Cosa vuol dire esattamente ritornare su The Legend of Zelda? Non è una domanda scontata, bisogna fare davvero attenzione. Si sentono mille voci in giro: c’è chi vorrebbe uccidere la serie, dicendo che ha già dato tutto e c’è chi, invece, continua ad attendere ogni suo episodio più o meno come un contadino attende che cresca il raccolto nei suoi campi, con la stessa necessità e lo stesso entusiasmo a lavoro finito. Questa volta, però, è diverso, e su due fronti: è un ‘diverso’ generico perchè The Wind Waker HD non è un nuovo episodio ma una riproposizione in alta definizione, e lo si può guardare con lo stesso sguardo di Ocarina of Time 3D; è diverso, lo ammetto, per me in quanto The Wind Waker è stato il mio primo The Legend of Zelda. Eh si, sono salito molto tardi sul veliero per Hyrule (anzi, in questo contesto dire così è pure fallace) e tornare al punto che ha originato una delle più grandi passioni della mia vita, ovvero quella dell’analizzare e del vivere in modo insolito ogni fase della storia di Hyrule, non è certo facile. E non sarà facile il giudizio, ma per quello, per fortuna, avremo tempo… Ora posso solo dire di aver passato qualche ora per mare, e voglio solo raccontarvi quello che è successo, nel bene e nel male. I tempi duri arriveranno fra un paio di settimane.
Luce ovunque
Si clicca sul’icona, si osserva qualche incisione color del mare e via, sole. Tanto sole, molto di può di quello che la memoria effettivamente ricordi. Guardando l’altra televisione, quella che sta mostrando le immagini del ‘vecchio’ The Wind Waker, si nota subito che c’è già qualcosa di diverso: tutta l’isola Primula è immersa nella luce di un sole che, con l’alta definizione, pare ancora più limpido, mostrando colori più accesi, forme più definite e un Link del quale i capelli non si fondono insieme alla faccia e con ogni parte ben sagomata, distinguibile, indipendente. Poi, per una ragione o per un’altra, si parte subito all’avventura: bisogna familiarizzare con l’uso del GamePad, comodissimo ma con una disposizione di tasti differente da quella del caro Cubo, e con un inventario sempre a portata di mano, che annulla la necessità di pause. E subito, dal niente, la notte della Fortezza dei Demoni ci fa assaporare l’altra faccia di questo mondo, dove le uniche luci le portano le torce e i riflettori e dove tutti i riflessi e gli sbuffi vivono di una nuova sostanza. Poi, di nuovo il giorno e i primi spruzzi di mare insieme a Re Drakar: qui, di luce, ce n’è quasi troppa e il mare è davvero più bello che mai, la voglia di esplorarlo ti pervade quasi come una malattia. Insomma, più che le forme o le grandi texture, in questo The Wind Waker HD è la luce a farla da padrona: non è la prima volta che WiiU ci abitua a grandi scenari luminosi ma, in questo frangente, i fasci brillanti diventano caratteristica prima di questa nuova resa. Ragione per la quale, forse, gli ambienti chiusi sembrano sempre realizzati con meno cura, purtroppo…Se si passa dallo schermo della TV a quello del GamePad la differenza diventa palpabilissima: resta un’utile e interessante alternativa, ma giocare questo gioco senza una buona televisione è classificabile come un reato, e di quelli belli gravi. Mentre gli occhi si sciolgono, immersi nella troppa grazia offerta, anche le orecchie notano qualcosa di nuovo: le voci, gli effetti e le musiche sono stati ribilanciati nei loro volumi e qualche jingle (purtroppo non tantissimi) è stato leggermente modificato, reso più epico. Appaiono anche gli attesi controlli con il giroscopio (non proprio immediati), le novità legate al navigare e tutta una serie di piccole cosucce che lo distaccano, in parte, dalla fonte, come la Bottiglia Tingle della quale ora, purtroppo, mi è completamente impossibile capire il funzionamento. Per il MiiVerse e simili è ancora troppo presto.
Nemico di se stesso
Una cosa, purtroppo, non posso non ammetterla: The Legend of Zelda: The Wind Waker HD ha un grande nemico che potrebbe comprometterne la fortuna… Il nome di questo avversario è The Legend of Zelda: The Wind Waker. Il paragone con Ocarina of Time e Ocarina of Time 3D è necessario ed evidente, specie se si guarda alla WiiU come quello che effettivamente è, ovvero un enorme Nintendo DS da salotto, in alta definizione (doppio schermo, uno dei quali touch, giroscopio, giochi e funzioni online, tutto torna). Ocarina of Time 3D aveva senso, bechè fosse la sua millesima riproposizione, se si considera un’insieme di fattori: si trattava della prima versione ‘legale’ tradotta nella nostra lingua, portatile e con una revisione tecnica di prim’ordine. Qui abbiamo esattamente lo stello livello di rispolvero ma c’è solo un dettaglio: il The Wind Waker originale era GIA’ dannatamente bello, sia come esperienza ludica che come brillantezza artistica. Insomma, questo nuovo viaggio deve fare i conti con un mondo che, di suo, era vicinissimo alla perfezione: per questo molti potrebbero vedere questo ritorno come qualcosa di obsoleto, che vive di un nuovo volto ma che potrebbe, purtroppo, diventare vecchio molto presto se non lo si affronta con il dovuto entusiasmo. E non è un normale entusiasmo ma un entusiasmo ‘da Zelda’, è qualcosa di anomalo che esula dal normale approccio a un videogioco: il bagliore vale senz’altro la candela, per ora, ma il pericolo di una reiterazione del bello (che, detto così, non sembrerebbe nemmeno un pericolo, non fosse che si tratta dello STESSO bello) è drammaticamente in agguato. Ma ne riparleremo più avanti, a gioco concluso, ora il mare e Drakar chiamano. E, grazie al cielo, lui è molto, molto meno insistente di Navi. (e qui si sprecherebbero battute agghiaccianti)