Riabbracciare il Credo

Voglio essere onesto con voi. Quando ho saputo che avrei dovuto recensire Assassin’s Creed: The Ezio Collection, l’edizione rimasterizzata per PlayStation 4 e Xbox One di uno dei titoli che più ho amato nella scorsa generazione di console, ho provato delle sensazioni contrastanti. Da una parte c’erano la curiosità e il desiderio di poter rivestire i panni di quello che per molti, me incluso, rappresenta ancora oggi il miglior protagonista della saga di videogiochi della casa di sviluppo francese, e dall’altra, lo sgradevole timore di trovarsi di fronte all’ennesimo tentativo di commercializzare un’icona del passato solo per una palese mancanza di nuove idee alla base. A maggior ragione, la gogna mediatica subita a causa del glitch presente nelle primissime battute di gioco mi avevano portato a approcciare con molto scetticismo il titolo, facendo propendere i miei pregiudizi iniziali più verso il lato negativo delle aspettative, che non verso quello positivo.

assassin’s creed: the ezio collection
Ezio si atteggia, ma non sa ancora cosa lo aspetta

Insomma, non partivo certo con le più alte delle previsioni nei confronti di Assassin’s Creed: The Ezio Collection. Eppure, dopo aver fatto partire il gioco e aver rivissuto le vicissitudini, tramite il breve filmato introduttivo, capitate nel primo episodio con Altair, o aver ripreso il controllo del buon (?) Desmond Miles, l’iniziale timore lasciava spazio a un più distensivo sospiro di sollievo. Questo perché Assassin’s Creed: The Ezio Collection ha, da una parte, una base che gli permette di essere un buon videogioco, mentre dall’altra, purtroppo, soffre irrimediabilmente per gli anni che si porta dietro.

L’onore, il rispetto e la vendetta

Ezio Auditore è un giovane che vive a Firenze nel periodo del rinascimento. Le sue giornate scorrono veloci tra corse acrobatiche sui tetti, commissioni per i suoi familiari, amicizie sensuali con la bellissima Caterina Vespucci e risse con i membri della famiglia Pazzi, nemici giurati della famiglia Auditore. Il padre, Giovanni, oltre a essere fidato consigliere di Lorenzo de’ Medici, è anche un potente Maestro degli Assassini, ordine secolare da sempre in lotta contro il dominio dei Templari. Ezio, travolto da una congiura ordita per togliere di mezzo la sua famiglia, si ritrova così a vestire i panni che il padre gli lascia in eredità poco prima di essere giustiziato assieme agli altri due figli maschi, dando il “la” a quello che è, probabilmente, l’intreccio narrativo più interessante dell’intera saga.

Assassin's Creed: The Ezio Collection
Il pizzetto non dona ne esalta il mascellone di Ezio

Non a caso, infatti, la figura di Ezio ha generato ben due seguiti per il secondo episodio della serie, Brotherhood e Revelations, che, fortunatamente, sono stati inseriti all’interno del disco di gioco. E se la trama, ovviamente, non è stata modificata, lo stesso discorso lo possiamo fare anche per il gameplay. Mantenendo saldi i canoni di giocabilità del primo capitolo, ma migliorandoli sensibilmente, assieme alla varietà delle missioni e alla qualità della narrazione, Assassin’s Creed II si dimostrò migliore del predecessore sotto tutti i punti di vista, per la gioia dei fan della saga. Paradossalmente, tutti i titoli della serie usciti successivamente non sono mai riusciti ad eguagliare l’alchimia creatasi col secondo episodio, sia perché afflitti da protagonisti poco carismatici, sia colpiti da un certo pressapochismo in fase di sviluppo, complice l’uscita annuale alla Call of Duty. Tutto questo rappresenta per Assassin’s Creed: The Ezio Collection un deciso punto a favore.

