Pubblicato circa un anno fa per PC, Xbox One e Playstation 4, Dragon Age: Inquisition si è imposto in breve tempo come uno dei migliori giochi di ruolo degli ultimi anni, nonchè come capitolo di rivincita dopo il mezzo passo falso compiuto da Dragon Age II. Seguendo le leggi del mercato, la gigantesca opera Bioware ha ottenuto nel corso del tempo nuovi contenuti utili ad ampliare ancor di più l’offerta di gameplay, come pack di oggetti e DLC più corposi. In mancanza di un Season Pass, ogni contenuto bonus è stato venduto a un prezzo relativamente alto (5€ per i pack di oggetti, 15€ per le espansioni) fino ad arrivare alla consueta GOTY Edition che, oltre a comprendere tutto il materiale precedente, si colloca sul mercato al prezzo standard delle nuove uscite, ovvero 60€.
Ciò che ci chiediamo in questo articolo è: “vale la pena acquistare l’edizione GOTY di Dragon Age: Inquisition?”. Impossibile dare una risposta oggettiva, ma cercherò di proporvi il mio punto di vista andando ad analizzare prima l’utilità dei bonus pack, e poi l’offerta dei 3 DLC maggiori. Buona lettura!
L’Emporio Nero
L’Emporio Nero è una nuova zona nel Ferelden da sbloccare (a costo zero) convocando il Consiglio. Si tratta di una location segreta e carica di magia, in cui è possibile accedere ad elementi di crafting ed equipaggiamento ad alto livello. Nello specifico, l’Emporio Nero dispone delle seguenti postazioni:
- Materiali per creazioni: banco da cui acquistare tutti gli elementi di crafting, da quelli comuni ai più rari di livello 4 (ovvero scaglie, osso e membrana di drago).
- Progetti: schemi per armi e armature fino al livello 3.
- Progetti leggendari: schemi per armi leggendarie di livello 3.
- Armi e accessori: banco per acquisti diretti di armi e accessori unici.
- Specchio della trasformazione: specchio magico in cui ridefinire il volto del nostro personaggio.
Ecco le mie scelte in base al party post-completamento del gioco base (livello 24).
Mio personaggio (mago)
- Bastone: Bastone del Vuoto (liv. 20)
- Armatura: Abito del guardiano (liv. 24) + Cappuccio da veggente (liv. 22)
Ho acquistato il bastone Furia di Earnest per fare qualche danno in più. Non mi è convenuto acquistare alcun progetto.
Cassandra (guerriero)
- Arma: Caliban (liv. 23) + Scudo del drago superbo (liv. 24)
- Armatura: Condottiero pregiata (liv. 22) + Chioma del duca (liv 22)
Per Cassandra non c’è alcuna spada in vendita, ma è possibile optare per l’ascia Morso della sventura. Personalmente, ho tenuto la Caliban per via degli ottimi bonus. Ho tenuto anche lo scudo Chioma del duca, ma quello in vendita all’Emporio, Via per la gloria, è una buona alternativa di livello 23. Dai progetti ho acquistato la Maglia/Giubba da condottiero superiore (liv. 24) che offre lo stesso grado di protezione dell’Armatura della Legione dei Morti che già possedevo. Tuttavia, quest’ultima non è indossabile da Cassandra (in quanto disponibile solo per un nano guerriero) mentre quella dell’Emporio sì.
Varric (ladro)
- Armatura: Predatore pregiata 240 (liv. 22) + Cappuccio da veggente superiore 32 (liv. 20)
- Bianca: Mirino telescopico mortale, impugnatura possente, braccia VI
Varric potrebbe passare al pugnale Libertà di Aurora, ma non conviene (meglio darlo a Cole, se è nel party). Se usi Sera, l’arco Il vento di piume potrebbe essere più forte di quello in possesso (da me è l’Arco lungo del grifone). Per quanto riguarda i progetti, ho acquistato la Maglia/Giubba da predatore superiore (liv. 24).
Quest for the Red Lyrium Reapers Pack
Con la GOTY Edition di Dragon Age Inquisition otterrai anche il DLC gratuito relativo al minigame Quest for the Red Lyrium Reapers. Questo DLC, che per chi possiede il gioco base è disponibile solo dopo aver completato il minigame, consiste in un piccolo pack di 3 armi di livello 7:
- Bastone Aidahn alleato
- Lama di Tuhna alleata (pugnale)
- Spada di Charris alleata (a una mano)
Bottino dei Qunari e degli Avvar
Nel baule dei carichi speciali della fucina di Skyhold troveremo due nuovi set di equipaggiamento e cavalcatura, riferiti alla cultura di Qunari e Avvar. Verranno aggiunte automaticamente al nostro inventario le armature base (in tutto 4) mentre delle versioni potenziate disporremo solo degli schemi di crafting. Non c’è alcuna restrizione di classe e razza, e ciascuna armatura dispone di un’ottima variante al femminile. Entrambi i DLC offrono anche dei nuovi oggetti per personalizzare Skyhold, ed in più della collezione Qunari fa parte anche il cavallo Asaarash.
