Dopo oltre tre mesi, arriva finalmente su PC lo spin-off della saga Ubisoft , Assassin’s Creed: Brotherhood , che riprende la storia a partire dal finale di Assassin’s Creed II . L’attesa della versione PC è ripagata dall’integrazione dell’espansione “La scomparsa di Da Vinci” e dalla presenza di alcuni extra. Dopo il combattimento finale tra Ezio Auditore e Rodrigo Borgia , il nostro assassino viene accusato di omicidio e disonore in città, ed è costretto a scappare con l’aiuto dello zio Mario. Ben presto però le cose si complicheranno ancora di più di una semplice convinzione popolare: arriverà ad ostacolare la tranquilla vita di Ezio alla tenuta di famiglia il figlio di Rodrigo Borgia, Cesare , che bramerà di vendetta con tutto l’esercito papale a supporto (poiché ricorderete che Rodrigo Borgia era appena divenuto Papa). Ezio e la sua famiglia vengono dunque costretti a lasciare Monteriggioni e Firenze per trovare rifugio in un’altra zona d’Italia. E’ proprio questo il momento in cui Ezio decide di farsi aiutare da un amico di famiglia, Niccolò Machiavelli , un altro personaggio indimenticabile della nostra cultura italiana, che di fatto prenderà il posto di Leonardo , co-protagonista di Assassin’s Creed II al fianco di Ezio e Desmond . Niccolò vive a Roma , dove è concentrata tutta la potenza della famiglia Borgia, e questa sarà l’occasione imperdibile per Ezio di porre definitivamente fine ai suoi problemi e vendicare la morte di Mario, ucciso da Cesare durante l’assalto delle truppe papali alla tenuta Auditore. Questo è l’incipit di Assassin’s Creed: Brotherhood, una vera e propria sfida di vendette, che si incrocia spesso con gli avvenimenti storici e i contesti accaduti all’epoca.
Diffondi il verbo
Come prevedibile, Assassin’s Creed: Brotherhood prende di peso tutte le caratteristiche di Assassin’s Creed II e prova a migliorarle, riuscendoci solo in parte. Il vero punto debole della produzione infatti, ovvero la semplicità globale del gioco, è rimasto ancora presente ed anzi viene risaltato ancor di più da alcune scelte di gameplay abbastanza discutibili, studiate in principio per allargare l’esperienza di gioco. La vera novità del titolo è la presenza di altri assassini che Ezio potrà ingaggiare, dando vita ad una vera e propria Gilda degli Assassini di cui è al comando. Ezio potrà ingaggiare un numero definito di assassini che lo assisteranno durante i combattimenti. Ogni volta che verranno richiamati a combattere questi aumenteranno la loro esperienza, migliorandosi nelle caratteristiche di armi ed armatura, ovvero attacco e difesa. Vi sarà anche la possibilità di mandare i propri assassini in giro per l’Europa dove i vari committenti ne chiederanno l’intervento, andando quindi ad arricchire le risorse della Gilda e di conseguenza il caro Ezio. Ovviamente, vi saranno diverse missioni in cui l’aiuto degli assassini sarà indispensabile, ma nessuno vieterà al videogiocatore di farne uso massiccio al punto da ridurre il gioco a poco più che un passatempo. Dal punto di vista del combat system, il tutto è rimasto pressoché invariato: il secondo difetto più grande del gioco, ovvero la scarsa intelligenza artificiale delle guardie che attaccano una alla volta, si ripresenta ancora. Ezio potrà pianificare i colpi finendo le guardie più deboli, uscendo agevolmente da ogni combattimento. In Assassin’s Creed: Brotherhood vi sarà anche la possibilità di concatenare più attacchi, abilità che non fa altro che abbassare ancor di più il livello di sfida. Fortunatamente il comparto armi ed upgrade delle caratteristiche dello stesso Ezio, serviranno per allontanare la noia e prendere una pausa dalla solita routine. Ritroviamo tutti i ferri del mestiere del secondo capitolo, con l’aggiunta di qualche novità che impreziosisce il gameplay e ne aumenta le varianti, come la balestra. Per quanto riguarda l’esplorazione, si ripresentano tutte le doti di Ezio, in grado con estrema agilità di raggiungere qualunque punto della città arrampicandosi su qualsiasi costruzione. Presente anche nel secondo capitolo, la gestione finanziaria della città sarà più di un semplice svago in Assassin’s Creed: Brotherhood. Come già descritto nell’analisi della trama, Roma seppur non era ancora Capitale d’Italia, era di certo Capitale del potere dei Borgia. E’ proprio per questo che Ezio prima di poter ristrutturare la città con botteghe e ricostruzione dei monumenti, dovrà buttare giù la torre che domina una determinata frazione di Roma di proprietà dei Borgia. Imponendo il suo dominio, Ezio potrà finalmente gestire quella frazione della città a suo piacimento, per ricavarne risorse economiche impiegabili in diverse attività urbane o private. E’ stato infine raffinato il rapporto fatto di ricordi tra Ezio e Desmond: ora, grazie a diversi flash, sarà possibile scavare ancor di più nel subconscio dei due protagonisti, conoscendoli più di quanto non fosse accaduto con i primi due per Desmond e con il secondo capitolo per Ezio.
