Uno sguardo alle morti più importanti della scorsa generazione
Fare una lista delle morti più iconiche è un lavoro piuttosto facile: un Baby Metroid per gli estimatori di qua, una Aerith per i nostalgici di là, ed ecco che il testo prende vita e tutti sono contenti. Ciò che però mi ha sempre lasciato perplesso è come questi nomi si ripetano, a dispetto delle attuali 8 generazioni di console e delle migliaia di storie che abbiamo vissuto. Storie che hanno saputo coinvolgerci e colpire anche nella settima generazione, così spesso criticata per mancanza di profondità e storytelling. Specie se paragonata al passato.
Eppure non sono d’accordo, così come molti altri giocatori che hanno letteralmente adorato e pianto per alcuni dei momenti più indimenticabili e meglio diretti della recente storia videoludica. Diamo quindi un’occhiata alla top 20 non ordinata delle morti più iconiche della settima generazione. E abbiamo un po’ di tutto: l’obiettivo è quello di raccogliere gli eventi più importanti e memorabili, perciò non stupitevi se vedrete la presenza di giochi mainstream e l’assenza di morti come quella di Tali in Mass Effect 3, visto che in questo articolo si citeranno solo le morti “ineluttabili”, e non quelle facoltative. E per cercare di essere giusti limiteremo anche la presenza di doppioni, scegliendo un’unica morte per saga.
Spoiler alert!: questo articolo è uno spoiler vivente.
20. Rikiya – Yakuza 3
https://www.youtube.com/watch?v=B0mW0w8VRvw
Yakuza 3 è il primo capitolo della saga nella settima generazione, e porta avanti la storia dell’indimenticabile Kiryu Kazuma, uno dei protagonisti più affascinanti e profondi del mercato videoludico moderno. Nonostante i primi due capitoli avessero chiuso le storie più importanti e personali, il terzo episodio presenta lo stesso una trama di qualità, stavolta arricchita da diversi misteri in legati a un crimine di cui l’unica testimone è una bambina sordomuta, e al ritorno del padre adottivo di Kazuma, dato per morto durante gli eventi del secondo gioco.
Verso i 3/4 della storia, Kazuma e gli altri ingaggeranno uno scontro mortale contro uno dei nemici più viscidi e infami del gioco. Dopo una bellissima bossfight, il nostro protagonista si distrarrà un attimo, abbastanza perché l’avversario raccolga una pistola e provi a sparargli alle spalle. Sarà proprio durante questo momento che Rikiya, il braccio destro di Kiryu, si metterà in mezzo finendo ferito mortalmente.
Questo avvenimento spezzerà Kazuma in un modo unico, e lo vedremo versare lacrime per la prima volta nella saga, durante il toccante dialogo finale con Rikiya, che non si pente di nulla di quello che ha fatto, diventato finalmente un uomo migliore grazie alla presenza di Kiryu. Un momento inaspettato durante uno scontro galvanizzante, che lascia il segno sia sul protagonista che sul giocatore, che insieme a Kiryu ha attraversato alcuni dei migliori momenti del gioco.
19. Handsome Jack – Borderlands 2
https://www.youtube.com/watch?v=yChqDXRdS7w
Handsome Jack è indubbiamente uno dei cattivi più iconici e divertenti dell’era moderna. Ricco di ironia e pessimo gusto, Jack tormenterà il giocatore di Borderlands 2 durante tutta la durata dell’avventura, un po’ come faceva Vaas in Far Cry 3, ma con la differenza che Jack ci farà sentire inutili e stupidi, prendendosi costantemente gioco di noi, indipendentemente dalle nostre azioni.
Questo secondo episodio surclassa il prequel sotto ogni punto di vista, rivelandosi più grosso, vario e soprattutto divertente. L’avventura del nostro Vault Hunter è ricca di momenti ironici e ricchi di citazioni pulp, e Handsome Jack è la punta di questo diamante. Nel finale il buon Jack evocherà un terribile mostro gigante e, dopo averlo fatto a pezzi, assisteremo agli ultimi momenti dell’antagonista
Perso tutto il suo charme e la sua ironia, Handsome Jack comincerà a urlarci addosso e a sbattere i piedi per terra come un bambino viziato, dicendo che siamo noi i cattivi della storia, che siamo degli assassini psicopatici e che lui poteva salvare il pianeta. Seguono altre lamentele, per poi arrivare finalmente alla scelta finale: ucciderlo noi stessi o lasciare che sia la nostra compagna ad arrostirlo. E, visto che mi ha giustamente definito uno psicopatico, non ho mai perso la possibilità di ucciderlo con le mie mani. Anche se adesso manca un po’ a tutti, nonostante la sua “riapparizione” in Tales from Borderlands.
