Provaci ancora Vita
Le killer application di Playstation Vita si possono praticamente contare sulle dita delle nostre mani. La sfortunata console portatile Sony, che doveva rappresentare una sorta di Playstation 2.5, sforna piccoli capolavori, ma con i suoi lunghi tempi, e poche sono le software house disposte a osare e rischiare su piccolo schermo. Dopo titoli eccellenti come L’abisso d’oro, Gravity Rush, Little Big Planet e Soul Sacrifice, Vita non ha fatto altro che "ospitare " porting e titoli indipendenti multipiattaforma, e lo scorso E3 2013 non ha sorpreso chissà quanto, dato che il destino della console sarà quello di diventare un secondo controller per Playstation 4 (anche se c’è chi già la definisce "console morta"). A poco servono dunque un nuovo design (Playstation Vita 2000) e inedite periferiche (Playstation Vita TV), perché quello che i giocatori "giustamente" vogliono sono i giochi, e in particolare le esclusive appositamente create per sfruttare al massimo Vita o spin off di celebri serie. D’altra parte, Sony da anni non fa che predicare la rivoluzione della console e l’arrivo di titoli appetibili nel corso del 2014. Ci crediamo poco, ma nel frattempo almeno abbiamo avuto la possibilità di iniziare la nuova stagione ludica con una delle esclusive più attese. Stiamo parlando di Killzone: Mercenary, il nuovo capitolo della nota serie nata su Playstation 2 e sfornata dalle sapienti mani di Guerrilla Cambridge. Sin dalle prime immagini, Mercenary ha colpito per la grafica strabiliante e l’azione familiare riprodotta sul nostro piccolo e amato schermo OLED. Ma basteranno prodigiosi poligini e un alto tasso di violenza a fare di questo titolo lo sparatutto portatile definitivo? Scopriamolo insieme.
Né buoni né cattivi, solo questione di affari
Nessuna storia di gloria, onore e di valori patriottici per la salvezza dell’umanità in Mercenary, il fulcro attorno a cui ruoterà l’intera vicenda saranno i bigliettoni. Arran Darren è un mercenario che si pone pochissimi scrupoli ed è disposto a tutto pur di compiacere il migliore offerente e ottenere ingenti somme a lavoro (sporco) compiuto. Il nostro (anti) eroe si ritroverà schierato contro gli Helgast, impegnato nella sua missione di depennare i bersagli della sua lista nera. Non esistono buoni e cattivi per lui, ma solo maggiori offerenti. Il sottotitolo del gioco basta e avanza per sottolineare la poca profondità della trama: il plot lascia poco spazio ai sentimenti questa volta, per dare libero sfogo all’azione frenetica. Nello specifico, la trama si svolge in maniera parallela alle vicende di Killzone 2, ma vede personaggi e situazioni totalmente inedite. Nulla di trascendentale: la solita solfa narrativa per giustificare l’ennesimo conflitto bellico, ma allo stesso tempo nulla di cosi penoso da creare problemi ad arrivare ai titoli di coda, con tanto di finale esplosivo degno del peggior cinema action da due soldi. Del resto in uno sparatutto di questa portata, sono le armi, la forza bruta da macho man e le missioni a dettare legge e non certo il copione di una sceneggiatura.
Comparto tecnico
Come già anticipato sopra, se c’è una cosa che salta subito all’occhio è decisamente il comparto grafico: Guerrilla Cambridge sa bene come spingere Vita a livelli notevoli, a partire dai pregevoli filmati d’intermezzo fino ad arrivare ai dettagli di ogni singola schermata di gameplay. Gli scenari di gioco sono ricchi di dettagli, caratterizzati da un ottimo sistema di illuminazione e da effetti particellari notevoli, che rendono gli effetti grafici unici su Vita. Esplosioni, fuoco, effetto del fumo, particolari nei modelli poligonali. Non manca proprio nulla, anzi. I colori poi sono volutamente "acidi" e come da tradizione regna l’onnipresente effetto grigio e polveroso che rappresenta un tratto distintivo della serie. Il tutto gira con una velocità rassicurante. Un plauso anche al level design, che offre scenari chiaramente ispirati alla serie, come anche inedite locations particolarmente estese tutte da contemplare, a rischio di essere fatti fuori nel bel mezzo di un conflitto. Abbiamo notato qualche piccolo problema di pop-up delle texture, ma davvero rappresenta un semplice neo in un quadro decisamente notevole. Da apprezzare anche le animazioni, soprattutto nelle fasi di combattimento corpo a corpo, dove la violenza scenica attraverso l’utilizzo del coltello non si fa attendere. Il nostro codice non offriva il doppiaggio in italiano come seconda scelta, ma vi possiamo assicurare che quello originale si attesta su buoni livelli di realismo e coinvolgimento. Peccato per la colonna sonora che offre pezzi musicali non proprio epici e facilmente dimenticabili.
