Nuovo Dante si, nuovo Dante no

Il nuovo look di Dante in DMC-Devil May Cry , sembra essere ormai diventato l’oggetto di discussione preferito quando si parla del reboot della serie Capcom , sviluppato dalle sapienti mani dei ragazzi di   Ninja Theory .

E’ chiaro ormai che una considerevole fetta di pubblico non ha particolarmente apprezzato ( a tal punto da minacciare lo stesso colosso nipponico) le scelte stilistiche di questo nuovo capitolo, rimpiangendo l’universo “parallelo” della serie.

Noi di Cyberludus ci dissociamo da questa crociata insensata contro questo prodotto (da molti già bocciato in partenza). Il team ce la sta davvero mettendo tutta per realizzare un capitolo all’altezza del nome che porta per non deludere nessuno, nemmeno il più irriducibile della serie. A nostro avviso, un taglio e un colore  di capelli diverso, un look più giovane e qualche parolaccia di troppo, non snaturerann di certo una delle icone videoludiche più importanti degli ultimi anni. E vi diremo di più: secondo la nostra modesta opinione, DMC sorprenderà, e non poco, soprattutto dopo averlo ammirato al recente E3 2012. In questa anteprima vi spiegheremo perché il “nuovo” Dante ha tutte le carte in regola per farsi valere di fronte alla sua più anziana e celebre nemesi dai capelli bianchi.

Giovane, ricercato e dannato

Per coloro che hanno vissuto su Marte negli ultimi due anni, DMC-Devil May Cry rappresenta un vero e proprio riavvio della serie, che vede come protagonista un giovanissimo Dante leggermente diverso da quello che conosciamo dal lontano 2001. Eppure Capcom, a bocca semicucita,  ha più di una volta ribadito che alcuni personaggi e determinate situazioni provengono direttamente dai capitoli più conosciuti e familiari. La verità la scopriremo solo dopo aver inserito la copia del gioco nella nostra console. Nel frattempo vi possiamo dire che Limbo City sarà la malfamata e pericolosissima città che farà da sfondo alle nostre avventure. Il giovane Dante rappresenta una vera e propria minaccia per la apparente quiete cittadina: i giornalisti dei notiziari non fanno altro che bollarlo come criminale e soggetto immorale, sessualmente perverso, a tal punto che qualche mese fa, giusto per abbondare il calderone di critiche senza capo né coda, molti fan travisarono un trailer, convincendosi che Dante fosse omosessuale, cosa smentita successivamente da Ninja Theory.

Eppure, è la stessa metropoli ad avere qualcosa di sbagliato: telecamere piazzate ovunque, demoni di ogni sorta che appaiono all’improvviso e la deformazione stessa della città, che in alcuni frangenti sembra sgretolarsi e cambiare senza alcune apparente ragione logica. La verità è che i demoni non sono visibili agli occhi degli umani e in barba a questi ultimi spadroneggiano e controllano l’economia e i giri malavitosi legati ai vizi umani. Solo la misteriosa Cat sembra saperne qualcosa di questa faccenda e non a caso aiuterà il nostro Dante a svelare i misteri che serpeggiano tra i vicoli delle strade, per stanare  i cospiratori che lo vogliono morto. Tra questi, un losco figuro che fa parte dell’Ordine.

Produttori e sviluppatori non si sbottonano più di tanto sulla trama: al momento abbiamo intravisto personaggi misteriosi, decisamente più “umani” rispetto alle folli e demoniache celebrità dell’inferno dei capitoli passati,  e abbiamo capito davvero poco sulle ragioni che portano Dante a Limbo City o sulla natura delle sue intenzioni (malvagie o buone che siano). Ci aspettiamo un protagonista con un certo carisma e personaggi secondari di rilievo e di immediato impatto. Gli ultimi trailers hanno mostrato un Dante provocatorio, con la battuta sempre pronta, caratterizzato da una gestualità indecorosa nei confronti della legge e dalla parlantina abbastanza “colorita”. Naturalmente non basta solo qualche parolaccia per rendere questo Dante un vero duro e spaccone, ma confidiamo in Ninja Theory, il cui curriculum vitae parla chiaro in fatto di caratterizzazione dei personaggi.

Sin City

La demo dell’E3 2012 ha dato prova del carattere eterogeneo della scenografia di DMC. Dalle ormai familiari strutture architettoniche della città, decisamente “goticheggianti”, si passa a scenari ancestrali molto fantasy, perduti nel vuoto, quasi come se fossero frutto della nostra mente annebbiata, per poi sorprendere ancora con visioni psichedeliche, come i colori acidi e accesi della discoteca in cui è ambientata la demo. Tra palette di colori variegate, luna park, pub malfamati, cattedrali, dimensioni parallele formate da cubi galleggianti e palazzi oscuri, la varietà sicuramente non manca. E poi c’è la dimensione del Limbo, dove le pareti si stringono, i pavimenti si estendono e tutto intorno a noi cade nel vuoto.

