In occasione del primo giorno di Gamescom abbiamo avuto modo di provare in anteprima nello stand Ubisoft due nuove zone dello sconfinato Far Cry 4: uno scorcio di Himalaya tra le montagne innevate del Kyrat, e il suggestivo Shangri-La con la tigre bianca.
Benvenuti a Kyrat
Le due demo ci hanno permesso di cominciare a prendere familiarità con le meccaniche di gioco, ancor più action rispetto al terzo capitolo, tanto da non lasciar quasi mai spazio a sezioni stealth, avamposti o esplorazione. Durante la prima sessione di gioco ci siamo immersi nella neve alla ricerca del comandante di un gruppo di nemici stabilitosi ai piedi di una gigantesca montagna. Ci è stato dato il compito di scrutare la zona da lontano, marcando le guardie attraverso la macchina fotografica, per poi studiare un piano d’attacco quanto più silenzioso possibile per pugnalare di soppiatto il generale. Questa demo è ci servita per valutare l’intelligenza artificiale dei soldati e come l’ambiente riesca, o meno, a fornire le giuste coperture. La location di gioco è, come noto, molto differente rispetto alle foreste del terzo capitolo: sulle montagne di Kyrat ci sono pochissime coperture, se non cumuli di neve che riescono a malapena a nasconderci dal soldato più lontano, pertanto è fondamentale studiare un percorso preciso e i movimenti delle guardie durante il pattugliamento. Nel corso della nostra prova non siamo, ahimè, riusciti a raggiungere il generale senza essere scoperti (a dire il vero non ci è riuscito nessuno nella sala) e questo ha cambiato le sorti dello scontro a favore dei nemici, equipaggiati di tutto punto e pronti a difendere il VIP.
Hands on
A livello tecnico, Far Cry 4 e la sua ambientazione innevata non hanno mostrato il fianco in nessuna circostanza. L’orizzonte è semplicemente meraviglioso e suggestivo, il campionamento delle armi – così come la loro caratterizzazione, dal rinculo alle texture – è di ottima fattura, mentre le frequenti folate di vento risultano un elemento importante da tenere in considerazione durante gli scontri, in quanto limitano il campo visivo e rendono il videogiocatore meno reattivo alle offensive nemiche.
Dal gelo delle montagne siamo passati al caldo immaginario di Shangri-La, accompagnati dal”ormai famosa tigre bianca. Questa location è caratterizzata da una serie di piattaforme piuttosto grandi collegate attraverso portali, ed è raggiungibile dalla realtà interagendo con particolari elementi. La demo comincia a pochi passi da un lago rosso – lo sviluppatore scherza sulla natura di quel lago, senza rivelarci se si tratta di sangue o meno – e con in pugno arco e frecce. Il team ha lavorato molto sulla fisica e sulla balistica per quest’arma, che risulta effettivamente bilanciata a dovere, tanto nel peso virtuale quanto nell’utilizzo vero e proprio. La particolarità della location ci ha incantato, così come la tigre, non solo animata di tutto punto ma anche utilissima in combattimento. Il gioco ci permette infatti di lanciare il maestoso felino all’assalto in nostra vece, purché non la si faccia stancare troppo e, ovviamente, morire.
Conclusioni
Usciamo dall’hands on di Far Cry 4 molto soddisfatti. Già da questo primo assaggio ci è sembrato evidente tutto l’impegno del team di sviluppo per offrire ambientazioni particolari, ricche di dettagli, ma soprattutto variegate: passare rapidamente dalle montagne asiatiche alla ricca vegetazione, seguendo un percorso cromatico di 360 gradi, ci ha fatto stringere il pad desiderosi di continuare nell’esplorazione del gioco. Ci sentiamo, però, di sollevare qualche dubbio sull’apparentemente limitata libertà d’azione e sul gameplay piuttosto basilare e scarsamente rinnovato.