Tutta bella roba ma, se avete già terminato il gioco base, è probabile che non vi serva nulla di tutto ciò.
Bottino dei Qunari
Per quanto riguarda la famosa razza bellica Qunari, troviamo l’armatura leggera Antaam-saar che, nella sua forma migliore ,raggiunge il grado di 231 di protezione. Si tratta di un’armatura che, in perfetto stile Qunari, lascia scoperte diverse parti del corpo e permette al personaggio di muoversi in totale libertà. Gli elementi necessari al potenzialmente non sono esagerati: per ordinare la versione Superba servono 18 pezzi di tessuto (armatura), mentre le funzioni sono divise per cuoio (x12), metallo (x8) e ancora tessuto (x8).
Crafting Antaam-saar superba: utilizziamo la membrana di drago come tessuto principale per raggiungere il massimo grado di protezione (è il componente raro di livello 4 che più abbonda nell’inventario verso la fine del gioco). Le 3 funzioni disponibili vanno a potenziare praticamente tutte le abilità principali: forza, costituzione, astuzia, destrezza, magia e volontà.
Inoltre, dalla cultura Qunari otteniamo anche l’armatura pesante (ovvio!). In particolare, si tratta della Shokra-taar che arriva ad offrire 280 di protezione, piazzandosi tra le armature più robuste in circolazione. Richiede 9 elementi di tessuto e cuoio, e fino a 28 pezzi di metallo. Per craftarla al massimo del grado di armatura, puoi utilizzare l’osso di drago.
Bottino degli Avvar
Dell’antica tribù umanoide possiamo apprezzare le armature medie Avvar e Roccia Ursina. Entrambe offrono lo stesso grado di protezione (fino a 247), ma richiedono materiali diversi per il potenziamento. L’armatura Avvar superba richiede ben 34 pezzi di cuoio e 12 di metallo, mentre la Roccia Ursina superba distribuisce più uniformemente gli elementi di crafting, richiedendo 12 pezzi di tessuto per alleggerire le richieste di cuoio (x24) e metallo (x8). Quale delle due armature craftare spetta a te: se vogliamo immaginare le origini dei due equipaggiamenti, mi piace pensare che l’Avvar sia stato l’abbigliamento tipico delle tribù che vivevano in foresta; Roccia Ursina, invece, rappresentava quasi certamente la versione invernale per i gruppi costretti a sopravvivere nelle aree più gelide. Infine, del pack fanno parte anche 5 nuove cavalcature.
Le 3 espansioni
Come per ogni edizioni GOTY, anche quella di Dragon Age: Inquisition comprende tutte le espansioni rilasciate a corredo del gioco base, tre nella fattispecie: Le Fauci di Hakkon, La discesa e Intruso.
La prima avventura ci permette di esplorare l’intera nuova area della Conca Gelida, dimora ancestrale dell’antica razza Avvar. Si tratta di un DLC che non offre alcuna novità di gameplay rispetto alla proposta del gioco base, e incarna appieno il concetto di espansione: Le Fauci di Hakkon è un’esperienza del tutto facoltativa che non aggiunge alcun dettaglio fondamentale alle vicende del Ferelden, né colpisce in quanto ad originalità, gameplay e contenuti. Tuttavia la buona longevità (circa 10 ore), l’approfondimento sulla cultura Avvar e i nuovi pezzi d’equipaggiamento, potrebbero giustificare i 15€ da sborsare (digitalmente) per accedere al DLC.
Se con Le Fauci di Hakkon Bioware ci ha permesso di conoscere una nuova razza, con il secondo DLC, La discesa, tornano in primo piano due protagonisti dei vecchi Dragon Age: i nani di Orzammar e i Prole Oscura. Con questa espansione il team di sviluppo ha cercato di offrire un’esperienza di gioco differente rispetto a quella che ha contraddistinto le precedenti 130 ore di gameplay, senza purtroppo riuscirci. Il DLC ci conduce in un grande dungeon nelle Vie Profonde, col compito di espandere l’influenza dell’Inquisizione e riportare alla luce antichi tesori nanici. Niente di nuovo, in sostanza, se non la location: basta aree all’aperto, ora tocca scendere nei sotterranei e scavare un po’ con gli amici barbuti, ammazzando strada facendo qualche Prole Oscura qua e là. Per l’occasione, il nostro alter ego avrà a disposizione un tavolo da cui coordinare tutte le varie attività di indagine, ricerca e costruzione, necessarie per guadagnare l’accesso alle aree più segrete del dungeon. Si tratta di una meccanica sostanzialmente pretestuosa, utile solo a spezzare il ritmo di gioco tra uno scontro e l’altro.
