Tutto il bello della serie “3D Classics”, nel suo florido successo dopo il suo debutto estivo nel Nintendo eShop di Nintendo 3DS, sta proprio nel poter godere di tanti classici con un fascino assolutamente rinnovato grazie a interessanti restyling legati alla presenza della terza dimensione e ai dispositivi di salvataggio, assenti nei periodi di uscita originale di tutti i titoli finora proposti. Si tratta di un metodo intelligente per avvicinare le nuove leve alla storia del videogioco senza snaturarne le radici ma, anzi, rinvigorendole con estrema classe. Dopo aver analizzato il secondo ‘episodio’ di questa carrellata, ovvero “3D Classics – Xevious”, facciamo un piccolo salto, passando alla quarta uscita, “3D Classics – TwinBee”, disponibile su Nintendo eShop da Giovedì 23 Settembre.
Una missione tenera e coccolosa
In un mondo colorato e vivace si palesa una grande minaccia: quattro generali malvagi, comandati dal loro re, scatenano i loro eserciti contro i poveri abitanti, lasciando solo desolazione dietro le loro spalle. Un geniale scienziato, tuttavia, ha creato un’arma che, sola, può debellare questa minaccia: si tratta della navetta TwinBee, un velivolo dotato di due braccia antropomorfe capace di sparare alcuni veloci laser e, insieme, di pattugliare il terreno scaraventando con le sue manine alcune bombe aria-terra contro le varie stazioni di attacco. Solo un pilota coraggioso può pilotarla, e nessuno di noi si può tirare indietro… Guidati dal tintinnio delle campane, sta a noi prendere il comando di TwinBee per eliminare il despota e generali e riportare il colore al nostro universo!
Evoluzione derivativa
Dopo i tre titoli che hanno fatto, per primi, il loro esordio in questa serie ‘3D Classics’, ovvero “ExciteBike”, “Xevious” e “Urban Champions”, viene difficile pensare che “TwinBee” possa essere un buon candidato per far loro compagnia, e il motivo è presto detto: “TwinBee” è molto, molto simile a “Xevious” per quanto riguarda l’ossatura del suo gameplay. Anche qui troviamo una piccola nave con due tipi di colpi, ovvero laser aria-aria e bombe aria-terra, ognuno gestibile con il suo specifico tasto. I nemici, i quali preferiscono sempre attaccare in gruppo, utilizzano delle formazioni e dei movimenti molto simili a quelli del titolo Namco, e la struttura dei livelli, che spesso comprende alcune isolette e foreste sparse in ambienti più vasti, sembra voler essere un altro, potente richiamo. Si tratta, quindi, di un semplice clone di poco conto? Per fortuna, non è così. Si può guardare a “TwinBee” come una ‘evoluzione’ di “Xevious”, un titolo che prende la serietà del suo compagno e la sacrifica in favore di un look che vuole prendersi poco sul serio, finendo per regalare un divertimento più spontaneo proprio a causa di questo cambiamento. Le nuvole sparse in cielo, inoltre, posseggono un ruolo fondamentale in quanto dimora ‘momentanea’ di tutti i nostri potenziamenti, una caratteristica che in “Xevious” era completamente assente: molti di questi soffici ammassi contengono, infatti, delle campane gialle, le quali possono essere raccolte, senza farle cadere, per ottenere punti aggiuntivi, i quali reagiscono come una reazione a catena, raggiungendo cifre astronomiche se si procede nella raccolta senza errori. Il pilota della TwinBee, inoltre, può scegliere di sparare contro queste campane per far cambiar loro colore, attivando vari potenziamenti per la propria nave: la campana blu aumenta la velocità di movimento di un grado; la campana bianca potenzia il laser aria-aria; la campana rossa fornisce una barriera capace di resistere a qualche colpo dei nemici; da ultimo, la campana lampeggiante crea due ‘opzioni’ che seguono TwinBee come riflessi di uno specchio, triplicando la potenza di fuoco. Distruggendo le basi a terra, invece, si possono raccogliere delle caramelle le quali forniscono al nostro laser un potenziamento aggiuntivo, trasformandolo in un arma davvero devastante. Dietro questo sistema apparentemente semplice si nasconde una strategia meravigliosa e profonda: il giocatore, che non potrà mai collezionare contemporaneamente una campana rossa e una lampeggiante, può scegliere di sparare a un potenziamento per farlo rimbalzare lontano da una formazione di nemici, decidendo poi di raccoglierlo in un secondo tempo e trasformandosi, in questo modo, in uno strategico giocoliere, pronto a difendere i suoi tesori dalla fretta e dall’impazienza. Come se non bastasse, una campana colpita troppe volte può trasformarsi in una nave nemica la quale, se distrutta, ricompensa il pilota con un punteggio davvero notevole. La navetta TwinBee, sfortunatamente, è destinata a soccombere nel caso si scontri con un avversario, ma il tocco di un proiettile farà semplicemente sparire le sue mani, recuperabili toccando un’ambulanza che, nel caso, viaggerà sullo schermo per aiutare il giocatore colpito. Per ogni vita, tuttavia, sarà disponibile una sola ambulanza riparatrice.
