Tra il vecchio e il nuovo
Inutile tirarla per le lunghe: che lo vogliate o meno, la celebre e veneranda saga di Resident Evil è profondamente cambiata ed è sempre in continua evoluzione, esattamente come lo sono i letali virus protagonisti di questa saga ormai storica, nata nel 1996 come survival horror e definita tale fino a Code Veronica, e adesso trasformata in un mix perfetto tra azione, avventura e sana tensione. L’introduzione di nemici scaltri e armati di tutto punto in Resident Evil 4 è stato solo l’inizio: dopo aver rincarato la dose con il quinto capitolo, l’ultimo atto di questa metamorfosi ha raggiunto il culmine con Operation Raccoon City, ma allo stesso tempo ha trovato una via di mezzo tra le due “scuole di pensiero” con Revelations su 3DS. Le critiche spietate nei confronti di Capcom potranno riempire intere pagine di forum, ma i notevoli numeri di vendite parlano chiaro. Questo vuol dire che i videogiocatori amano la componente survival action che alimenta negli ultimi anni il brand ed è consapevole del fatto che la serie è giunta ad un punto di non ritorno. Senza contare che tornare indietro sarebbe impossibile: le inquadrature in stile horror movie, la grafica prerenderizzata e i movimenti legnosissimi, possono tranquillamente vivere nei nostri ricordi ed essere spolverati ogni volta che lo desideriamo. Ma il presente e il futuro sono un altro discorso. Fatta questa premessa per gli irriducibili della serie (tra i quali il sottoscritto), è arrivato il momento di scoprire tutto quello che c’è da sapere su Resident Evil 6 , che si preannuncia non solo uno dei titoli più attesi di questo autunno, ma soprattutto uno dei capitoli più importanti e cruciali di tutta la serie. Il numeroso team al lavoro sul nuovo capitolo Biohazard, sta lavorando senza sosta per creare un’esperienza unica, cinematografica e indimenticabile, che siate fan o meno di questa saga. Scopriamo assieme tutte le novità annunciate e mostrate all’E3 2012.
Vite parallele** **
Tempi duri per l’umanità: alla crisi economica e all’alto tasso di criminalità, si aggiunge il bioterrorismo, ormai dilagante in tutto il globo. L’attentato in Africa in RE5 è stato solo l’inizio. Un contagio organizzato a regola d’arte, decisamente più immediato e più efficace rispetto al passato, sta attanagliando tutte le città del mondo. Lo sanno bene Chris Redfield e la sua squadra B.SA.A., impegnata a sventare la minaccia nella immaginaria città di Lianshang in Cina. Ma la situazione precipita e il nostro leggendario eroe, assieme al suo nuovo partner Pears Nivans, assistono a qualcosa di tragico che cambierà completamente il loro modo di vedere le cose (evento che Capcom ovviamente non ci svela). La sua missione adesso è uccidere quella che sembrerebbe la responsabile di questo disastro: una donna che risponde al nome di Carla Radames, ma che in realtà vanta le sensuali (forse un po’ troppo ringiovanite) sembianze di Ada Wong (personaggio giocabile in un secondo momento). Che si tratti della celebre spia incontrata in RE2 e RE4 oppure (come si vocifera) di un suo clone, sappiamo per certo che adesso la nostra femme fatale è agente della Neo-Umbrella, la nuova organizzazione nata dalle ceneri della multinazionale che ha provocato il disastro di Raccoon City. Una donna letale molto cara a Leon S. Kennedy, disposto a puntare l’arma contro Chris pur di difenderla. Protagonista contro protagonista.
Anche l’ex poliziotto di Raccoon City ne ha viste di cotte e di crude negli Stati Uniti, assieme alla sua nuova partner Helena Harper, che conosce tante cose sul nuovo Virus-C e ne nasconde altre sul suo passato: il virus si è propagato all’interno della Casa Bianca, contagiando tutti e infettando lo stesso Presidente, del cui omicidio ora il nostro Leon deve rispondere alle autorità. Ada è un testimone fondamentale di questa vicenda, a prescindere se sia lei la vera responsabile, e va tenuta in custodia.