La terza ed ultima espansione del gioco, Intruso, è un po’ un caso a parte, in quanto va a completare la storia di Dragon Age: Inquisition. Si tratta di un’espansione assolutamente obbligatoria per chi ha intenzione di mettere un punto alle vicende della storia principale, tanto che, una volta avviata l’operazione convocando il Consiglio, non sarà più possibile completare le altre quest e tornare a Skyhold. Intruso è un’espansione che, per quanto mi riguarda, giunge come un fulmine a ciel sereno e getta qualche ombra sul futuro di Dragon Age, o perlomeno sulle vicende del prossimo capitolo della storia. Personalmente, nonostante il finale di Inquisition lasci un velo di incertezza circa la sorte del Thedas da qui agli anni a venire, non ritenevo fondamentale né tantomeno auspicabile che la storia proseguisse con un DLC: l’epilogo del gioco base è sufficientemente esaustivo e misterioso per chiudere il titolo, nonché ricco di materiale per un nuovo capitolo della saga. E invece no, perché Bioware (o Electronic Arts) aveva altri programmi fin dall’inizio. Queste considerazioni non devono però trarvi in inganno. Intruso è una bella espansione, ricca di contenuti e completamente incentrata sulla storia, che non si perde in futili esplorazioni e prosegue spedita verso un obiettivo nobile: la narrazione.
GOTY o non GOTY?
Non voglio concludere questo speciale in maniera scontata e distaccata; anzi, mettiamoci a fare due conti e qualche considerazione. Il prezzo di listino (Origin) per Dragon Age: Inquisition è di 40€, esclusi i contenuti della versione Deluxe e quelli descritti in questo articolo (ad eccezione dell’Emporio Nero che è gratuito per tutti). Il prezzo dei contenuti extra presenti nella GOTY è il seguente:
- Bottino (Qunari + Avvar): 10€
- Espansioni (Le Fauci di Hakkon + La discesa + Intruso): 45€
Come potete vedere dalla mia precedente analisi sui bottini, l’equipaggiamento fornito con i due pack non è particolarmente utile se avete già completato la storia (e quindi se già possedete il gioco base o la versione Deluxe). I primi 2 DLC sono perfettamente inutili ai fini della storia e, se l’impianto di gioco non vi ha particolarmente colpito, potete farne tranquillamente a meno. Pertanto, il mio consiglio è di acquistare esclusivamente il DLC Intruso. Se infatti volete sapere come va veramente a finire Inquisition, non potete assolutamente perdervelo (e i 15€ sono anche ben spesi in rapporto ai contenuti).
Nel caso non possediate il gioco base, il mio consiglio è di acquistare ad occhi chiusi la GOTY Edition: per 60€ otterrete contenuti del valore di circa 100€ (40€ di gioco base + gli extra della Deluxe + gli extra della GOTY). Questa soluzione è sicuramente migliore della precedente, che prevede un esborso di circa 55€ per il gioco base + il DLC Intruso.
Concludendo: il ragionier EA
Electronic Arts ci ha abituati ormai da tempo alla sua politica aggressiva (spesso discutibile) sui contenuti a pagamento. Con Dragon Age: Inquisition ci troviamo di fronte a un caso particolarmente articolato che ha richiesto qualche riflessione per essere affrontato al meglio. Secondo la mia opinione, EA ha lavorato molto bene per i perseguire i propri obiettivi economici: non ha offerto alcun Season Pass per tenere altino il prezzo di ogni DLC, rilasciando però l’edizione GOTY a un prezzo molto conveniente in rapporto ai contenuti proposti (che aumentano la longevità di altre 30-40h). Il secondo aspetto vincente (sempre per il bene dell’azienda, s’intende) è quello legato al terzo ed ultimo DLC. In quanto importantissimo per le vicende narrate nel gioco base, Intruso rappresenta una spesa obbligata per chiunque. Gli scenari sono due: chi è non possiede Inquisition avrà tutto da guadagnare acquistando la conveniente edizione GOTY; tutti gli altri non potranno fare a meno che sentirsi beffati, dovendo – necessariamente – sborsare 55€ complessivi, non comprensivi di pacchetti aggiuntivi, bonus e 2 DLC.
Morale della favola: se non è previsto un Season Pass, non acquistate un gioco con DLC schedulati, perché vi converrà la GOTY.
Come sempre.