Requiescat in pace

Assassin's Creed: The Ezio Collection
Firenze non è l’unica città che visiterà Ezio nei tre giochi

Parlato della bontà dell’impianto narrativo, dell’interessante quanto solida giocabilità (ancora oggi appagante), il vero tallone d’Achille della Ezio Collection si conferma, ahimè, l’impianto tecnico. In primo luogo perché il motore di gioco non fa nulla per nascondere i sette anni che si porta dietro e, secondariamente, perché l’opera di rimasterizzazione non sembra essere stata effettuata con i crismi dovuti. Difatti, questo Assassin’s Creed si presenta con un netto stacco tra i modelli poligonali del mondo di gioco e quelli dei personaggi, creando un fastidioso effetto – senza contare il glitch di cui abbiamo parlato prima – per il quale si ha la sensazione che i personaggi siano stati appiccicati con la colla al contesto in cui si muovono. Per quanto i modelli globali siano rimasti quelli dell’uscita, le texture in alta definizione applicate agli edifici e l’orizzonte visivo che si scorge durante l’utilizzo della modalità “Occhio dell’Aquila” sono notevoli.

Un vero peccato.

Oltre a questo, è doveroso segnalare anche le animazioni dei personaggi, legnose e decisamente poco fluide, che sicuramente faranno storcere un po’ il naso a chi ha potuto provare solo i capitoli next-gen della serie targata Ubisoft.

Concludendo…

Termino la disamina con un quesito: ma a chi è indirizzato veramente Assassin’s Creed: The Ezio Collection? O meglio: a chi si potrebbe consigliarlo? Facendo la somma delle parti che lo compongono, credo che la rimasterizzazione delle avventure di Ezio sia perfetta per chi non ha mai messo piedi nella Firenze virtuale di Assassin’s Creed II. Tutti quei giocatori che, per un motivo o per un altro, conoscono la saga di Ubisoft, ma solo a partire dal capitolo con Arno, il protagonista di Unity, e che all’epoca non potevano, sapevano, o volevano provare il gioco troveranno nella trilogia di Ezio un arco narrativo di spessore, che non si limita a far rivivere la stucchevole vendetta di un ragazzo, ma ci accompagna, nella lunghezza di tre giochi, nel percorso di crescita di Ezio/Desmond nella lotta contro i Templari e, qualora volessero sorvolare su un comparto tecnico singhiozzante e un motore di gioco non più al passo dei tempi, anche una giocabilità interessante, per certi versi ancora appagante. Non scordiamo che alcune delle soluzioni di gameplay attualmente proposte nei vari episodi della serie, sono state proprio introdotte con il secondo capitolo e i suoi spin-off. Discorso diverso per quelli che invece, come me, lo sviscerarono ampiamente nel periodo delle prime uscite sul mercato. Se si è nostalgici, appassionati o collezionisti accaniti del fiorentino Ezio, potrebbe valere la pena recuperare il gioco a un prezzo più abbordabile di quello a cui viene attualmente proposto, fermo restando che il pacchetto completo include, oltre ai tre giochi già citati Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations, anche due corti animati: un prequel e un sequel della trilogia. Per tutti gli altri, invece, il consiglio è quello di virare su altre opzioni che il mercato videoludico offre attualmente. Con la speranza di rivedere presto un capitolo di Assassin’s Creed all’altezza del secondo episodio.

CI PIACE
  • Giocabilità ancora interessante, anche dopo sette anni
  • Trama ben strutturata e non banale
NON CI PIACE
  • Comparto tecnico non eccezionale
  • Animazioni non sempre all’altezza
Conclusioni

Assassin’s Creed: The Ezio Collection è, tutto sommato, una buona rimasterizzazione, ma lo è più per la solida base da cui parte, che per il mero esercizio tecnico operato. La trama ben strutturata e non banale assieme alla giocabilità che sa essere affascinante anche dopo sette anni, fanno da contraltare a un comparto tecnico non eccezionale. Acquisto consigliato solo ai neofiti della storyline di Desmond Miles, a patto di soprassedere su un motore di gioco che non fa nulla per nascondere gli anni che porta.

7Cyberludus.com

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