Da soli n mezzo alle fazioni..
Ma passiamo al gameplay, vero cuore pulsante di questa produzione. Arrivati al menù principale, potrete scegliere uno dei tre livelli di difficoltà (Recruit, Trooper e Veteran), e siccome sappiamo bene che Guerrilla non scherza, abbiamo optato per un livello medio. E menomale, perché la situazione inizia a sfuggire di mano dopo pochi istanti! Come suggerito in precedenza, Darren ha degli obiettivi ben precisi da portare a termine livello dopo livello, e non saranno certo allegre passeggiate in campana. Ogni singolo stage pullula di soldati armati fino ai denti, dove la "regola Killzone" (esci allo scoperto e sei morto dopo due o tre colpi) vale anche su Playstation Vita, ma in maniera ancora più massiccia. Per fortuna il nostro protagonista non è un semplice soldato ma un mercenario e spietato killer, e abbiamo notato non poco in diversi punti l’impronta stealth di questo titolo, che non ci dispiace affatto. Su schermo abbiamo tutto l’occorrente: mini-mappa sempre utile da consultare prima di compiere passi falsi e il radar che ci indica i nemici nelle vicinanze. Ignorate questi aiuti e diverrete cadaveri in meno di un minuto. La natura stealth di questo titolo cambia le regole del canonici sparatutto in terza persona e ogni mossa va studiata per non essere l’ultima che farete. Avanzando silenziosamente, non solo non farete scattare la guardia, ma avrete la possibilità di uccidere istantaneamente i nemici con una mossa rapida con il coltello (la violenza spietata di Darren lo rende un mercenario sopra la media). Sia chiaro, niente vieta di impugnare un fucile o una mitragliatrice e fare piazza pulita di nemici alla vecchia e sana maniera. L’importante è che siate disposti a sopportare l’impossibile dato che i nemici non si faranno ammazzare tanto facilmente, sia per il livello di difficoltà da non sottovalutare sia per il numero crescente quando scatta l’allarme. Il sistema di controllo su PsVita funziona piuttosto bene: con il touchscreen potrete cambiare arma, selezionare le granate e attivare i droni, utilissimi per uscire da situazioni apparentemente senza via di scampo. Inoltre il secondo stick analogico permette di ruotare la telecamera, in modo da avere una padronanza dell’ambiente e della situazione che abbiamo tanto rimpianto su PSP. Il protagonista, come già detto in precedenza, agisce principalmente in maniera silenziosa: per questo i comandi per accovacciarsi e la scivolata per entrare direttamente in posizione di copertura saranno fondamentali durante le vostre partite, ma non sempre immediati e naturali, a tal punto che occasionalmente troverete qualche azione "pesante" durante le vostre missioni. Molto interessante risulta il sistema di guadagno presente in Mercenary, basato interamente sui crediti: a seconda delle azioni, il credito salirà maggiormente, e le azioni stealth sono privilegiate rispetto alle classiche sparatorie in bella vista e vi regaleranno il triplo del denaro rispetto alle uccisioni standard. I crediti saranno fondamentali per acquistare nuove armi attraverso una sorta di store digitale consultabile in tempo reale, che vanta oltre 25 mostri di piombo, tra fucili, mitragliatrici, lanciagranate e lanciarazzi e tanto altro ancora. Ma dato che la nostra sarà una vera mission impossible, le armi tradizionali non basteranno, e per nostra fortuna ci saranno, come detto sopra, i droni ed altri mezzi alternativi efficaci a soccorrerci quando ne avremo estremamente bisogno. Tra questi spiccano Porcupine, un lanciarazzi a ricerca che terminerà ogni obiettivo che toccheremo su schermo, e Mantis Engine, un drone volante che finisce i nemici con un colpo in testa. Non mancano nemmeno radar orbitali per rivelare sulla mappa unità ed equipaggiamenti piuttosto speciali, come scudi magnetici e strumenti per attivare l’invisibilità. Insomma, un inventario da paura! Un po’ sparatutto e un po’ stealth in prima persona, Mercenary non disdegna nemmeno gli enigmi e di tanto in tanto vi costringerà ad usare la materia grigia per risolvere alcuni puzzle per sbloccare porte o per disattivare sistemi ma soprattutto per decriptare dati (allineando ad esempio una serie di ottagoni attraverso i comandi tattili).