In questo caos senza respiro, la soluzione potrebbe trovarsi nel sangue di Jake Muller, un mercenario impegnato in Europa alla ricerca di grosse cifre di denaro, denaro necessario per lui e per sua madre. Sarà la sua partner, la ben ritrovata Sherry Birkin ( figlia del creatore del G-Virus incontrata in RE2) a rivelargli che nel suo DNA scorre l’eredità di Albert Wesker e che la sintesi di un vaccino potrebbe una volta per tutte porre fino a tanto orrore.
Tre protagonisti principali, tre partner, il ritorno di personaggi storici, un nuovo virus, una situazione catastrofica, colpi di scena assicurati: questo è tutto quello che promette Capcom e noi ci auguriamo il meglio da questa produzione.
Tre giochi in uno
Nel corso dell’E3 2012, abbiamo finalmente avuto la prova tangibile che Resident Evil 6 non solo sarà decisamente longevo rispetto alla media dei titoli simili (Capcom ha dichiarato che ogni campagna sarà lunga quanto il 70% RE5!), ma estremamente vario e mai scontato, dall’inizio alla fine. Tre storie (il cui è ordine è facoltativo) destinate a intrecciarsi, tre protagonisti che alla fine si ritroveranno, tre diversi approcci e stili di gioco. Delle tre demo testate durante la fiera, quella nei panni di Leon ed Helena risulta più vicina ai fasti di un tempo. Corridoi e stanze di un’università ridotta al disastro e al silenzio, interrotto solo dai tuoni e dalla pioggia battente; sangue dappertutto, rumori confusi, colpi di tosse in lontananza.
E di colpo ecco spuntare i tanto amati zombie che avevamo lasciato riposare nel dimenticatoio da tanto, troppo tempo. Eppure, i non morti che stanno attanagliando la (ex) ridente città di Tall Oaks, sono leggermente più evoluti rispetto al passato: agili, scaltri, aggressivi, in grado di tenere un’arma in mano, di saltare e aggrapparsi per sopprimerci all’istante. Per fortuna il nostro Leon adesso può, per la prima volta, sparare e correre all’unisono, senza contare le capriole e la possibilità di scivolare senza alcuna difficoltà mentre impugna un’arma. Abbiamo notato diverse azioni contestuali che Leon può effettuare a seconda della situazione, come sferrare un calcio rotante o spintonare un nemico troppo invadente, il tutto pigiando il tasto corrispondente all’icona su schermo. Anche l’interfaccia (che sarà diversa a seconda del protagonista che impersonerete) è cambiata, adesso più tecnologica, molto simile a quelle di Dead Space e Lost Planet. Le erbette lasciano il posto a delle compresse che si assumono con un semplice tasto. Stesso discorso per il passaggio da un’arma all’altra.
Non dimentichiamoci di Helena, sempre pronta ad aiutarci nelle situazioni più disparate. In qualsiasi momento, un nostro amico potrà prendere il posto della CPU del secondo personaggio ed entrare in squadra con noi, e c’è di più: in alcune fasi del gioco, la cooperativa passa da due a ben quattro videogiocatori, creando cosi un’esperienza inedita e assolutamente intrigante, con due coppie di protagonisti che si incontreranno per sventare situazioni al limite del possibile (in due).
Immaginate di dovervela vedere con un ostinato boss, capace di rigenerarsi ogni volta che lo colpirete (e grazie agli J’Avo e al Virus C ne vedrete un bel po’ di questi esemplari): non avreste voglia di un massiccio aiuto da parte dei vostri amici o di qualche utente connesso? Quando si dice: l’unione fa la forza!
Abbandoniamo le strade buie di Tall Oaks per vestire i panni di Chris, accompagnato dal nostro infallibile amico cecchino Pears, per catapultarci in una forsennata corsa tra i tetti illuminati di Lianshang. Chris è in grado di effettuare un potente sprint durante la rincorsa e cosi lanciarsi senza problemi per superare i baratri e barricate come farebbe il principe di Persia. I nemici qui sono molto più pericolosi: se li colpirete alle braccia, spunteranno fuori degli arti taglienti; se punterete alle gambe spiccheranno invece il volo, grazie alle ali che cresceranno sulla loro schiena. Senza contare che gli zombie impugnano armi da fuoco: questo trasforma totalmente il gameplay, che passa da quello di Resident Evil 4 a quello di un lontano cugino di Gears of War. Chris può addirittura colpire i nemici con il calcio della pistola se messo alle strette. Azione alle stelle e piombo ovunque: un Resident Evil 5 tutto orientale.
