Incoraggiata dall’insperato successo di Demon’s Souls – ormai celebre videogioco di ruolo d’azione ? la casa sviluppatrice From Software ha voluto evitare i passi falsi compiuti a livello di distribuzione che afflissero il già citato titolo datato 2009, così per Dark Souls hanno ben pensato di sviluppare sia per Playstation 3 che per Xbox 360, garantendo una distribuzione mondiale fin dalla pubblicazione, avvenuta nell’ottobre 2011. L’unica piattaforma a non essere stata presa in considerazione fu il computer, ma grazie ad una clamorosa petizione online, tanto From Software quanto Namco Bandai, hanno pensato bene di portare la loro creatura anche sui lidi a base di mouse e tastiera. Dal 24 agosto 2012 Dark Souls: Prepare to Die Edition è disponibile per ambiente Pc Windows con contenuti temporaneamente inediti rispetto alle console.
Il gioco più difficile degli ultimi anni? Forse!
Cyberludus ha già affrontato l’argomento Dark Souls, al tempo in cui venne pubblicato il titolo per Playstation 3 e per Xbxo 360. Per maggiori dettagli sulla natura e la qualità del gioco, dunque, vi rimandiamo alla recensione originale. Qui ci rivolgiamo principalmente a tutti gli utenti Pc che non conoscono il capolavoro di From Software: per chi non lo sapesse, Dark Souls è un gioco di ruolo d’azione in terza persona (con visuale à la Tomb Raider, per intenderci) in cui l’ambientazione gotica, una difficoltà vertiginosa e una curva d’apprendimento tutt’altro che facile la fanno da padroni. Lo scopo principale del gioco non è sciogliere la tela di una trama ricca di colpi di scena (come accade nei giochi di Bioware o CD Projekt Red, per esempio), ma è quello di mondare il reame fantasioso in cui si agisce da mostruose creature che minacciano tutto il creato. Perdonate la brutalità della sintesi, ma è un po’ come giocare a Diablo, con le opportune differenze visive. La caratteristica più appassionante di Dark Souls è che per “passare di livello” ed evolvere/migliorare le capacità del personaggio, bisogna spendere un certo ammontare di anime, che vengono assegnate al giocatore solo dopo aver ucciso un nemico. Questo, in soldoni, è Dark Souls e maggiori ragguagli potete trovarli nella recensione del gioco originale.
La From Software frettolosa fa la conversione mezza cieca
Che le potenzialità dei computer di attuale generazione siano di gran lunga superiori delle console d’alta definizione in commercio, questo è fuori da ogni dubbio. Prova ne è Battlefield 3, che su computer riesce ad offrire una qualità visiva insperata sulle attuali console. Nel caso di Dark Souls, purtroppo, non possiamo segnalare la stessa cura per risoluzione e dettagli. Per velocizzare i tempi di conversione e pubblicazione, FromSoftware si è privata del tempo necessario ad ottimizzare il tutto, fissando la risoluzione nativa su una qualità al di sotto dell’alta definizione. La risultate di questo lavoro è un aspetto delle texture che è molto discutibile, per nulla definito, che contrasta di molto con la presenza di filtri quali Anti-aliasing ? che risolve le “scalettature” dei poligoni e l’effetto di illuminazione che restituisce un buon effetto “bagliore”. I difetti visivi si fermano qui, e possono essere facilmente risolti tramite una patch amatoriale pubblicata da un utente. A patto di avere un computer sufficientemente potente, è possibile migliorare la risoluzione nativa restituendo a Dark Souls tanto l’antico splendore visto su console quanto un livello di dettaglio vertiginosamente alto, che può esondare dalla classica risoluzione “Full-HD”. L’unico prezzo da pagare è la disattivazione ? dal gioco ? dei già citati filtri di Anti-aliasing e illuminazione.
Un mondo di gioco tanto bello quanto unico
Dettagli di texture bassi rigorosamente a parte, Dark Souls si presenta come un videogioco di ruolo d’azione realizzato a regola d’arte, con dungeons, foreste, fortezze e bastioni brulicanti di mostri da affettare e terribili boss da neutralizzare. Il level design è semplicemente stupefacente, le atmosfere sono magistralmente ben rese e camminando in una palude quasi si potrebbe avvertire l’odore del guano, esplorando un castello si sente quasi l’odore di umidità e muffa che permea l’aria chiusa e stantia di un luogo abbandonato a se stesso. Il design dei mostri, dai più piccoli ai più gargantueschi, non è mai banale e le animazioni, pur non rasentando la perfezione, sono pur sempre ben fatte. Non esiste una mappa fisica da richiamare con apposito tasto: Dark Souls lascia alle capacità di orientamento del giocatore tutta la fase d’esplorazione. Preparatevi ? oltre che a morire spesso ? a scoprire un mondo di gioco che non ha soluzione di continuità, non vi sono “livelli” slegati l’uno dall’altro come nel predecessore, Demon’s Souls, ma un’unica, grande mappa in cui le zone attendono una adiacente all’altra, messe in comunicazione da passaggi ben congegnati.
