Marsupiale arancione avvistato ad Anaheim

La PlayStation Experience 2016 di Anaheim si è conclusa, e sono state un bel po’ le rivelazioni fatte da mamma Sony.

Anzitutto chiariamo una cosa: l’evento di fine anno di PlayStation non ha fatto altro che ampliare la già grande lineup first party della compagnia, rendendola ancor più in grado di accontentare i gusti di tutta l’utenza. Sei fan di giochi giapponesi tamarri ma profondi (come il sottoscritto)? Ecco Yakuza Zero, Yakuza Kiwami e Yakuza 6 per te. Magari vuoi il gioco di ruolo nipponico particolare? C’è Ni No Kuni 2. Sei appassionato del grande cinema ma non vuoi dimenticarti del medium videoludico? C’è per te Uncharted: The Lost Legacy, il rumoreggiatissimo DLC single player, e The Last of Us Parte 2.

Tra le altre cose hanno svelato che, nonostante l’assenza di Bruce Straley che si è preso un periodo di vacanza, la nuova avventura di Ellie e Joel sarà scritta da Neil Druckmann assieme alla co-sceneggiatrice di Westworld. Devo dire altro?

Ma c’è anche un altro titolo che ha reso memorabile l’appuntamento di Anheim, sicuramente meno “cinematografico” e maturo degli ultimi due citati, ma di certo non meno spettacolare.

E se vi dicessi che aspettavo il ritorno di Crash Bandicoot come e più di quello di The Last of Us?

crash bandicoot

La resurrezione di tre grandi classici

Non c’è niente da fare, quando Sony ha mostrato il primo vero trailer del nuovo progetto di Vicarious Visions, io e un mio caro amico abbiamo iniziato a urlare come pazzi, ci siamo denudati in un istante, e iniziato a fare l’elicottero con i rispettivi membri.

Passata l’euforia, mi sono fiondato sul web per scoprire tutto ciò che poteva essere scoperto sul gioco.

Dan Tanguay, Game Director di N. Sane Trilogy, ci ha tenuto a precisare che si tratta di una remaster “plus”, per non dire remake completo.

I primi tre capitoli di Crash Bandicoot non avranno soltanto una grafica al passo coi tempi, ma anche un nuovo sistema di salvataggio automatico e manuale, modalità time trial, meravigliosi filmati di gioco tratti dagli originali, un nuovo menù condiviso, e un restyling completo di personaggi e livelli nel rispetto dei design classici targati Naughty Dog.

Tutti i membri di Vicarious Visions hanno giocato decine e decine di ore ai titoli originali di Naughty Dog, arrivando a distruggere, testuali parole, il tasto “salto” di svariati pad PlayStation. La software house è andata a pescare i vecchi materiali promozionali, gli sketch e persino le fonti di ispirazione che aiutarono Crash Bandicoot a prendere forma nel lontano 1996: sto parlando di “Chi ha incastrato Roger Rabbit” e dei mitici “Looney Tunes”.

Purtroppo la PlayStation Experience ci ha offerto troppo poco materiale per poterci sbilanciare in un giudizio di massima, ma la bontà del remaster grafico e l’impegno degli sviluppatori lasciano ben sperare.

crash bandicoot

Nostalgia canaglia!

Di acqua sotto ai ponti ne è passata, anche troppa, il mondo videoludico è cambiato dai tempi di Crash, eppure come dimenticare le interminabili sessioni di gioco con Coco e la moto d’acqua? Come ignorare la bruttezza di Cortex, pari solo all’ingegnosità delle sue invenzioni? Come chiudere in un cassetto il folle marsupiale arancione che baciava le rane-principe nel livello “Toad Village”?

Mi pare quasi di sentire il divertente motivetto “medievaleggiante” mentre vi scrivo queste parole. Motivetto che porta alla mente tanti bei ricordi d’infanzia, con mia madre che, non sapendo della sovrascrittura, quando giocava mi occupava tutti gli spazi della memory card…

Il ritorno di Crash Bandicoot non rappresenta solo la possibilità di rigiocare, in una versione tecnicamente rivista e corretta, tre grandi titoli che hanno fatto la storia di casa PlayStation, ma anche, per quanto mi riguarda, un gradito incontro con i tempi che furono. E non vedo l’ora di farlo questo incontro.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy uscirà in un periodo non meglio precisato del 2017 al prezzo di 40 euro.

E voi lo aspettate? Anche a voi manca Crash Bandicoot o si tratta dell’ennesima operazione nostalgia che non ha senso di esistere?

Parliamone insieme.

 

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Ha conseguito una laurea triennale in fotografia, cinema e televisione e, attualmente, si dedica a tempo pieno alla divulgazione dell’arte audiovisiva definitiva: il videogioco. Gira e sceneggia cortometraggi, video di dubbia sanità mentale con The Gentlemen e cura il canale YouTube “Lo Spazio di Donte”. Assieme ai compagni d’arme in Cyberludus.com e VG24/7.it, cerca di crescere nel campo del giornalismo videoludico ma, mal che vada, continua a coltivare il sogno proibito: costruire un insieme di piattaforme in mezzo al mare senza il controllo di governi, sistemi e religioni… Outer Heaven.

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