L’autunno del videogiocatore-tipo, si sa, porta con sé delle certezze e delle novità. Le novità cambiano di volta in volta, quest’anno per esempio è stato il turno di Grand Theft Auto V. Mentre tra le certezze, da qualche lustro (quando non decenni) ecco i vari Fifa, PES, Call of Duty e…Battlefield, anche se a cadenza biennale, intervallato dai poco carismatici Medal of Honor di nuova generazione. Forte del Frostbyte 3, nuova veste del motore grafico più impressionante del mondo videoludico, Battlefield 4 arriva per PlayStation 3 e Xbox 360, ma anche per Pc, PlayStation 4 e Xbox One. Naturalmente le ultime tre piattaforme vantano la versione migliore del gioco, che dire, piuttosto, delle versioni “settima generazione”?
Il tramonto della Settima Generazione
Battlefield 4 per PlayStation 3, tecnicamente parlando, è difficile da inquadrare. Da un lato abbiamo un comparto sonoro che rasenta la perfezione e che mi ha molto colpito per realismo e coinvolgimento offerto. Dall’altro abbiamo un comparto visivo che mi lascia perplesso in più occasioni. In generale, la mia opinione è che più di così, DICE, non poteva proprio fare su hardware talmente obsoleto e restrittivo come quello di PlayStation 3 e Xbox 360. Al di là della buona gestione dell’illuminazione, c’è poco da salvare tra caricamenti texture a dir poco lenti, effetti pop-up, difetti di clipping e cali di fluidità. A tutto questo si affianca una campagna di giocatore singolo che sembra essere stata concepita per un unico scopo: allenare il giocatore al versante online. Prova ne è che quando uccidiamo un nemico gestito dalla deficitaria intelligenza artificiale, si ottengono punti esperienza e valutazioni, che si accumulano e portano allo sblocco di armi ed equipaggiamenti, esattamente come per le battaglie multigiocatore. Inoltre, la campagna in singolo offre una trama priva di mordente, personaggi senza carisma (soprattutto il nostro alter-ego) e una sequela di missioni che sanno tanto di già visto. Insomma, se dovessi limitarmi ad un giudizio sul Battlefield 4 provato su PlayStation 3 e senza modalità online, il verdetto sarebbe impietoso, ma è storicamente accertato che gli sviluppatori puntano forte sul versante competitivo online. Infatti quest’anno, contrariamente a quanto offerto in Battlefield 3, non troviamo più la modalità cooperativa, che costituiva, di fatto, un ulteriore “gioco nel gioco”. Oltre alla campagna in singolo si può accedere alla modalità multigiocatore competitiva, e nonostante tutte le limitazioni hardware del caso, qualcosa di più stimolante e divertente si scorge.
Il futuro è solo online?
Dopo aver selezionato la modalità multigiocatore e aver speso qualche ora sui server di gioco, una certezza si fa strada nella testa: gli sviluppatori di DICE sanno decisamente il fatto loro, quando si tratta di offrire qualcosa di perfettamente equilibrato tra “vecchio e nuovo” nel versante multigiocatore. E’ palese il fatto che la buona vecchia scuola adottata in Bad Company 2 non sia stata dimenticata, ma un occhio di riguardo ? purtroppo o per fortuna? – viene dedicato al bilanciamento ed alla velocità di esecuzione del tutto, che strizza l’occhio a Call of Duty e alle sue assuefacenti modalità di gioco. Su PlayStation 3 ed Xbox 360, purtroppo, il numero massimo di giocatori partecipanti ad una partita è di ventiquattro e al di là delle differenze insite nella maggiore “distruttibilità” ed interazione ambientale, i veterani di Battlefield 3 si sentiranno ? fondamentalmente ? a casa. Che sia un bene oppure no, dipende da quanto apprezziate le novità nel novero degli sparatutto bellici. Ritornano le classiche modalità di Deathmatch e di Conquest, affiancate alle nuove e curiose Obliteration e Defuse. Quest’ultima non mi ha colpito più di tanto, ma probabilmente perché i cinque contro cinque sono dedicati a squadre di giocatori più affiatate e competenti. Obliteration è una vera e propria secchiata d’acqua fresca, perché ha preso il concetto del “Cattura la bandiera” e l’ha applicato ad un contesto più frenetico ed in linea con uno sparatutto bellico “fanta-futuristico” quale è Battlefield 4.
Solo per gli irriducibili, forse
Battlefield 4 per PlayStation 3 ed Xbox 360 è lo sparatutto bellico serioso e impietoso che gli appassionati del genere possono comprare per la propria, fida, console in mancanza di risorse per passare alle versioni di punta (Pc, PlayStation 4, Xbox One). Graficamente mostra il fianco a più di una critica, la campagna in singolo è un piccolo grande disastro di mancanza di ottimizzazione e assenza di beta-testing, piena di pop-up (appaiono dal nulla anche i nemici e i veicoli di questi!), defaillances del motore grafico, script pacchiani e risibile intelligenza artificiale. Questo sparatutto è di certo fin troppo costretto e “censurato” per far quadrare il tutto su hardware non più all’avanguardia. Online il discorso cambia, è mutuato praticamente da Battlefield 3, con tanto di punti esperienza e metodologia di sblocco quasi identici. Un occhio di riguardo è stato dato al bilanciamento, soprattutto dei veicoli, che convince di più che in passato. L’ultimo nato in casa Electronic Arts paga solo il fatto di dover arrivare su cinque piattaforme contemporaneamente, due delle quali non hanno più nulla da dire e riescono solo a gettare qualche ombra di troppo sul buon lavoro di DICE. Spero solo che dal prossimo Battlefield si decidano a lasciar perdere la campagna in singolo e di dedichino maggiormente a realizzare l’esperienza online “definitiva” che attendo dai tempi di Battlefield: Bad Company 2