18. Albert Wesker – Resident Evil 5
https://www.youtube.com/watch?v=jodqygXPk2c
Oh Albert Wesker. Quante volte sei stato protagonista di queste classifiche? Uno dei cattivi più famosi della storia, quello che prima di spirare in Resident Evil 5 ci era rimasto secco almeno un altro paio di volte, a questo giro ci saluta definitivamente. RE5 è stato un episodio piuttosto controverso e spesso adombrato dal più iconico quarto capitolo. Per quanto sia effettivamente meno ispirato, il quinto capitolo risulta comunque un’esperienza ricca di divertimento e momenti indimenticabili.
E protagonista di queste sessioni è proprio Wesker, questa volta spettacolarizzato in un modo così ridicolo che non si può non amarlo. Dotato di forza e agilità spettacolari, Wesker sarà il nostro principale avversario durante tutta la storia, fino al lungo ed epico combattimento finale. Prima in un hangar e poi in un vulcano, assisteremo a varie trasformazioni del nostro avversario, dannatamente ostinato nel suo non voler morire.
Ferito a morte e bloccato nella lava, la fine di Wesker sarà un’apoteosi del trash: Chris e Sheva infatti gli spareranno due colpi di rpg dritti in faccia, facendo esplodere l’intero sito e disintegrando ogni piccola possibilità che Albert sia sopravvissuto anche questa volta. Lo stile fuori dalle righe, l’atmosfera e soprattutto l’interpretazione del personaggio di Wesker rendono questo scontro fenomenale e divertentissimo, un’esperienza che ci lascerà il ricordo di Wesker per molto, molto tempo.
17. Emily – Deadly Premonition
https://www.youtube.com/watch?v=VucdumZTl0Y
Deadly Premonition è ritenuto da molti come il primo vero esempio di videogioco artistico. Un discorso interessante, che vero o meno non inficia affatti tutti i meriti che il gioco possiede. La storia di Deadly Premonition è bizzarra, citazionista, ma soprattutto ricca di colpi di scena e di momenti di qualità. A dispetto di una realizzazione tecnica grossolana e di un gameplay piuttosto legnoso, il gioco riesce a intrattenere grazie alla sua bizzarria e alla trama piena di svolte.
E non mancano le emozioni, soprattutto durante le fasi finali della storia. Dopo aver eliminato il Raincoat Killer, York scopre che è coinvolto anche Kaysen – F.K. IN THE COFFEE – e il confronto verbale tra i due ha dell’incredibile: si scopre che l’innocuo e stupido grassone è sempre stato dietro alla serie di omicidi su cui York ha investigato durante la sua vita. Una scia di sangue che include anche la morte dei genitori di York, provocata proprio da Kaysen quando il protagonista era ancora un bambino. Questo lo ha spinto a crearsi un amico inconscio – a conti fatti il giocatore – e una stanza nella sua mente in cui nascondersi da Kaysen.
Il ricordo del trauma riporta in auge la vera personalità, ovvero Zach, più fragile e insicura rispetto a York. E il peggio è che Kaysen ha mietuto una nuova vittima, visto che ha impiantato i suoi terribili semi rossi dentro il ventre di Emily, collega e love interest che, purtroppo, morirà di fronte a noi. Ho scelto la scena poco successiva – un pezzo onirico – perché oltre a segnare l’addio di Emily, mostra anche l’uscita di scena di York, lasciando il giocatore distrutto e basito prima dell’assurda bossfight finale.
16. Artorias – Dark Souls
https://www.youtube.com/watch?v=ctW277Kpcv0
Una scelta forse un po’ particolare, ma che sicuramente troverà il favore di molti fan della saga. Dark Souls non ha una storia esplicita, preferendo adoperare la lore e il background per raccontare le sue storie. E ce ne sono tante, specialmente dietro ai terribili boss che andremo ad affrontare. Artorias è una leggenda, un mito che viene nominato decine di volte nel gioco e che avremo occasione di vedere dal vivo nell’unico DLC del primo Dark Souls. Ciò che incontreremo, però, invece di sembrare uno dei 4 leggendari cavalieri di Lord Gwyn, è piuttosto un guerriero che ha perso la ragione e che ci attaccherà senza tregua.
Andando a fondo nella lore scopriremo infatti che colui che si dice abbia attraversato e sconfitto l’abisso ha in realtà fallito, e ciò si collega a un altro boss: Sif. Il fedele lupo di Artorias era inizialmente in lizza per questa classifica, ma la storia del suo padrone è ben più deprimente: Artorias decide di coprire il piccolo Sif – il DLC è nel passato – col suo scudo, e sacrifica il suo braccio per creargli attorno una barriera. Ferito e disarmato, decide così di affrontare da solo Manus, il padre dell’abisso, finendone divorato.
