Tutti alle giostre!
Senza alcun timore di essere giudicato, sento di dover dire che Nuka-World rappresenta più o meno fedelmente il mio ideale di parco dei divertimenti. Sarà perché anni e anni di Pomeriggio Cinque con la prèfica Barbarona nazionale mi hanno reso totalmente insensibile ad ogni genere di violenza ma, hey, a chi non piacerebbe ritrovarsi – per certi versi inspiegabilmente – a capo del peggior gruppo di bastardi della Zona Contaminata? Andiamo, non ho neanche bisogno di ascoltare le vostre risposte.
In fondo l’ultimo contenuto scaricabile di Fallout 4 non è altro che un coloratissimo e sanguinario pretesto per aggiungere all’ultimo capitolo della saga post apocalittica di Bethesda un lato oscuro del quale, siamo sinceri, si sentiva la mancanza. Ma cerchiamo di esser chiari. Se da una parte Nuka-World offre nuove tonalità allo spettro morale di Fallout 4, dall’altra si tratta di una “verniciatura” solo superficiale, perché saldamente ancorata ad un substrato fin troppo pretestuoso, che toglie al DLC gran parte della sua credibilità. Di che diamine sto parlando? Ancora non lo so, ma ci sono buone possibilità che tutto si faccia più chiaro strada facendo.
Tanto stile, poca sostanza
Una volta installato il DLC, il vostro Pip-Boy vi avvertirà della disponibilità di una nuova missione che, nel giro di qualche minuto, vi condurrà a una delle introduzioni più forzate di sempre. Senza spoiler ferire, mi limito a dirvi che dovete diventare predoni “perché sì”. Da questo momento in poi avrete a che fare con una delle linee narrative più posticce ed evanescenti della storia della serie. Un – breve – tour de force che, a prescindere dalla predisposizione ruolistica del vostro personaggio, vi porterà a diventare, nel giro di una manciata di ore, il leader indiscusso di tre diversi gruppi di predoni, ognuno caratterizzato da specifiche devianze d’interesse psichiatrico. Peccato che le tre compagini (gli Operatori, i Discepoli e il Branco) risultino, in linea con i crismi di Nuka-World, semplici macchiette archetipiche, prive di reale carisma o motivazioni sensate.
Da notare, tra l’altro, come la vostra ascesa tra i ranghi dei predoni sarà cadenzata dalla solita marea di “lavoretti” da faccendiere, che il più delle volte si concluderanno con grandiose sparatorie e impressionanti bagni di sangue. Se il vostro “Lone Wanderer” è uno che ama cavarsela a chiacchiere, bé, Nuka-World non è posto per voi. Da notare, tra l’altro, come Nuka-World abbia la tendenza a sfidare la vostra soglia della frustrazione con repentini picchi di difficoltà e nemici irragionevolmente vitali. In fondo chi se ne frega se siete un veterano di livello 60 con indosso un’armatura atomica X-01 potenziata al massimo, a Nuka-World troverete chi saprà sfamarvi a forza di pane e schiaffi. È chiaro – e sicuramente encomiabile – il tentativo degli sviluppatori di proporre un’esperienza che, malgrado le centinaia di ore accumulate, potesse mantenere alto il livello di sfida ma, hey, c’è un limite a tutto.
Una volta assunto il ruolo di “Grancapo”, potrete inviare (selezionando le opzioni più opportune all’interno di apposite schermate dialogiche) i vostri scagnozzi a conquistare uno qualunque degli insediamenti presenti nel Commonwealth. Sebbene la possibilità di seminare schegge di piombo nel petto del buon Preston Garvey sia infinitamente apprezzabile, nessun personaggio importante o compagno sarà realmente a rischio durante le vostre incursioni. Anzi, una volta ristabilito l’ordine i personaggi in questione vi tratteranno con la solita bonaria deferenza.
Prevedibile? Certo, ma avremmo comunque preferito una maggiore dinamicità nelle reazioni “umane” degli NPC coinvolti.
Potrete anche decidere di trasformare le vostre colonie in avamposti dei predoni ma, nella realtà dei fatti, nulla cambierà dal punto di vista della gestione degli abitanti, contestualmente sostituiti da un gruppaccio di ceffi vestiti da cattivi di Kenshiro.
La varietà è il sale della vita
Anche se Nuka-World non eccelle dal punto di vista della narrazione, e fallisce nell’introdurre qualcosa di realmente nuovo nell’economia ludica di Fallout 4, va detto che il parco in sé è – per meriti sostanzialmente estetici – un vero spettacolo. Ognuna delle sei aree che compongono la nuova ambientazione (Galactic Zone, Dry Rock Gulch, World of Refreshment, Safari Adventure, Kiddie Kingdom) gode di una caratterizzazione piacevole e particolareggiata, legata ai canoni classici dei parchi a tema.
Dallo spazio al far west, le nuove aree esplorabili saranno ricche di segreti, citazioni, pezzi d’equipaggiamento inediti ed intriganti sottotrame (perlopiù da leggere sullo schermo dei terminali) legate al passato – oscuro – del parco e dell’umanità prima della guerra. Nuovi nemici, locations spettacolari e strumenti di morte inediti contribuiranno ad aumentare considerevolmente la varietà di questo DLC, che purtroppo però non raggiunge i livelli qualitativi del precedente Far Harbor (qui la nostra recensione). Da sottolineare, tra l’altro, come la ricchezza di alcune ambientazioni tenda a causare delle fastidiose fluttuazioni del framerate, particolarmente visibili su console, dove non è infrequente assistere a cali anche al di sotto dei 20 fps. Vanno ovviamente aggiunti al calderone le solite dosi di bug e problemi tecnici assortiti che, ahimè, sono il pane quotidiano per i fan dei titoli Bethesda.
Concludendo…
Malgrado la premessa interessante, il DLC finale di Fallout 4 delude in parte le aspettative di chi sperava nella coronazione perfetta di uno dei titoli più giocati dell’ultimo anno. Sebbene Nuka-World offra una varietà apprezzabile per quanto riguarda i contenuti proposti, la sostanziale piattezza narrativa del DLC, unita alla superficialità delle sue meccaniche fa sì che l’espansione rappresenti una sorta di passo indietro rispetto a Far Harbor. Nuka-World vale il “prezzo del biglietto”? Probabilmente sì ma, nel caso non siate amanti dello sterminio indiscriminato, vi consigliamo comunque di attendere qualche offerta speciale.