Partiamo col dire che il segmento di gameplay mostrato al Gamescom non è stato sufficiente per chiarire tutti i nostri dubbi sul concept del gioco di Q-Games, che sembra essere un ibrido tra un sandbox crafting game, uno sparatutto in terza persona e un tower defense. Piuttosto chiaro è però il nostro obiettivo in-game: proteggere la città e l’umanità intera dai mostri che la minacciano. Se questa minaccia sia reale o immaginaria non è dato saperlo, visto che il design delle ambientazioni risulta estremamente onirico e, almeno al momento, spoglio.
Si torna in miniera
La componente sandbox (Minecraft style) del gioco sembra ben sviluppata e i personaggi saranno in grado raccogliere elementi e materiali dall’ambientazione e dai mostri sconfitti, per modellare a piacimento il mondo di gioco, modificare e riparare le strutture, o costruire i tool necessari al combattimento e all’esplorazione (Jetpack a gogo). Il gioco sembra strutturato in maniera persistente, con sessioni estremamente popolate e fasi di combattimento non istaziate. Al momento il gameplay risulta pittosto lento e ripetitivo (ricordiamo che il gioco è in fase alpha), un problema che si estende alle zone di combattimento, dove i fronti contrapposti sembrano incastrati in un costante stallo. Interessante, in un ottica cooperativa, l’implementazione di un sistema di voice chat (sia di prossimità che a distanza, grazie ad appositi tool) persistente che permetterà ai giocatori di collaborare al meglio per difendere la città.
Vecchio di un paio di generazioni
Dal punto di vista tecnico il gioco non fa certo gridare al miracolo. La grafica è tanto cartoonesca quanto, ahimè, datata, colpita da una certa ridondanza nel design di personaggi (praticamente cloni) e ambientazioni. Da notare anche l’assenza di un qualsivoglia motore fisico. E’ bene precisa che, data la natura multiplayer del gioco e la realizzazione a basso budget, non ci si poteva aspettare di più da questo progetto, che punta a ben altri obiettivi: una comunità reattiva, che coopera per la sopravvivenza dei villaggi, server fluidi e robusti, nonchè gameplay creativo e ricco di customizzazione.
Conclusioni
Tomorrow Children offre un concept interessante, un melting pot di generi con un forte accento sulla collaborazione tra giocatori. Le potenzialità ci sono, ma il gioco ha sicuramente bisogno di molto lavoro sia sul fronte tecnico che su quello del design. Di tempo ce n’è ancora, come le possibilità di farci rimanere piacevolmente colpiti.