Ma tuffiamoci nello scenario più interessante e innovativo che offre Resident Evil 6: la disperata fuga di Jake e Sherry dal terribile Ustanak. Questa incrocio bizzarro tra Nemesis e un Tyrant, vi darà la caccia diverse volte durante la vostra avventura: velocità, forza e un braccio metallico accuminato e provvisto di ganci retrattili ed estendibili, sono solo alcune delle caratteristiche che dovrete temere. Inseguiti da questo abominio, non possiamo non notare il taglio cinematografico regalato dalla telecamera, che strizza non poco l’occhio ad Uncharted. Proprio come Drake, anche Jake sa sferrare calci e pugni all’occorrenza, utili per stordire i nemici o per sfondare contenitori e porte. Il nostro Ustanak è davvero un osso duro, ma tra corse disperate, qualche barile infiammabile e parecchia fortuna scampiamo nuovamente alla morte. L’approccio è qualcosa di mai visto in nessuno dei capitoli della serie, e anche se non ci ha sorpreso più di tanto (ci riferiamo sempre ai pochi minuti della demo ovviamente), l’impatto non ci è affatto dispiaciuto.
Non mancheranno sezioni a bordo di moto, altri veicoli di ogni sorta e addirittura sessioni sottomarine.
Se la varietà risulta senza alcun dubbio un punto a favore, non lo è sicuramente l’aspetto grafico attuale, ancora decisamente grezzo, in particolare la versione Playstation 3: animazioni legnose, telecamera ballerina, texture non sempre convincenti. Ci auguriamo sinceramente che Capcom limi il tutto a dovere entro la data di uscita ufficiale. Decisamente promettente il sonoro invece, con musiche sempre diverse e pensate al clima di tensione di ogni scenario e ricco di suoni e rumori che faranno sussultare anche i più impavidi. Promettente il doppiaggio in italiano assaporato durante la versione del trailer dell’E3. Speriamo che anche i personaggi secondari, e non solo i protagonisti, vantino un’interpretazione degna delle personalità che rispecchiano.
Conclusioni
Resident Evil 6 è destinato a spiazzare e dividere ancora una volta pubblico e critica: da un lato, l’ennesimo lungo passo verso l’azione frenetica, tipica degli sparatutto in terza persona, deluderà e allontanerà irrimediabilmente i fanatici dei vecchi capitoli. Dall’altro invece, il gameplay completamente rivisto e migliorato, la possibilità di vivere ben tre storie lunghe come un intero gioco ciascuna, attraverso meccaniche sempre diverse, tra il vecchio e il nuovo, la modalità cooperativa e i soliti graditi extra online (Modalità Mercenari e Competitiva confermate), faranno impazzire gli amanti degli ultimi episodi e schiere di giocatori amanti della sopravvivenza ad ogni costo. Dal canto suo, mamma Capcom promette ai più scettici un ritorno alle vecchie atmosfere e un equo bilanciamento tra azione e terrore, a tal punto da definire questo gioco il survival horror definitivo. Lasciamo giudicare a voi il valore di questa promessa.
Che Resident Evil sia lontano anni luce dalla sua stessa natura o meno, poco importa a questo punto, dato che la parola d’ordine in questo capitolo è evoluzione, non certo tradizione. Personalmente ci auguriamo almeno un buon titolo, perfettamente capace di stupire e coinvolgere. Per i nostalgici degli zombie lenti e i protagonisti dai movimenti robotici, la soluzione è nella vecchia Playstation, vecchia ma mai dimenticata, esattamente come il passato. Per tutti gli altri il futuro comincia il 2 ottobre 2012: speriamo solo che sia all’altezza delle aspettative.