Un gelatinoso visitatore
Il pianeta di Blobolonia sembra essere davvero nei guai… I suoi mollicci abitanti, dei teneri blob , sono stati presi in ostaggio da un re malvagio che ha conquistato il potere assoluto tenendo questa gioviale popolazione in gabbia… Un piccolo blob bianco, tuttavia, riesce a sfuggire alle grinfie di questo malvagio despota… E da questo momento incomincia qualcosa che è molto più di un semplice videogioco. A volte capita, ad ognuno di noi, di doversi trovare di fronte a un momento particolarmente difficile: la cura per poter attutire il dolore di un momento è nascosta spesso nel volto di qualcuno, nella faccia di un amico, pronto a sostenerti con ogni mezzo. Pare che questo piccolo extraterreste abbia ragionato esattamente come noi quando ha deciso di fidarsi, per la sua missione, di un ragazzino come gli altri, un comune bambino che, con il suo grande cuore, ha accettato il tenero blob come amico, accompagnandolo nella sua avventura per la liberazione di Blobolonia. Questa è la storia di un’amicizia, “A Boy And His Blob“.
Un genio al lavoro per un titolo strizzacervelli
“A Boy And His Blob” si presenta come una celebrazione dei vent’anni dall’uscita del primo episodio di questa “serie”, comparso per la prima volta su NES nel 1989 sul suolo statunitense. I toni avventurosi del primo titolo erano frutto della magica mente di David Crane , già creatore di quella piccola gemma videoludica che è “Pitfall!” per la console Atari 2600. Questa revisione per Nintendo Wii si ispira al suo predecessore in tutto e per tutto, cercando però di donare al gioco e al suo gameplay delle nuove tinte e dei nuovi aspetti tali da poter attrarre un pubblico decisamente più vasto. “A Boy And His Blob” unisce la formula dei platform a scorrimento a quella dei più classici puzzle game: il blob e il suo piccolo amico dovranno affrontare una serie di insidie sparse per più di quaranta livelli irti di ostacoli e nemici agguerriti, facenti parte del malvagio (ma a suo modo grazioso) esercito del re malvagio che ha soggiogato Blobolonia. Le uniche armi a disposizione del giocatore sono il proprio cervello e un infinito arsenale di gustose gelatine! Il blob sembra andare ghiotto di queste particolari caramelle gommose , forse perche gli ricordano la sua stessa forma e la forma della sua casa, ed è capace di sfruttare il loro gusto per trasformarsi in una serie di oggetti utili all’esplorazione, alla risoluzione di enigmi ambientali o all’eliminazione sistematica dei nemici. Nel caso ci trovassimo davanti a una piattaforma troppo alta per essere raggiunta con un salto basterà una piccola caramella per trasformare il nostro candido amico in un trampolino e raggiungere le più alte vette! Un tunnel pieno di nemici è troppo lungo per essere superato a piedi senza il rischio di soccombere? Nessun problema, basterà trasformare il piccolo blob in un razzo, montarvi sopra e tutto sarà risolto! L’unione delle capacità del blob ed del magnifico level design è una vera chicca di equilibrio videoludico: nulla è messo in un determinato luogo per caso e per ogni problema esiste una soluzione, per quanto effettivamente possa essa essere complessa! Nei primissimi livelli di gioco, per fortuna, un semplice sistema di cartelli e segnali (disposti senza invasività lungo il percorso) funge da tutorial per spiegare al giocatore le funzioni delle prime trasformazioni del blob. Una volta completati i primi puzzle, tuttavia, queste indicazioni semplificatrici spariranno e si potrà fare affidamento solo sul proprio cervello! Durante la strada, inoltre, sarà possibile far divorare al blob alcuni tesori (3 per livello) i quali conterranno alcune decorazioni perla nostra casa: è evidente che questo espediente aumenta la già elevata longevità del titolo, garantendo una sfida a sicura a chiunque sia così pignolo da puntare sempre al completamento totale di un gioco. I controlli funzionano perfettamente in quasi tutta l’avventura : ovviamente, le funzioni motorie del Wiimote non sono utilizzate largamente, ma non si tratta certo di un aspetto negativo, vista la natura di questo titolo. Il ragazzino si muove con precisione e un minimo di lentezza e il blob può essere richiamato in qualsiasi momento con un urlo, premendo un tasto sul proprio controller. Come se non bastasse, l’interazione con il blob è amplificata da alcune azioni, come l’abbracciarlo, performabili attraverso la pressione di alcuni tasti: il valore dell’amicizia, del resto, non va perso nemmeno per un secondo e c’è sempre tempo per un caloroso abbraccio! Unico punto a sfavore: negli scontri con in boss, gli sgherri del re malvagio, i controlli perfetti per la calma dei livelli finiscono per diventare leggermente legnosi, in quanto le situazioni richiedono una prontezza di riflessi che è difficile che un sistema di controllo nato per un puzzle game possa garantire…
Un vero paradigma dell’arte
Spesso e volentieri, il Nintendo Wii ci ha abituati a prodotti tecnicamente non eccezionali: le capacità della console non hanno mai potuto oltrepassare loro limiti , ma questo non ha certo rappresentato solo un accontentarsi… “A Boy And His Blob”, pur apparendo come un puzzle bidimensionale decisamente poco pretenzioso, prende le potenzialità del Wii, le spreme fino allo stremo e le trasforma in vera e propria arte. Per quanto riguarda il dettaglio grafico, ci si trova di fronte alla vera essenza del 2D di nuova generazione: sfondi disegnati a mano, trasparenze lievi ma comunque intense, uso dei colori magistrale… I programmatori di WayForward sanno davvero il fatto loro. Invece di abusare di chissà quali effetti tridimensionali, la concentrazione sull’aspetto del fascino artistico che un panorama bidimensionale è sempre stato in grado di generare nel corso videoludico degli anni ha generato un vero e proprio capolavoro per gli occhi e per il cuore , come a trovarsi, felici, a dover visitare uno sfavillante museo, pieno di tele di incredibile qualità a tenere compagnia al nostro intelletto, sempre in costante moto. La colonna sonora, dai toni onirici e trasognati, non fa che incentivare queste piacevoli sensazioni, risultando particolarmente idonea sia per l’atmosfera stessa del gioco sia per lo scopo che il giocatore deve prefiggersi: quello di poter ragionare per risolvere un problema senza un noioso disturbo di sottofondo. Gli effetti sonori (tra i quali spicca, in tutta la sua semplicità, la voce del piccolo protagonista) si affiancano magnificamente alla musica e alla grafica: la crasi genuina di tutti questi aspetti offre al pubblico quello che può davvero essere definito come un nuovo paradigma dell’arte elettronica, da affiancare a capolavori come “Braid” che già avevano ottenuto, meritevolmente, questa meravigliosa reputazione.
Conclusioni
“A Boy And His Blob” gratifica i giocatori di oggi e di ieri riprendendo un gioco del passato e donandogli un nuovo stile, offrendo un divertimento serio per la mente e una bellezza difficile da eguagliare per occhi e orecchie. I tanti livelli disponibili, la profondità dei puzzle e l’amicizia fra il ragazzino e il blob sono tutti tasselli di un componimento stupendo, che vuole insegnare a noi un rispetto per chi è diverso, divertendoci nel contempo come pochi altri titoli riescono a fare.
Alessandro “Il Notturno” Perlini