WRC 5: FIA World Rally Championship
E’ passato molto tempo da quando ho provato un buon gioco di rally, e i tempi in cui passavo ore e ore a Colin McRae Rally sembrano ormai lontani. Nell’ultimo decennio Codemasters ha continuato a sviluppare giochi di genere, ma l’evoluzione della serie DIRT si è rivelata piuttosto deludente, a causa dell’allontanamento dalle corse su sterrato e, contemporaneamente, al tentativo malriuscito di proporre un gioco di guida ibrido, contenente elementi presi in prestito a diversi generi automobilistici. Gli ultimi titoli basati sulla licenza ufficiale del World Rally Championship hanno portato una nuova linfa al genere, grazie soprattutto all’abile sviluppatore nostrano Milestone, che ha saputo cogliere il meglio dal suo portfolio di esperienze sviluppando ottimamente WRC 4. Il passaggio di consegne a Kylotonn Racing Games, ad un primo sguardo, sembra proseguire lungo questa strada.
Da pilota junior al top
La proposta videoludica di questo quinto capitolo di WRC appare subito evidente: modalità carriera, sfide online, prove speciali sia in locale che in multigiocatore e sfide settimanali proposte dagli sviluppatori. In sostanza, WRC 5, contiene tutte le caratteristiche che ci si aspetta da un gioco di rally, con un ricco parco auto costituito da tutte le vetture ufficiali delle tre categorie, WRC-WRC2 e Junior WRC, e una scuola di rally che sembra aver preso ispirazione dalle prove su strada di Colin McRae Rally 2.
Analogamente ad altri giochi automobilistici, il fulcro del gioco è costituito dalla modalità carriera. Quest’ultima ci mette immediatamente alla prova con un test su sterrato, con cui il gioco stabilisce, in base ai risultati ottenuti, la difficoltà di gioco, gli aiuti alla guida e la qualità dei contratti proposti dalle case automobilistiche. Ciascun contratto propone, oltre ai canonici obiettivi da raggiungere al termine del campionato WRC-Junior, una condotta di guida ben precisa. I risultati ottenuti e il compimento dei requisiti – ordine d’arrivo, condizioni dell’auto – influiscono, di volta in volta, sull’efficienza dei meccanici del team e, al termine della stagione, sull’importanza dei contratti proposti per passare alla categoria successiva. La scelta del contratto è importante, inoltre, per proseguire con successo fino al termine della stagione. Io, ad esempio, ho scelto un contratto che mi permetteva di non badare alle condizioni dell’auto al termine di ogni tappa così da guidare senza troppi pensieri e permettermi qualche ammaccatura di troppo. Questa mi è parsa un’alternativa più intelligente alla firma di un contratto fatta per la bellezza della livrea o per la potenza e il blasone dell’auto. Poiché le riparazioni devono essere eseguite in appena 45 minuti, per non incorrere in una penalità sul tempo della tappa successiva, è importante che il morale dei meccanici rimanga alto, al fine di migliorare l’efficienza della manutenzione dopo una tappa giornaliera, ottimizzando il tempo a disposizione e permettendo, di conseguenza, di riparare al meglio l’auto. Il morale della squadra risulta dunque determinante per inanellare la serie di successi necessaria a condurre il nostro pilota alla vittoria del primo campionato e, successivamente, a quelli delle categorie superiori. A questo proposito, se le prove della WRC Junior appaiono fin troppo semplici, il passaggio alla categoria principale richiede un impegno maggiore, e una più accurata attenzione allo stile di guida e a dettagli come il settaggio dell’auto.
Una certa accuratezza nei controlli e, più in generale, nello stile di guida si rende necessaria per riuscire a terminare con successo la serie di tappe giornaliere. Mi è capitato spesso di ritrovarmi con l’auto semidistrutta sin dalla prima tappa giornaliera e con l’obbligo di terminare le successive, prima del rientro al paddock, senza l’uso del computer di bordo (una mancanza che azzera la comunicazione con il copilota), oppure con il cambio bloccato sulla terza marcia e senza l’utilizzo del sistema frenante (compreso il freno a mano). A questo proposito, ho notato che il sistema dei danni si rivela alquanto casuale, azzerando, nella maggioranza delle occasioni, la connessione tra l’effettiva gravità dell’impatto e l’estensione dei danni.