Una dimensione meravigliosa, una espansione limitata
Konami ha scelto, per questa opera di restaurazione, di utilizzare la versione Famicom di “TwinBee” piuttosto che la versione Arcade, come aveva fatto invece Namco per il suo “Xevious”. Si tratta di una scelta che, nella sua curiosità, riesce ad avere un alto valore storico: il gioco non ha mai raggiunto l’occidente in nessuna delle sue forme casalinghe e non ha mai toccato i grigi lidi della controparte occidentale della console Nintendo, il NES. Anche se la grafica, quindi, non possiede la pulizia della originale versione per sala giochi, l’elemento tridimensionale riesce a ravvivare l’insieme con un effetto di profondità davvero sorprendente, che non infastidisce nemmeno al massimo del suo potenziale! TwinBee, i nemici e il laser aria-aria popolano un livello, lo scenario un altro ancora mentre i canyon, le montagne e altri elementi riescono ad abitare due livelli distinti da quelli già citati grazie alla loro ombra, creando quindi un effetto tridimensionale maestosamente diviso in quattro profondità. Ai lati dello schermo sono state inserite, inoltre, delle tende rosse, come se si assistesse a un colorito spettacolo teatrale: anche queste riescono a stagliarsi a un livello differente dai precedenti, aumentando ancora di più il piacere di questo nuovo ‘spessore’ videoludico. Sfortunatamente, però, gli aggiornamenti finiscono qui: come in “Xevious”, e prima ancora in “ExciteBike”, anche in “TwinBee” non abbiamo nessuna condivisione dei punteggi online e nessuna modalità aggiuntiva. Come se non bastasse anche la modalità a due giocatori, presente nella cartuccia originale, è stata barbaramente rimossa. Si tratta, quindi, di una piaga che sembra affliggere, per ora, tutta la serie “3D Classics”: resta solo da sperare che Nintendo si renda conto di questa mancanza e riporti lo spirito di condivisione anche in questo suo nuovo frangente.
Conclusione
“3D Classics – TwinBee” difende a spada tratta il suo doppio statuto di gioco profondo e prodotto dall’alto valore storico e culturale. Quella che, a tutti gli effetti, è la prima release ufficiale di questa versione sui terreni occidentali riesce ad essere anche la migliore, grazie a un restyling tecnico meticoloso che fa risaltare i suoi colori e la sua giovialità, coperta da una patina di falso tenore drammatico, ad ogni singolo secondo. Il suo prezzo estremamente competitivo, tuttavia, non giustifica ancora una mancanza opprimente, che vive nell’impossibilità di condividere questa esperienza videoludica con chi, in tutto il mondo, può godere della sua magnificenza grazie al Nintendo eShop. Le atmosfere degli anni ottanta, in uno strano crocchio, riescono ad essere violentemente attuali e, insieme, un ricordo lontano: e dire che basterebbe davvero così poco! Vedere lo ‘spazio di volo’ di TwinBee, o prima ancora di Solvalou, così ristretto, così soffocante, non è per nulla piacevole. Un diletto da urlare, ma che si è costretti, ancora, a tenere per sé.