C’era una volta Adam “Kane” Marcus, mercenario condannato a morte, rapito dai suoi ex colleghi del gruppo I Sette durante il trasporto per l’esecuzione e costretto a recuperare la merce che, secondo loro, avrebbe rubato durante il suo ultimo colpo. E c’era una volta anche James Seth Lynch, uomo non esattamente di bell’aspetto, anch’egli condannato a morte e rapito insieme a Kane dai Sette e, poi, posto come osservatore dei movimenti del “collega” e informatore dei Sette. Tutto questo era “Kane & Lynch: Dead Men”, gioco del novembre 2007 prodotto da IO Interactive, il team responsabile della serie ” Hitman ” e pubblicato dalla Eidos. Il titolo era ricco di spunti interessanti, ma mancava di mordente, e così fu oggetto di molte critiche da parte del pubblico e degli addetti del settore. IO ha fatto tesoro di queste valutazioni e, 3 anni dopo, ha deciso di riprovarci col seguito Kane & Lynch 2: Dog Days .

Da guardiano a guerriero

Kane & Lynch 2 si svolge diversi anni dopo il termine del primo capitolo. Il dinamico duo si è separato e Lynch si è trasferito a Shanghai per provare a costruirsi una vita: si è trovato una fidanzata e ha deciso di accettare un ultimo lavoro, il trasporto di un carico di armi. E chi meglio del suo ex collega Kane, esperto di armi, può prendere parte a quest’ultimo colpo? Nessuno, se solo non fosse che qualcosa durante il lavoro va dannatamente storto, trasformando così un lavoretto facile facile in una complicata fuga. In questa avventura il giocatore impersona Lynch, a differenza del primo capitolo. Se già il primo episodio nei panni di Kane risultava piuttosto crudo e maturo, passando in quelli del suo ex guardaspalle, la prospettiva si fa ancora più adulta e violenta, data la personalità non propriamente affabile di Lynch. La natura del protagonista si sposa benissimo con la location: Shanghai, una città in cui Lynch può dare sfogo a tutta la sua schizofrenia, dipinta nel suo grigiore, nelle sue insegne al neon, nel suo caos metropolitano. La scelta del setting (e soprattutto degli aspetti di Shanghai riprodotti) si colloca nella nuova impronta che IO ha voluto dare al suo prodotto, riassumibile in una parola: realtà.

Tra RTV e Cops

“Più reale” era il primo appunto sulla lista dei ragazzi della software house, e questo si traduce prima di tutto nell’aspetto visivo del gioco. Il feeling generale è quello di trovarsi di fronte ad un filmato amatoriale di quelli che si scorgono su YouTube per intenderci: le texture non sono totalmente ripulite, l’immagine presenta un accenno di “rumore” digitale e le inquadrature si muovono e ondeggiano come se avessimo perennemente un cameraman a seguirci. Questa scelta è stata operata proprio per dare la sensazione di trovarsi di fronte ad una testimonianza catturata da un videoamatore sul momento, come fosse una puntata qualsiasi di RTV. La sensazione è accentuata da piccoli tocchi di stile, come ad esempio l’immagine che si sfoca in caso di esplosioni forti e vicine, per poi tornare gradualmente normale, oppure le barre di caricamento sostituite da un’ormai familiare icona di buffering. Ad un maggiore realismo grafico corrisponde anche una maggiore concretezza per quanto riguarda il compartimento audio: dimenticate le colonne sonore perfettamente bilanciate come fosse un film d’azione, in ” Kane & Lynch 2 ” la colonna sonora è data dagli effetti sonori confusi e sovrapposti, che si distorcono a seconda dell’acustica del luogo in cui ci si trova.

Shanghai dangerous

Ma sotto lo strato audio – video, cosa propone “Kane & Lynch 2”? Stando agli elementi rivelati da IO, siamo di fronte ad un “classico” shooter in terza persona, con il sistema delle coperture a farla da padrone negli scontri a fuoco. Questo è stato ridisegnato in modo da essere più in linea con i massimi esponenti del genere (ad esempio adesso, per nascondersi dietro un riparo, basta l’uso di un singolo tasto, à la Gears of War per intenderci). Gli scenari sono danneggiabili e, addirittura, possono fornire alcune soluzioni tattiche interessanti: ad esempio sparando ad un estintore è possibile creare una piccola esplosione che può semplificare la vita al buon Lynch. Uno spunto notevole in termini di gameplay è dato dal cosiddetto “down not dead”, un sistema che accomuna sia il giocatore sia l’IA nemica. In pratica, una volta atterrato, quindi ridotto a una manciata di centimetri sulla barra della vita, il giocatore o nemico ha davanti a sé tre opzioni: strisciare al riparo per recuperare, sparare da terra finché la via non risulta nuovamente libera o rialzarsi immediatamente con quel poco di vita che rimane. Infine, il multiplayer cooperativo, clamorosamente e inspiegabilmente assente nel primo capitolo, è qui presente sia in modalità online che offline, e aggiunge una dimensione tattica ulteriore al gioco: è possibile, infatti, dividersi e, mentre uno tiene occupati i nemici di turno, l’altro può posizionarsi su un tetto per fornire il proprio supporto di fuoco dall’alto.

Attenti a quei due

Dagli elementi rivelati finora, “Kane & Lynch 2: Dog Days” sembra essere la dimostrazione che IO Interactive ha fatto tesoro dell’esperienza e delle critiche piovute per il primo capitolo. E’ presto per dire quanto oggettivamente valga il titolo in questione, ma di sicuro i ragazzi della software house hanno dato un’impronta chiara al gioco, rendendolo evocativo e particolare, e hanno lavorato su molti degli aspetti che minavano la qualità del prequel. Per cui non resta che aspettare la pubblicazione definitiva, che avverrà entro l’anno. I giorni del cane stanno arrivando!