Boss da pelle d’oca!

Ogni storia raccontata in un videogame ha ritmi scanditi in maniera ben precisa da eventi più importanti di altri. Accadimenti che fanno da spartiacque tra un prima e un dopo. Se poi si parla del genere horror i boss acquisiscono, per forza di cose, un’importanza pressoché vitale. I boss sono il punto d’arrivo di una lunga corsa tra incubi ad occhi aperti e demoni di qualsivoglia natura. Quando loro compaiono sullo schermo, cala il terrore, la notte… l’inferno!

 

5) Psycho Mantis (Metal Gear Solid)

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Tra i boss più “belli” di sempre della saga di Metal Gear Solid va certamente ricordato lui, Psycho Mantis. Conosciuto anche con il nome di “Ladro dei Sogni”, Mantis è un membro della FOXHOUND. Venendo al mondo provoca la morte della madre. Il padre proverà per lui un odio smisurato, tanto forte che penserà di ucciderlo. Senza volerlo, Psycho Mantis riesce a leggere nella mente del padre. Sconvolto da quanto appreso, causa involontariamente la morte di tutte le persone del suo villaggio mediante il suo potere di alterare la mente altrui. In quest’occasione subisce ustioni gravissime, in particolar modo sul viso (che infatti tiene coperto da una maschera).

Nel primo, storico, Metal Gear Solid (Ps1), affrontarlo non era affatto semplice, causa la sua capacità di leggere nella mente del giocatore (ovvero, di “leggere” i tasti premuti). Un trucco, quasi sconosciuto all’epoca, permetteva di aggirare il problema e di semplificare di molto lo scontro con Psycho Mantis: bastava infatti collegare il controller nella porta numero 2 per impedirgli di leggere i nostri comandi. Tra le tante espressioni di genio assoluto di Kojima, difficile non ricordare il momento in cui Mantis chiedeva all’utente di appoggiare a terra il controller, affermando di essere in grado di spostarlo con il pensiero (ed il controller, infatti, cominciava a vibrare!).

 

4) Ornstein e Smough (Dark Souls)

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Cattivissimi, ai limiti del lecito, Ornstein e Smough rappresentano tutto quello che di marcio (in senso buono!) v’è in Dark Souls. Compito di Ornstein e Smough è quello di bloccarvi la strada, per impedirvi di raggiungere la camera della principessa. Il sogno di Ornstein di diventare un cavaliere di Gwyn è andato in fratumi quando si è scoperto che sulle sue vittime praticava il cannibalismo.

In coppia con Smough, Ornstein dà vita a un combattimento dalla difficoltà davvero notevole. Un solo colpo di Smough può infatti essere in grado di annientare totalmente la vostra barra vitale, mentre Ornstein si muove sul campo di battaglia con una velocità elevatissima. Chiedete a qualsiasi giocatore di Dark Souls, e la risposta sarà sempre la stessa: non affrontarli da solo! Un vero incubo!

 

3) Il Rinato (Bloodborne)

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Estremamente disturbante da guardare, il Rinato è un autentico ammasso di corpi fusi insieme. Questo essere demoniaco si erge a difesa del villaggio invisibile di Yahar’gul, ed è possibile affrontarlo esclusivamente se in cielo vi è una luna rossa.

Nonostante sia piuttosto lento, le sue dimensioni rappresentano la minaccia più grande. Inoltre, può contare sull’aiuto di sei streghe. Avrete di che dannarvi, quando scoprirete che, anche annientando tutte le streghe presenti, il Rinato vi darà parecchio filo da torcere, prima di schiantarsi definitivamente al suolo senza vita!

 

2) Nemesis (Resident Evil 3)

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Nella seconda posizione del podio, la sensazione di “incubo” è sempre più palpabile. Ciò che contraddistingue un buon gioco horror da uno mediocre è la sua capacità di far tremare di paura anche se a schermo non vi è, in quel momento, nulla di eclatante.

Il senso di terrore, quello più puro, che era in grado di infondere la sola idea che alle proprie spalle potesse comparire Nemesis da un momento all’altro (e per l’intera durata del gioco) fa di Resident Evil 3 uno dei migliori giochi horror della storia. Nemesis è stato un boss indimenticabile, capace, talvolta, di perseguitarci persino nei sogni.

 

1) Pyramid Head (Silent Hill 2)

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Secondo noi, al primo posto di questa particolare classifica non può che esserci Pyramid Head. “Boss da incubo”, creato dall’Art Director e Creature Designer Masahito Ito (nella cui casa non dormiremmo neanche sotto tortura), Pyramid Head è la rappresentazione del male più puro, di tutto ciò che è corrotto e marchiato a vita dall’oscurità. Non è solo la personificazione del male: ne rappresenta infatti la natura astratta, di difficile comprensione. È il simbolo e l’essenza stessa dell’inferno.

Silent Hill 2 è a parer del sottoscritto (e di tanti altri) il miglior videogame horror mai realizzato. Il senso di oppressione ed angoscia che questo titolo è capace di infondere nel videogiocatore raggiunge dei livelli stratosferici: nessuna persona sana di mente riuscirebbe a giocare a Silent Hill 2 per oltre un’ora, in una sala buia, con un paio di cuffie. Vi è un momento in cui (non temete, nessuno spoiler), aggirandovi per gli oscuri corridoi di un ospedale abbandonato, ve lo ritroverete dinanzi, perfettamente immobile. A separarvi ci sarà un cancello di ferro e, in realtà, non succederà assolutamente nulla. Eppure, si tratterà del “nulla” più terrificante di sempre.

 

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