Ce sta n’assassino sui tetti, aò!
La Roma rinascimentale made in Ubisoft si presenta proprio come siamo stati abituati ad immaginarla attraverso i libri, i racconti e le foto dell’epoca. Roma è stata riprodotta fedelmente e in modo a dir poco impeccabile: la goduria che si sente scalando edifici e torri è davvero tantissima, e la sensazione di entrare davvero in quell’epoca è tangibile in ogni animazione e scena d’intermezzo. Il motore grafico usato per Assassin’s Creed: Brotherhood è lo stesso del secondo capitolo, ma possiamo notare che se le versioni console erano molto simili allo stesso, in questa versione PC i miglioramenti ci sono: texture più definite, orizzonte più vasto, e animazioni meglio legate. La cura riposta nei modelli poligonali è incredibile, ed era necessaria per poter permettere ad Ezio di godere dell’agilità a cui siamo stati abituati e che è diventata il fulcro cruciale di tutta la produzione. Notiamo anche delle espressioni del viso migliorate, che contribuiscono allo spessore della recitazione digitale dei protagonisti della vicenda e che vanno a braccetto con l’ottima regia. Inoltre, l’ottimizzazione del motore grafico è a dir poco esemplare: il gioco risulta fluido su anche nelle fasi più concitate, mantenendo vastissimo l’orizzonte senza mostrare odiati pop-up o microscatti. Peccato che tutto questo splendore non venga affiancato dalla narrazione: nonostante come già detto il comparto grafico sia quasi impeccabile, mostrano il fianco il doppiaggio e la bontà della storylne. Da un lato troviamo doppiatori non troppo calati nella parte, mentre dall’altro potremo godere di una sceneggiatura povera di colpi di scena e ricca di clichè, basata anche troppo sullo scenario storico che verrà letteralmente sfruttato a favore dell’impatto visivo a discapito di quello narrativo. La longevità è inferiore a quella di Assassin’s Creed II, ma la maggior customizzazione di alcuni elementi lo rendono Assassin’s Creed: Brotherhood un prodotto di certo duraturo, considerando anche il comparto multiplayer, su cui gli sviluppatori hanno lavorato tanto anche per quanto riguarda i contenuti extra.
Attesa ripagata? Certo che sì!
L’atteso spin-off della saga, atteso ancor di più per gli utenti PC , si rivela un prodotto qualitativamente in linea col resto della giovane e fortunata saga. Assassin’s Creed: Brotherhood parte dalla solida base di Assassin’s Creed II e introduce novità importanti come la Gilda degli Assassini guidata da Ezio e alcune trovate di gameplay che mirano ad allontanare il giocatore dai soliti binari a cui è abituato seguendo le gesta dell’eroe Auditore . Resta però l’amaro in bocca per alcuni difetti molto discussi e largamente annunciati, che non sono stati sottoposti a “revisione”. Il comparto grafico continua a non deludere, migliorandosi costantemente, a fronte di un’ottimizzazione del motore grafico davvero esemplare. Non dello stesso spessore il comparto audio e la narrazione, anche se restano su buoni livelli. La longevità, gli extra già presenti nella versione PC e i probabili futuri DLC, completano il quadro di un gioco che va assolutamente acquistato.