Force Feedback
La prova sulle strade virtuali di WRC 5 è stata effettuata con un volante Thrustmaster T100 e un controller Xbox 360. In entrambi i casi la risposta dei comandi mi è parsa precisa e scorrevole, senza troppe problematiche. A questo proposito consiglio ai possessori del volante T100 di non aggiornare i driver all’ultimo firmware disponibile, poiché peggiora le prestazioni del force feedback e rende impossibile la taratura automatica del volante in ogni singolo gioco automobilistico si possegga (il computer di prova gira su sistema operativo Windows 10). Trattandosi di un gioco di rally e dunque ricco di salti, buche, terreni sconnessi e condizioni atmosferiche variabili, mi è piaciuto constatare che la risposta del volante rispetta ogni aspettativa, simulando fedelmente con il force feedback ogni alterazione del terreno.
Se le vetture della classe WRC-2 e WRC risultassero troppo semplici da guidare con le impostazioni base, è possibile disattivare, ad esempio, il controllo della stabilità e l’assistenza alla frenata, mentre la diminuzione della difficoltà di gioco concede più istantanee e riavvii da utilizzare durante i rally. Questi due aiuti, che personalmente cerco di minimizzare se non disattivare del tutto, consentono di ripetere rispettivamente un intermezzo (come se fosse un flashback) o l’intera tappa speciale. Nel complesso, WRC 5 si è dimostrato un titolo di rally dal motore grafico solido anche se segnato da un frame-rate altalenante (difetto che sembra risolto con le ultime patch che rimuovono il blocco a 60fps) e da una leggera mancanza di relazione tra l’auto e il terreno. Il gameplay, invece, si è mostrato equilibrato, in grado di offrire il giusto equilibrio tra maneggevolezza arcade e grado di sfida simulativo, anche se i puristi di genere potrebbero storcere il naso.
Sfide (?) online
In WRC 5, i successi online rappresentano un’ulteriore sfida nella vostra carriera di specialisti del fango, ma non per le ragioni che possiate pensare. Non si tratta infatti di una prova di bravura ma di un test per i nervi, visto che per giocare una singola partita multigiocatore ho atteso anche un’intera ora. Per il momento mi sento di imputare questa moria di giocatori alla recente uscita del titolo, anche perché, quando finalmente sono riuscito ad unirmi a una gara con due o tre giocatori, il gioco si è dimostrato piuttosto stabile, seppur con qualche difetto di non poco conto. Non è raro, infatti, imbattersi (nel vero senso del termine) in un muro invisibile dopo aver effettuato un salto a grande velocità, gettando così alle ortiche la leadership della gara. Superate queste difficoltà mi sono ritrovato di fronte ad un comparto online che, sebbene solido, non offre alcuna alternativa al semplice confronto cronometrico con gli altri giocatori. Mi sarei aspettato di vedere, perlomeno, una sfida di rally completa, composta dalle diverse tappe di ogni scenario, con una classifica generale e la possibilità di effettuare le dovute riparazioni una volta ritornati nel parco chiuso. Il countdown che punta a gennaio, data d’inizio del campionato WRC, e che è presente nel menu principale del gioco potrebbe nascondere una modalità del genere.
Dita incrociate.
Concludendo…
Nonostante i problemi tecnici, WRC 5 è un titolo con poche pretese che si lascia giocare. Malgrado il deserto del multiplayer, l’esperienza single-player è risultata godibile e ben strutturata, grazie a un’ampia modalità carriera, diverse opzioni per giocare anche in locale con un amico, e diverse sfide a tempo proposte di settimana in settimana, fino all’inizio del campionato di Rally ufficiale. La concorrenza, in questo momento, è piuttosto agguerrita per cui la scelta del titolo dipenderà esclusivamente dalle esigenze del giocatore.