Pochi titoli recenti sono riusciti a concentrare le attenzioni della critica attraverso un trailer o una demo, ed Asura’s Wrath è senz’altro uno di questi. Sviluppato e prodotto da Capcom , il titolo del team giapponese ha raccolto fin da subito pareri positivi ed importanti aspettative, grazie soprattutto all’originalità non tanto dei temi trattati quanto del come il plot viene presentato al videogiocatore. Uscito a fine febbraio su Playstation 3 e Xbox 360 , questo nuovo hack’n’slash ha già raccolto un discreto successo di vendite, ed il perché è presto detto.
Gloria e tradimento
Otto Semidei , soprannominati Gli otto Generali Celesti , si battono per garantire la tranquillità nell’universo minacciata dall’impurità dei Gohma, delle strane creature malefiche con l’unico scopo di distruggere tutto ciò che desiderano. La storia si sviluppa a cominciare dall’assalto di Viltra , un gigantesco Gohma che mai nessun Generale Celeste è riuscito a sconfiggere e che proprio per questo costituisce la minaccia più grande per l’intera galassia, a tal punto da costringere il Comandante Lord Deus a schierare tutti i Semidei in prima fila nella battaglia. Tra questi vi è il protagonista del gioco, Asura , un potente guerriero guidato da onore, rabbia, senso del dovere e sacrificio. Dopo la feroce battaglia che costringe Viltra a ritirarsi grazie all’ultima offensiva di Asura, aiutato dalla sacerdotessa Mithra , sua figlia, Lord Deus e alcuni suoi fidati uomini decidono di tradire l’Imperatore Strada ed assassinarlo, per poi incastrare Asura dell’omicidio, costringendolo alla prigionia se non alla morte. Il nostro protagonista passa velocemente da uno stato di gloria per la vittoria all’accusa di tradimento, ed è costretto a salvare Mithra dalle grinfie di Lord Deus e gli altri Semidei, poichè la ragazza è di vitale importanza per raggiungere gli scopi futuri del Comandante. Il salvataggio purtroppo non avrà buon esito ma, anzi, costringerà Asura a un esilio forzato di 12 mila anni nel Naraka, un sistema galattico nelle profondità. E’ questo il prologo di un’avventura mozzafiato e ricca di pathos, in cui il protagonista non mancherà mai di rimarcare la rabbia per aver perso la sua famiglia, e comincerà a ricercare la calma interiore nel desiderio di vendetta, confrontandosi con ogni Semidio fino a raggiungere Mithra e a far prevalere la verità.
Fascino nipponico
La storia si sviluppa prevalentemente su due fronti: Asura combatte contro coloro che un tempo costituivano la sua seconda famiglia, ovvero il corpo dei Generali Celesti, ma la minaccia dell’impurità dei Gohma rimarrà costante, costringendo l’eroe del gioco ad una doppia battaglia, spesso incrociata. Il punto forte del titolo è soprattutto il come viene raccontata la trama, che di per sé conta su una forte e solida sceneggiatura che piacerà sicuramente alla maggior parte dei giocatori. La narrazione utilizza un alternarsi di vignette e cinematics, cambiando il ritmo degli eventi senza mai risultare troppo lento o troppo frenetico, rinunciando dunque ad una precisa identità, che rende così più naturale lo scorrere degli eventi, divisi in Kanda , ovvero i sottocapitoli che compongono ciascuna parte del gioco. Gli sceneggiatori hanno ben sfruttato la rabbia di Asura per enfatizzare alcuni combattimenti epici, mentre in altre circostanze hanno puntato sull’ambientazione e sull’indiscutibile fascino che può portare con sé una storia basata sulla mitologia giapponese, in cui figura una versione strettamente personale del Brahmastra , una potente arma mitologica che nel gioco si presenta come un cannone dalle fattezze di un palazzo di vetro. Asura’s Wrath è un classico hack’n’slash a scorrimento, piuttosto semplice nella formula, che risulta ancor più banale con l’uso massiccio dei quicktime events. I semplici controlli che caratterizzano il gioco rappresentano una manna dal cielo per chi desidera un gameplay con pochi fronzoli che sappia divertire: pad alla mano basterà premere B per dare il via ad una serie di combo corpo a corpo, mentre il tasto Y è adibito all’attacco pesante o al colpo con il nemico stanco o a terra. È possibile combinare gli attacchi anche mentre il personaggio è in aria dopo un salto, come ad esempio schiantarsi al suolo o colpire ripetutamente senza poggiare i piedi in terra. La caratteristica da Semidio