto le gare singole.
Ognuna di queste è slacciata da quella che segue e da quella che precede, non c’è una storia, manca un filo conduttore che possa in qualche modo dare soddisfazione al giocatore dei risultati conseguiti. L’unica ricompensa dopo ogni competizione sarà, perciò, di tipo monetario e servirà per acquistare auto sempre più prestigiose da inserire nella propria collezione personale e da utilizzare attraverso i 35 tracciati disponibili. Questo, in definitiva, è l’unico vero obiettivo di Gran Turismo in versione handheld.
The real driving simulation?
A parte le lacune relative alle opzioni di gioco, ci troviamo di fronte ad una simulazione di guida? Su questo punto di vista dobbiamo dare i giusti meriti agli sviluppatori. Riuscire a trasferire su una console portatile molti elementi che caratterizzano la controparte casalinga non è impresa semplice.
La mancanza di più levette analogiche unita a quella di tasti dorsali dosabili, porta con sé numerose problematiche che potrebbero inficiare sensibilmente lo stile di guida e la sensibilità richiesta per una simulazione automobilistica. Il lavoro di Poliphony Digital in merito a ciò è, però, encomiabile.
Le autovetture rispondono egregiamente e sia la levetta analogica sia i tasti direzionali riescono a rendere la guida piacevole senza rinunciare all’aspetto simulativo e realistico. Saper dosare l’acceleratore e il freno innanzi ad una curva sarà elemento fondamentale per tenere la macchina in pista e uscire vittoriosi da un evento.
Ogni vettura ha la propria guidabilità, diversa a seconda dei cavalli nascosti nel vano motore e in base ai differenti manti stradali dei circuiti su cui andremo a gareggiare. Il gameplay solido è, inoltre, accompagnato da un frame per rate costante e fisso sui 60. Un vero miracolo si potrebbe esclamare! Peccato, però, che qui finiscono le poche note positive del titolo, iniziando invece una lunga serie d’imperfezioni di non poco conto. Partiamo con la prima. Sono soltanto quattro le auto in pista, sia che si gareggi in multiplayer locale, sia che si corra in gare singole. La sensazione di povertà che ne deriva è davvero disarmante, tanto da sembrare quasi di correre da soli per lunghi tratti. Assente, poi, ogni possibilità di gioco in rete, così che la connessione Wi-Fi viene a essere sfruttata solo per scambiare auto con gli amici. Ma passiamo oltre a queste mancanze, che di per sé sarebbero giustificabili (non tanto a dire il vero!), e continuiamo con quei dati che dovrebbero fare la differenza tra un arcade e una simulazione. Gran Turismo portable non presenta alcun sistema di danni alle vetture e gli urti in gare con i veicoli o i guard rail sono del tutto irrealistici e privi di conseguenze per la competizione.
Il comportamento delle tre auto guidate dalla CPU è inoltre poco significativo, in quanto queste si limiteranno a mantenere una rigida traiettoria come fossero su binari, senza azzardare manovre particolari.
Tutto ciò potrebbe tradursi in una facile vittoria, potendo benissimo dare qua e là qualche sportellata in partenza, mettersi in testa e mantenere la traiettoria ideale fino alla linea del traguardo. Se si vuole migliorare la sensazione di guida, fino a raggiungere livelli di coinvolgimento adeguati, si dovrà allora metter mano alle opzioni relative alla guidabilità. Il consiglio è di eliminare la traiettoria visibile di strada, di selezionare altresì lo stile “professionistico” e di imparare a utilizzare il cambio manuale al posto del più tipico sistema di marce automatico. Settati in tal modo i parametri, si potrà godere di un livello di sfida più elevato e coinvolgente, dovendo così prestare attenzione non tanto alle tre vetture rivali in pista, quanto ai cambi di direzioni e alle brusche decelerazioni pre-curva che potrebbero portare ad un rapido scalo di marcia.
Parco macchine
Dopo aver parlato del gameplay, facciamo adesso un passo indietro e torniamo ad occuparci delle autovetture, che insieme alla realisticità del modello di guida, rappresentano il fiore all’occhiello di questa produzione.
Sono, infatti, ottocento le vetture disponibili, ognuna delle quali riprodotta con cura e dovizia di particolari. Dopo ogni evento, quattro produttori renderanno disponibile nel catalogo dieci autovetture, che saranno sostituite da altre dieci alla gara successiva. Questo sistema fa in modo che non sarà sempre possibile acquistare l’auto desiderata, dovendo aspettare che questa diventi disponibile in catalogo, per poi sperare che in quel preciso momento della “carriera” (ma quale carriera se non esiste?) si possegga il denaro necessario per poterla acquisire.
Tutto ciò, che in altre circostanze potrebbe essere considerato come negativo, va in questo caso a spronare il giocatore a partecipare ad altre competizioni singole prospettandogli almeno la speranza di trovare l’autovettura desiderata dopo la conclusione della gara. C’è, infine, da ricordare la possibilità di modificare le autovetture, conferendogli un assetto di gara più adatto al tipo di tracciato prescelto per la corsa.
Reparto grafico
I 60 frame per second sopra citati giustificano in parte l’evidente aliasing presente in questo GT e i piccoli glitch grafici visibili in gara.
Nel complesso la modellazione delle macchine è soddisfacente, così come anche i circuiti su cui si corre. Quasi inguardabile, o indegna, è invece la visuale interna dell’abitacolo, formata da una sagoma nera poco accattivante e scarsamente realistica. Va meglio con le visuali esterne e quella schiacciata sull’asfalto, in grado di offrire un senso di velocità maggiore. Il versante grafico risulta, così, piacevole, senza far gridare al miracolo e rimanendo (giustamente) ben lontani dalla controparte ammirata su Ps3.
Conclusioni
Gran Turismo per Psp ha tutta l’aria di essere un lavoro incompiuto o, quanto meno, un progetto “impolverato” riesumato per fare da cassa di risonanza all’uscita delle nuova PSPgo. Il titolo appare, così, carente sotto molti punti di vista e privo di modalità tali da tenere incollato per molte ore il giocatore. Se non fosse per le 800 autovetture selezionabili e per un modello di guida realistico, saremmo di fronte al più totale degli insuccessi. Quanti hanno acquistato da poco la PSPgo potranno scaricare gratuitamente il titolo dal PS Store, per tutti gli altri sarebbe il caso di valutare attentamente l’acquisto di quello che potremmo definire come “La Pietà Rondanini” dei videogiochi. Bello ma incompiuto!
Emiliano Contarino