Tenendo presente che mancano ancora sei mesi all’arrivo del titolo nei negozi, abbiamo però constatato come l’ormai prossimo alla meritata pensione Unreal Engine 3, mostri le debolezze del tempo: texture poco rifinite, qualche imperfezione nelle animazioni, in particolare quelle del motion capture e in generale un aspetto non ancora pronto per il grande debutto. Il tempo non manca e ci auguriamo venga speso a tutto vantaggio di una produzione all’altezza degli standard attuali.

Il comparto audio non ci preoccupa minimamente: accattivanti pezzi metal accompagnano le battaglie, anche se non mancano musiche più meditative per l’esplorazione e le fasi platform.

Il campionario suoni funziona a meraviglia. Il gioco supporterà probabilmente il doppiaggio in italiano, ormai una buona abitudine che Capcom ha preso dall’inizio dell’anno. Doppiare Dante non sarà un’impresa facile e ci auguriamo un professionista all’altezza, che tenga conto non solo del lato duro e tosto del protagonista, ma anche di quello ora tagliente, ora sbruffone, ora buono, ora vendicativo, come un vero demone, ma che può anche piangere.

Angeli, demoni e sane frustate

La dimostrazione negli stand Capcom, ha dimostrato che, se c’è una cosa che in questo riavvio non sarà stravolta, è proprio il gameplay, cuore pulsante e fiore all’occhiello dell’intera serie.  In effetti, oltre ad essere familiari, le meccaniche di gioco sembrano semplicemente più evolute e personalizzate. Nella demo, il nostro spavaldo eroe si presenta all’ingresso di un night club poco raccomandabile, pattugliato dalla security e gestito dalla misteriosa Lilith.  Dopo aver “ringraziato” il buttafuori a dovere, è il momento di dare un’occhiata alle meccaniche di gioco. Dante corre, salta, sputa fuoco dalle sue pistole e trancia i nemici con fendenti da spadaccino provetto, il tutto attraverso danze  e piroette da capogiro, che suggeriscono una certa importanza per gli attacchi aerei, in favore di combattimenti in verticale.  Un tasto per l’attacco leggero, uno per quello pesante, uno per fare fuoco, oltre a quello per il salto e doppio salto. Le novità sono assegnate ai dorsali, con i quali si passa in tempo reale sia agli attacchi angelici che a quelli demoniaci. Il protagonista ha poteri sufficienti per balzare in aria e rimanerci il (tanto) tempo necessario per immobilizzare i nemici e distruggerli indisturbato. Il tutto tramite combo letali e naturalmente sfrontate, grazie a quella spacconeria che tanto abbiamo amato sin dal primo capitolo.

Le schiere di nemici che affronteremo saranno tante e diverse:  abbiamo notato delle inquietanti bambole “plasticose” caratterizzate da cuciture, cherubini dispettosi, demoni armati di lame affilate, una sorta di Minotauro poco amichevole ed un viscido boss di fine livello, in puro stile Resident Evil. Le trasformazioni saranno tre: Dante con la sua spada Rebellion e le pistole, Dante angelico con una falce in mano e Dante demoniaco, che brandirà una sorta di letale ascia. Ogni trasformazione sarà probabilmente caratterizzata da colori e particolari diversi, oltre che da combo esclusive. Scordatevi di combattere alla cieca: alcuni nemici richiedono una certa arma per essere abbattuti e sarà necessario cambiare arma e poteri più volte, il tutto in tempo reale naturalmente.

Stile, difficoltà equilibrata, sana azione. Tutto sembra scorrere amalgamandosi alla perfezione.

Combattere senza sosta non sarà certo l’unico nostro dovere in questo capitolo: in certi punti (probabilmente prestabiliti), lo scenario davanti a noi inizierà a sgretolarsi e, letteralmente, ad inseguirci. Sarà nostro compito salvarci la pelle, scappando il più velocemente possibile e dare il via ad inedite fasi platform da infarto. Qui subentra una particolare abilità della nostra spada, che possiede, tra le altre cose, la capacità di attirare o scaraventare i nemici e agganciarsi a determinati punti dello scenario impossibili da raggiungere.

Conclusioni

L’E3 2012 ha dato l’ennesima conferma che DMC-Devil May Cry sfoggia diverse frecce al suo arco: un Dante ancora più spaccone e irriverente, una città visionaria e una dimensione”allucinante”, azione frenetica in chiave di rock & metal e tonnellate di demoni, sono solo una parte delle certezze che rendono questo riavvio potenzialmente imperdibile, alla portata sia degli appassionati che di coloro che si avvicinano per la prima volta al genere. Antoniades e Ninja Theory stanno svolgendo un ottimo lavoro e il 15 gennaio 2013 è ancora lontano abbastanza per confezionare (soprattutto tecnicamente) un prodotto all’altezza delle nostre aspettative.

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