Ironico pensare che la sua leggenda sia tale proprio grazie al giocatore, che farà ciò che lui non ha potuto e farà echeggiare il suo nome per sempre. Nello scontro finale con Manus potrete evocare il piccolo Sif che, se non lo avete ancora affrontato nel gioco di base, all’inizio della sua personale bossfight vi riconoscerà e sarà triste per lo scontro a venire. L’ennesima componente di un’impianto narrativo davvero drammatico e d’effetto, che dimostra come anche solo lasciando qualche pezzettino qua e là si possa costruire una grande storia. E come se non bastasse, lo scontro con Artorias è spettacolare e furioso, uno dei migliori della saga.
15. Joker – Batman: Arkham City
Batman: Arkham City è il secondo ed esplosivo capitolo della saga Arkham. Rocksteady perfeziona i concetti del prequel espandendoli in un contesto free roaming, senza comunque perdere la complessità narrativa della saga. Per quanto la trama risulti spesso contorta e confusa – forse arricchita da troppa carne al fuoco – il dualismo fra Batman e Joker rimane comunque superbo, in un’escalation di eventi drammatici che trova il suo climax nell’inaspettata morte del clown.
In breve, durante la storia Joker si ritrova intossicato e prossimo alla morte, costringendo quindi Batman a trovare una cura, facendosi anche aiutare dal buon Clayman che provoca la morte di Talia Al Ghul. Messo alle strette e battuto dall’uomo pipistrello, Joker tenta un assalto alle spalle per procurarsi l’antidoto. L’attacco maldestro del clown provoca la rottura del contenitore e l’ironica e sorridente morte di Joker ai piedi di Batman, mentre quest’ultimo gli dice come, nonostante tutti i suoi crimini, lo avrebbe comunque voluto curare.
Nella scena finale il gioco utilizza del simbolismo e cita un dipinto su Caino e Abele, nella stessa posa in cui Batman porterà fuori il corpo senza vita dell’iconico supercattivo. Si tratta di un finale d’impatto e coraggioso, dove il rapporto fra i due personaggi viene messo a nudo e analizzato fino alla fine, tanto che Batman decide di portare in braccio il cadavere di Joker e non quello della povera Talia. Ancora più inquietanti i titoli di coda, dove si sentirà una registrazione di Joker lasciata alla segreteria di Batman, in cui canta una cover di Only You.
14. Zeus – God of War 3
https://www.youtube.com/watch?v=Ye3Vy844FgA
God of War 3 segnò la fine di un’odissea di violenza e vendetta. Ho scelto la morte di Zeus perché segna la fine del viaggio di Kratos, anche se ero inizialmente indeciso se mettere o meno la cruentissima morte di Elio, che bene o male ce la ricordiamo tutti e sappiamo pure perché. Zeus l’ha spuntata perché è l’antagonista principale e soprattutto racchiude quel retrogusto di dramma greco che la saga ogni tanto riesce a rievocare in modo geniale e originale.
Giunto finalmente di fronte al suo acerrimo rivale, Kratos ingaggia uno scontro mortale che si traduce in una bossfight varia e di tutto rispetto, che si trasforma da un duello cruento limitato alle due dimensioni, a una mattanza corpo a corpo all’interno di Gaia, per poi deliziarci con un gran finale introspettivo – per quanto forse troppo scontato – e brutale. Finiremo il nostro avversario attraverso un quick time event nel quale prenderemo a pugni Zeus fino a riempire lo schermo di sangue, lasciando solo i versi animaleschi di Kratos in sottofondo.
Una giusta ed epica conclusione che ha del personale, in quanto Kratos è il figlio di Zeus e quest’ultimo si è rivelato un mostro senza cuore, poiché l’apertura del vaso di Pandora nel primo gioco ha provocato la corruzione degli dei e l’avvento del male.
13. La famiglia Auditore – Assassin’s Creed 2
La saga di Assassin’s Creed ci ha offerto decine di momenti importanti e morti ben dirette. Nella mia personale opinione il terzo capitolo è quello con la trama più drammatica e complessa – per quanto la profondità del primo capitolo rimanga tutt’oggi estranea al resto della saga – e, tutto considerato, include la morte di Desmond. Purtroppo l’introspezione e la storia personale di Desmond non hanno avuto lo stesso impatto delle vicende del leggendario Ezio Auditore.