di Asura è la possibilità di sparare dei colpi da fuoco direttamente dalle braccia: tenendo premuto il tasto X si entra in modalità precisione, grazie alla quale assumeremo il controllo del mirino piuttosto che del personaggio, ma è altresì possibile colpire a fuoco mentre si corre nello scenario di gioco, dando vita a spettacolari combo. Aldilà della classica schivata, Asura non ha alcuna arma per difendersi, poiché la sua indole bellica lo porta spesso e volentieri a perdere il controllo di sé stesso, anche per colpa del suo “recente” passato in quei terribili 12 mila anni di isolamento. Da grandi esperti quali sono, gli sviluppatori Capcom hanno giocato su questo aspetto introducendo due barre che danno ad Asura temporanei effetti bonus ai suoi attacchi: una barra più facile da riempire si attiverà col tasto LT e corrisponde ad attacchi più rapidi e potenti, che avanza anche utilizzando i colpi a fuoco. Una seconda barra, più lunga e più difficile da riempire con le sole combo, corrisponde allo stato di furia in cui si troverà Asura una volta attivata tramite il tasto RT: in questa situazione di totale adrenalina, il Semidio può sferrare potentissimi colpi e dare il via a spettacolari finishing move contro i boss del capitolo. Soprattutto in queste circostanze, ma in dosi massicce durante le scene di intermezzo, in Asura’s Wrath trovano spazio i quicktime events basati su un sistema di tempismo che regola il punteggio bonus a fine capitolo, utile a sbloccare gli extra del gioco.
Non lasciare mai il pad e sii partecipe all’avventura
Se la giocabilità del titolo non dispone della stessa cura riposta nella sceneggiatura, il comparto tecnico risulta accattivante e soprattutto dettagliato, messo in risalto dalle scene epiche di molti combattimenti.
Asura’s Wrath fa pochissimo uso di scene in computer grafica, come ormai tutti i prodotti nextgen, ma se non fosse per la scelta di optare per uno stile tecnico originale, la differenza è quasi impercettibile. Ogni personaggio gode di recitazione virtuale impeccabile, sia poggiandosi su animazioni fluide e credibili che sull’eccellente doppiaggio – consigliato l’originale in giapponese – che donano l’anima al profilo. Il lavoro da fare era tanto, così come riporre attenzione al dettaglio e al comparto degli effetti particellari per via di tutti gli scontri, e gli sviluppatori hanno dimostrato di metterci anima e corpo in tutto, a tal punto da rendere indimenticabile qualche scena, un po’ come è stato in grado di fare Lost Odyssey attraverso la sua poesia. Ben lontana da quei livelli poetici, la sceneggiatura di Asura’s Wrath racconta un contesto di rabbia e corruzione, attraverso un insieme di colori volutamente dark ripresi dai tipici manga del genere – e a questo sono dovuti i numerosi cliché nei dialoghi. Tuttavia, se un appunto c’è da fare, questo sta nelle location, sostanzialmente molto piccole, in cui si concentrano i ripetitivi combattimenti con i Gohma base. Ottimi invece gli spunti per la caratterizzazione dei nemici più importanti, spesso giganteschi, altre volte dotati di una personalità da fare invidia anche a prodotti più blasonati del mercato videoludico. Tutto ciò si mostra durante cinematics interattive, in cui il videogiocatore è chiamato spesso e volentieri a partecipare tramite la pressione del tasto mostrato a schermo, come descritto prima. Ciò contribuisce a rendere Asura’s Wrath un titolo che non distacca mai la giocabilità dai filmati in modo eccessivo, estendendo la partecipazione dell’utente anche durante le scene che raccontano l’evolversi della storia.
Il racconto di una storia coinvolgente
Asura’s Wrath è senz’altro una scommessa vinta, che ha mantenuto tutte le speranze e le aspettative di chi era rimasto a bocca aperta durante la run della demo. Sceneggiatura impeccabile e che sorprende per il suo stile, in cui esce fuori un personaggio che probabilmente entrerà nel cuore di molti e farà parlare di sé. La giocabilità, basata su combattimenti rapidi e confusi, talvolta ripetitivi, col solo scopo di arrivare al boss, funge come ponte tra un capitolo e l’altro di un film interattivo avvincente, caratterizzato da uno stile inconfondibile e un encomiabile lavoro di sviluppo. Decisamente da acquistare a prescindere dal genere per cui si è portati: una trama avvincente non si dovrebbe rifiutare mai.*