Cosa c’è di nuovo in questa edizione…
La Prepare to Die Edition di Dark Souls, offre all’utenza che gioca su computer dei contenuti temporaneamente esclusivi. Diciamo “temporaneamente” perché a partire dal 26 ottobre 2012, sul Playstation Store e sul Marketplace di Microsoft arriveranno gli stessi contenuti, a pagamento, per l’utenza console. I contenuti aggiuntivi che, lo ribadiamo, sono inclusi nell’edizione per Pc, riguardano la presenza di nuovi boss come il Drago Nero, Artorias dell’Abisso, il Guardiano del Santuario e molti altri di cui vi lasciamo il piacere della scoperta. A nuovi boss, come da tradizione, corrispondono nuovi oggetti e soprattutto nuove leggendarie armi di cui prendere il possesso. Il già molto vasto mondo di gioco si arricchisce di nuove località e nuovi insidiosi posti da scoprire ed esplorare, prontamente difesi da nuove tipologie di mostri che vanno ad arricchire il già nutrito “carnet” di base. L’espansione del mondo esplorabile porta in dote anche la presenza di nuovi personaggi non giocanti (Png, in gergo) pronti ad aiutare il giocatore o ad ostacolarlo. Molto, inoltre, è stato fatto per approfondire l’esperienza di competizione e cooperazione online con gli altri utenti, infatti è presente un’arena in cui dar fondo a tutte le potenzialità del personaggio e dove confrontarsi con gli altri utenti: immaginate un campo di battaglia che può ospitare fino a quattro persone per volta, mettendole tutti contro tutti oppure dividendole in due squadre. Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta e per questo non condanniamo totalmente la mancanza di tempo dedicata all’ottimizzazione tecnica.
e cosa c’è, purtroppo, di vecchio
La fretta di convertire la versione console di Dark Souls su Pc, si porta dietro anche tutta una serie di piccoli difetti di programmazione che pur non compromettendo totalmente l’esperienza di gioco, di certo la rendono tragicomica in certi frangenti. Ci riferiamo al fatto che l’intelligenza artificiale dei mostri è sempre la stessa, capace di far suicidare i nostri nemici che, pur schivare un nostro fendente, preferiscono precipitare in un burrone senza fondo. Altre volte ci è capitato di ingaggiare battaglia con un draghetto blu che spicca il volo, trapassa (!) una montagna e per colpa di un pesante difetto di clipping compenetrazione dei poligoni precipita in un “nessun dove” ponendo fine al combattimento. Molti utenti hanno già lamentato l’impossibilità di personalizzare i comandi, specie quelli del joypad, altri arricciano il naso ben sapendo che la trama non è proprio il punto forte di Dark Souls. I controlli di gioco tarati sulla tastiera e sul mouse sono, semplicemente, inadatti, e alla difficoltà di fondo del titolo si unisce la frustrazione di non poter fare quel che si ha in mente a causa del sistema di controllo. Il nostro consiglio, dunque, è quello di munirsi di joypad, meglio se “simil-Playstation 3” oppure Xbox 360, per facilitare di gran lunga le vostre scorribande in quel di Lordran.
Acquisto obbligato oppure no?
Dark Souls: Prepare to Die Edition è un titolo longevo, affascinante, difficile ma garante di fortissime soddisfazioni. Unisce una conversione frettolosa a livello grafico alla grandissima esperienza “made in From Software” di mettere un personaggio tra le mani del giocatore, che può modellarlo a suo piacimento. I combattimenti sono ben strutturati e la presenza di magie e miracoli allontana gli spettri della noia, della ripetitività di fondo e della scarsa capacità di tenere incollati al monitor. Dark Souls strega il giocatore fin da subito, lo afferra per le viscere e lo porta a spingersi sempre più avanti, a gettare il cuore oltre l’ostacolo, per superare i propri limiti e dimostrare a se stesso e ai programmatori che la sfida da loro lanciata, oltre ad essere stata accolta, è stata superata. E’ un gioco che richiede pazienza e volontà di ferro, bisogna chiudere un occhio sullo scarso lavoro di conversione e occorre assolutamente un joypad per giocare. Per tutte queste ragioni non ci sentiamo di consigliarlo ad occhi chiusi, ma dopo un’attenta valutazione. Il gioco, in sé, è bellissimo e stimolante, ma ci sono troppi “ma” che ci impediscono di esortare all’acquisto immediato.