“Papà, da grande voglio fare il palazzinaro…”
C’era una volta, nella terra del Sol Levante, un piccolo ma volenteroso team di sviluppatori, i quali impegnarono interamente le loro risorse artistiche e finanziarie al fine di produrre un gestionale in grado di permettere loro di entrare nella storia dell’industria. Quel progetto era davvero particolare, fu il primo infatti a mettere nelle mani del giocatore l’ingrato compito di edificare e gestire un grattacielo. Un’idea così originale che piacque anche alla grandissima Maxis, la quale, nel lontano 1994, decise di investire e acquistarne i diritti per pubblicarlo sotto la sua egida: così uscì in tutto il mondo quel Sim Tower rimasto unico nel suo genere, il gioco che ha permesso ai suoi sviluppatori di vivere felici e contenti per il resto dei loro giorni… fino ad ora.
Sì perché questo Project Highrise, per la sua formula di gioco, va proprio a ripescare a piene mani dal titolo di Maxis, raccogliendo così non solo un tipo di gestionale poco inflazionato, quali sono i “simulatori di palazzinari”, ma anche e soprattutto una pesante eredità con la quale fare i conti. I ragazzi di SomaSim saranno riusciti a reggere la pressione che il paragone con un titolo del passato porta con se?
Piano su piano su piano su piano…
Partiamo dal principio. Project Highrise è un gestionale, nella più classica accezione del termine, nel quale saremo chiamati ad edificare un palazzo partendo praticamente da zero. Piano dopo piano dovremo fare attenzione ad un cospicuo numero di variabili, tutte ugualmente importanti nell’equilibratissima economia del gioco: sarà dunque necessario progettare attentamente come e dove posizionare scale, centraline elettriche, impianti idrici, linee telefoniche e tv via cavo.
Oltre a questi aspetti – degni dell’operato di un ingegnere – ci saranno altri fattori con i quali dovrete fare i conti, e data la loro complessità sarà davvero stimolante venirne a capo. Una prima fonte di preoccupazione, ad esempio, è quella che riguarda i lavoratori. Cominceremo avendone a disposizione soltanto due, sufficienti a malapena per il seminterrato di cui disporremo ad inizio partita: saranno loro il motore della vostra attività, e per questo, alla luce del fatto che il tempo è denaro, dovrete decidere anche la velocità con la quale operare, posizionando correttamente ascensori e scale che permetteranno il raggiungimento dei luoghi dove intervenire nel minor tempo possibile.
Anche l’amministrazione degli spazi che andrete a creare sarà un aspetto da curare con altrettanta dovizia. Infatti “costruire” ha un costo non banale, e l’unica fonte di guadagni in grado di poterlo supportare sarà la – si spera oculata – gestione dei contratti di locazione degli spazi in costruzione. Attenzione però, ogni contraente ha dei bisogni che pretende siano soddisfatti prima di pagare l’affitto: così se uno studio legale, per non soccombere sotto una mole di pratiche, non nasconderà il suo apprezzamento per la presenza di una vicina copisteria, un ristorante necessiterà dell’attività smaltimento rifiuti, magari sullo stesso piano.
Tuttavia non solo le attività lavorative saranno al centro dei nostri grattacapi, poiché anche i moduli abitativi ci presenteranno non pochi problemi di carattere logistico. In base alla qualità dell’immobile, infatti, dovremo preoccuparci di disporre di una serie di servizi capaci di soddisfare i petulantissimi affittuari, dall’acqua (necessaria ovunque) alla TV via cavo (per gli attici e gli appartamenti più costosi).
Tenere a bada il livello di soddisfazione dei professionisti e dei privati sarà necessario per continuare a ricevere le risorse monetarie necessarie per espandere la nostra costruzione, ma al contempo si dovrà cercare di farlo concedendo giusto quanto basta per non incappare in conseguenze al fine di non eccedere con le spese. La ricerca di equilibrio è proprio il fulcro dell’esperienza di gioco e sotto questo aspetto Project Highrise di SomaSim centra in pieno l’obiettivo, offrendo un’esperienza impegnativa ma mai frustrante.
Le crepe del grattacielo
Dal punto di vista del gameplay Project Highrise sembra funzionare alla grande, la solidissima struttura di gioco, a tratti così essenziale da rasentare il minimalismo, riesce a conquistare grazie alla classica sindrome de “altri cinque minuti e poi smetto”, tipica dei titoli di valore.
Purtroppo non è un prodotto perfetto e mostra il fianco soprattutto nella varietà dell’offerta ludica, pressoché nulla. Non è presente alcuna alternativa alla modalità libera, e questa, a sua volta, non presenta obiettivi di alcun genere. L’unica cosa che ci spingerà a continuare sarà la curiosità di vedere quanto può diventare maestosa la nostra creatura con “quel piano in più da costruire”. E se per il giocatore occasionale questa magagna lascia il tempo che trova, potrebbe essere davvero troppo poco per l’utente appassionato del genere, più smaliziato.
Altra mancanza di un certo peso è quella di un tutorial: non che le meccaniche siano difficili da comprendere, ma l’assenza di una missione di preparazione vi porterà a sperimentare le dinamiche – e subire le immediate conseguenze della vostra inesperienza – sulla vostra pelle per almeno un paio di ore di gioco, lasso di tempo terribilmente lungo e particolarmente sgradito all’utenza più impaziente.
Dal lato tecnico ci troviamo di fronte ad un lavoro senza infamia e senza lode, se da una parte lo stile, anch’esso minimalista ed essenziale, è funzionale al gioco, con le informazioni a schermo sempre leggibili e chiare, dall’altra permane una sensazione di grigiore costante che, personalmente, ho trovato poco attraente, se non addirittura fastidiosa a lungo termine.
Insomma un concentrato di gameplay che offre poco, che non fa nulla di nuovo, ma quel poco che fa lo fa bene. E se vi state chiedendo se è un gioco che regge il paragone con l’unico, storico concorrente (il precedentemente citato Sim Tower), la nostra risposta rimane un secco “sì”, nonostante tutto.
Concludendo…
Project Highrise di SomaSim è un titolo capace di divertire con la sua semplicità tanto l’utente occasionale, quanto l’appassionato di gestionali, notoriamente più esigente e attento alla profondità. La mancanza di personalità dal punto di vista grafico-artistico e l’assenza di un tutorial sono peccati tutto sommato veniali, perdonabili alla luce di un complessivo giudizio positivo sulle potenzialità della solida struttura di gioco.
Purtroppo non si riesce a perdonare a cuor leggero la pesantissima mancanza di varietà dell’offerta ludica, troppo scarna soprattutto a fronte dei quasi venti euro richiesti per l’acquisto. Un titolo sicuramente non per tutti ma in grado di poter divertire molti.