DriveClub
Evolution Studios è rinomato, ormai, per essere il team di sviluppatori che ha dato alla storia la serie di Motorstorm e prima di esso i validi WRC. Tutti giochi di guida, i primi citati sono a sfondo arcade e votati ad un divertimento più spensierato; i secondo, invece, come suggerisce il nome, sono sviluppati su licenza dei famigerati campionati di rally. A due anni di distanza da quel Motorstorm: Apocalypse che non ha impressionato più di tanto, ecco che gli Evolution Studios tornano a voler dire la loro con l’interessante DriveClub: un gioco di guida che vuole porsi nel perfetto compromesso fra i simulatori di guida più esigenti e gli arcade più classici, cercando di accontentare tutti e di non lasciare nessuno fuori dalla porta. DriveClub sarà un titolo di lancio per PlayStation 4 e sarà fortemente orientato alle competizioni online. Da la facoltà, ad ogni giocatore, di creare il proprio "club", l’equivalente di un clan o una gilda in un Mmorpg o uno sparatutto in prima persona e di sfidare non solo i giocatori, ma interi clubin battaglie all’ultima staccata. Il club guadagna punti grazie al contributo di tutti i suoi partecipanti, che in ogni gara possono far valere la propria specializzazione perché ogni tracciato è diviso in settori: quello della velocità di punta, quello della guida pulita, quello del drifting (l’arte di derapare controllando la macchina al meglio), senza dimenticare i tempi sul giro e tutto il corollario di statistiche che accompagnano ogni competizione automobilistica. Molte parole sono state spese per spiegare la natura del gioco in versione digitale, disponibile quando si sottoscrive un abbonamento Ps-Plus: in sostanza si tratta di una versione base del gioco, caratterizzata da una manciata di vetture e tracciati, non certo della versione completa del gioco. Quest’ultima può essere acquistata in versione retail, come di consueto, oppure pagandone il corrispettivo nel PlayStation Store di Sony. L’acquisto della versione completa sblocca tutti i contenuti di gioco. Per chi volesse spendere poco a poco, c’è la possibilità di acquistare pacchetti di contenuti aggiuntivi: non proprio DLC ma parti di gioco che eventualmente mancano alla versione digitale di base.
Evolution Studios ha tenuto a precisare che pur essendo un Mmo-racing (un gioco di guida online di massa), DriveClub non chiederà mai un abbonamento mensile per essere goduto. Infine, a chi chiedeva se il modello di guida fosse più arcade che simulativo, gli sviluppatori hanno risposto che stanno cercando in tutti i modi di realizzare un modello di guida originale che non ricordi altri videogiochi di corse, e che grandissima parte dei loro sforzi sono concentrati nell’imporre nuovi standard grafici e sul fronte fisico. In tutto ciò non hanno dimenticato l’obbiettivo numero uno da presentare al lancio, come fantastico biglietto da visita: risoluzione in Full HD e 60 fotogrammi al secondo, che per i meno navigati spieghiamo subito. Voglio fare in modo che DriveClub sia estremamente bello da vedere (diciamo come Gran Turismo, ma con qualcosa in più) e con una fluidità pari a quella di Burnout: Paradise, praticamente ineguagliata in questa generazione di console. La versione in giocabile al GamesCom, infatti, era in alta definizione (non Full HD) e non fluida come Evolution Studios conta di presentare al lancio del gioco e della console.
InFamous: Second Son
Avari di nozioni sono stati gli sviluppatori di Sucker Punch, a lavoro con inFamous: Second Son che si profila come uno dei titoli più interessanti del primo scorcio di PlayStation 4. Previsto per febbraio 2014, il terzo capitolo di questa ormai celebre serie vede Delsin Rowe come protagonista, un conduit come pochi al mondo, erede dell’eroe dei primi due inFamous: Cole MacGrath. Delsin ha il potere di assorbire quello degli altri super-uomini, per potersi opporre al Dipartimento di Protezione Unificata (DUP) nel migliore dei modi. A quanto pare l’anti-eroe va a caccia degli ultimi conduit (le persone dotate di super-poteri) per poter diventare il più potente di tutti e, assorbendone i poteri, rendere gli altri esseri umani normalissimi e non più perseguibili.
Non mancheranno, come di consueto, tutte quelle situazioni in cui occorre fare delle scelte che sortiranno effetti sul mondo di gioco e sull’epilogo della storia. Non essendoci più Cole MacGrath e il suo costante dissidio tra fare del bene oppure del male, i bivi a cui assisteremo in Second Son si preannunciano molto più controversi, poiché Delsin, il protagonista non sembra avere un’integrità morale pari a quella del "progenitore". Durante la dimostrazione a porte chiuse è stato mostrato il trailer e poi un nuovo livello di gioco (diverso da quello presentato in fiera, al pubblico): pochi minuti per confermare tutte le prodezze che stanno compiendo i Sucker Punch a livello tecnico. Il gioco fa venire una voglia matta di essere giocato solo a guardarlo e promette ore ed ore di divertimento. Pochi altri dettagli sono stati divulgati durante il Gamescom, tra questi mi è stato detto esplicitamente che il gioco sarà più imprevedibile che in passato e non mancheranno scene in cui ? per esempio ? una persona assolutamente insospettabile potrebbe avere in sé dei super-poteri (che magari ignora di possedere) dando vita a scene memorabili: immaginate (ci hanno spiegato) di parlare con una persona, di venire alle mani e d’un tratto vi ritrovate spalmati su una parete a causa di un pugno violentissimo e sovrumano sferrato dal vostro interlocutore. Viste le premesse (e le promesse) non vediamo che giunga l’ora di recensire questo titolo che brilla di luce propria già da adesso, secondo il mio modestissimo parere.