..e in compagnia contro i nemici!
La campagna principale non è particolarmente longeva e può essere completata nel giro di cinque ore. Va detto però che i livelli potranno essere rigiocati per completare tutti gli obiettivi e le missioni secondarie, e ne avrete di ore da spendere appresso alle categorie di Precisione, Infiltrazione e Assalto e i compiti da svolgere (uccisioni multiple, ricognizione silenziosa e via discorrendo). Non poteva naturalmente mancare la componente multiplayer fino a otto giocatori, che comprende ben tre modalità e sei mappe. Avrete la possibilità anche qui di collezionare numerose armi e droni specifici. A seconda del numero delle uccisioni e del modo in cui decideremo di agire, ci verrà assegnata una sorta di carta valore che sarà in continua crescita. Ma sappiate che i nemici potranno rubarla per ottenere punti, ma voi potrete fare lo stesso con loro! Le tre modalità non spiccano per originalità e innovazione: i soliti deathmatch in singolo o a squadre e la Zona di Guerra dove portare a termine obiettivi specifici richiesti. Per fortuna l’azione rimane sempre stabile e fluida, rendendo le partite in compagnia ancora più avvincenti, anche se poco rivoluzionarie.
Conclusioni
Killzone: Mercenary è stato uno dei titoli più attesi su Playstation Vita, non solo perché stiamo parlando di una delle serie più importanti del campionario Sony, ma soprattutto per la promessa di ritrovare sugli scaffali lo sparatutto definitivo portatile. L’obiettivo di Studio Cambridge, a nostro avviso, è stato raggiunto in buona parte. Abbiamo anzitutto gradito il cambio di rotta della serie, che adesso offre la possibilità di vivere questa esperienza seguendo diversi approcci: azione prorompente fucile in mano oppure in maniera silenziosa seguendo i canoni classici dello stealth. Abbiamo apprezzato il sistema di valutazione, l’abbondanza di armi, le missioni secondarie, le specifiche dei droni e infine i piccoli enigmi per procedere. Il tutto impreziosito poi da una storia non eccezionale ma sopportabile e un comparto tecnico a tratti strepitoso (peccato solo per le musiche non certo epocali). Purtroppo, oltre ad una campagna principale abbastanza corta, si avverte quasi subito la mancanza di vere rivoluzioni nel genere, poiché si assaporano situazioni viste e straviste, solo che questa volta le viviamo a portata di tasca, compreso un comparto multiplayer divertente ma non indimenticabile. Di conseguenza, consideriamo Mercenary un ottimo FPS in prima persona che gli appassionati della serie quanto gli amanti del genere dovrebbero perlomeno provare, e naturalmente una killer application Vita. Ma forse siamo di poco lontani dallo sparatutto definitivo, che non può vantare solo una grafica da urlo e obiettivi molteplici, dato che sono le novità e le rivoluzioni che attirano le attenzioni e non le situazioni viste e riviste. Di sicuro su Vita non troverete di meglio, ma solo perché il panorama attuale scarseggia di capolavori contro cui competere, perciò Mercenary si può godere il suo trono, almeno per ora!