Protagonista di alcuni dei capitoli migliori della saga, questo carismatico personaggio ci ha accompagnati per la bellezza tre capitoli. Ma non parleremo della morte di Ezio – avvenuta oltretutto nel cortometraggio in CG, Embers – ma dell’avvenimento cruciale nella vita del personaggio: la morte della sua famiglia. Dicendocela tutta, si vedono poco e non si fa davvero in tempo ad affezionarcisi ma, col proseguire dell’avventura di Ezio in Assassin’s Creed 2, la loro morte e lo spirito vendicativo del personaggio si faranno elementi sempre più importanti.
La scena è ben diretta e d’impatto, certo, ma solo vivendo il resto della storia con Ezio si capiranno la sofferenza e l’ossessione del personaggio, che maturerà lentamente da ragazzino scontroso e vendicativo a uno dei maestri assassini più influenti e saggi della storia. Forse sto leggendo troppo tra le righe, ma si tratta comunque di una delle scene più memorabili e famose della saga
12. Sarah – The Last of Us
Ovviamente non poteva mancare The Last of Us. Canto del cigno della Playstation 3, la nuova IP di Naughty Dog ha conquistato tutti con la sua atmosfera triste e opprimente. E quale modo migliore per farlo se non partendo col botto? In una storia dal retrogusto di Io sono Leggenda, il gioco ci fa vivere un prologo d’impatto e ricco di suspense in cui il protagonista, Joel, assiste in prima persona alla diffusione del terribile contagio.
Tenterà quindi di mettersi in salvo con la figlia Sarah e il fratello, passando in mezzo al caos generale del centro urbano e alle mostruosità che ne stanno uscendo fuori. Giunto ai confini della città, però, Joel verrà attaccato da un soldato governativo mandato in campo a fare piazza pulita. La sparatoria sarà letale per la figlia, che morirà tra le braccia del protagonista in una scena meravigliosamente diretta e grandiosamente interpretata dal sempreverde Troy Baker.
The Last of Us ha saputo coinvolgerci con la sua qualità narrativa e, nel corso della storia, ci saranno altri momenti molto, molto pesanti da digerire. In ogni caso, la morte della figlia di Joel risulta la più importante, visto che rende subito chiaro al giocatore il tono della narrazione, e serve anche a offrire un background “potente” al protagonista, preparando la scena all’incontro con Ellie e delineando le basi per l’inaspettato e controverso finale della storia.
11. Jenny – The Darkness
Se The Darkness vi dice qualcosa, sono propenso a presumere che lo conosciate solo grazie al secondo capitolo. Per quanto il sequel sia stato un buonissimo gioco, l’atmosfera e la drammaticità della storia del primo capitolo rimangono di tutt’altra fattura, nonostante oggi il titolo sia ricordato da pochissimi. Forse perché gli sviluppatori erano i talentuosi ragazzi di Starbreeze Studios, o forse perché il gioco racchiude una delle parti cruciali del fumetto da cui trae ispirazione, il primo capitolo rimane tutt’oggi un esempio eccellente di “crime drama” gotico e paranormale. La storia vede infatti come protagonista Jackie Estecado, giovane membro di una prestigiosissima famiglia criminale.
Alla notte del suo ventunesimo compleanno, però, lo zio di Jackie, spaventato dalle sue capacità, tenta di farlo assassinare. L’insieme di questi eventi provoca il risveglio di un potere ancestrale, tramandato da diverse generazioni nella famiglia Estacado. Il ragazzo possiede infatti il potere della Tenebra, un’entità oscura che si manifesta attraverso tentacoli mostruosi e, soprattutto, attraverso lo spettacolare doppiaggio di Mike Patton, arcinoto cantante dei Faith No More. Durante la guerra tra Jackie e lo zio, il protagonista non si dimentica di passare del tempo con la sua ragazza, Jenny, colei che ama e che ha saputo fargli mettere – in parte – la testa a posto. Sarà proprio l’omicidio in diretta della ragazza da parte dello zio che lascerà nello sconforto il protagonista, immobilizzato dalla Tenebra affinché potesse liberarsi della “debolezza” derivante dall’amore per la fidanzata.
La scena è toccante, diretta ottimamente e avvalorata da una colonna sonora che dona al gioco un’atmosfera gotica pazzesca. L’evento è cruciale e d’impatto per diverse ragioni: dopo la morte di Jenny, il protagonista si spara un colpo in testa in preda alla disperazione, finendo però in una dimensione infernale simile alla prima guerra mondiale, all’interno della quale scopriremo molti dettagli sull’oscura entità. La morte risulta particolarmente pesante in quanto, un paio di livelli prima, Jackie passerà un’intera serata a casa della ragazza, in una delle scene più intime ed emozionanti del recente passato videoludico. Un piccolo appunto: Jenny torna tecnicamente in vita come entità angelica alla fine di The Darkness 2, anche se seguendo il fumetto il personaggio non è più lo stesso e da quel cliffhanger la storia non è stata ancora proseguita.