Dearly Beloved
Non importa in quale sua forma o arrangiamento lo si ascolti, il brano Dearly Beloved di Yoko Shimomura rappresenta e definisce l’epopea chiamata Kingdom Hearts. L’opera di Disney e Square Enix vanta una fanbase adulta impressionante, e con “adulta” si intendono due categorie di utenza: “i ragazzi di ieri” che hanno iniziato a giocarci in tenera età, magari al debutto del primo capitolo nel 2002, e “i già grandi” che superarono il pregiudizio e ne rimasero talmente affascinati da nutrire e coltivare l’amore per questa serie fino ad oggi. Non bisogna incappare nell’errore di accostare Kingdom Hearts all’intrattenimento per bimbi soltanto perché si fonda anche sui capolavori d’animazione firmati Walt Disney: la formula infatti riesce a sorprendere proprio grazie alla riuscitissima sinergia tra leggerezza e pesantezza, innocenza e maturità. L’uomo a cui dobbiamo questa mescolanza di concetti opposti tra loro è Tetsuya Nomura, il genio giapponese che ha ideato e diretto questi numerosi pezzi di puzzle costituenti Kingdom Hearts.
Dopo i primi e indimenticabili capitoli usciti su PlayStation 2, la serie ha iniziato a esplorare altri lidi e, di conseguenza, si è frammentata in prequel e sequel su PSP, Nintendo 3DS e chi più ne ha più ne metta. Un’unica trama lunga, frammentaria, e soprattutto complessa, ha portato Square Enix a rendere disponibili tutti i titoli usciti fino ad ora, su PlayStation 4, tramite la Collection HD 1.5+2.5 in arrivo a marzo. Queste riproposizioni in 1080p e 60 fps sono certamente cosa gradita per i fan, ma non possono sperare di placare la spasmodica attesa per quel miraggio videoludico chiamato Kingdom Hearts III. Al contrario delle succitate remaster, Kingdom Hearts 2.8 Final Chapter Prologue rappresenta il primo vero passo verso Kingdom Hearts III, perché al suo interno contiene un importante lungometraggio inedito, X Back Cover, la versione rimasterizzata del fondamentale Dream Drop Distance e, ciliegina sulla torta, Birth By Sleep 0.2. Quest’ultimo è a tutti gli effetti il prologo di Kingdom Hearts III e vede la maestra Aqua impegnata a combattere gli Heartless nel reame dell’oscurità. Per intenderci, erano 12 anni che la serie non tornava con contenuti inediti su di una home console: è tempo per Dearly Beloved di tornare a scaldarci il cuore e di scoprire se questo Kingdom Hearts 2.8 sia un valido antipasto pre-Kingdom Hearts III oppure no.
Kingdom Hearts X: Back Cover
Non fatevi ingannare dalla natura cinematografica e non interattiva di X Back Cover, perché non si tratta di un riempitivo per “allungare il brodo”. Il lungometraggio si focalizza sulla nascita dell’antica frattura che ha scatenato la leggendaria Guerra del Keyblade, e la successiva epoca di oscurità nella quale si svolgono gli eventi di Kingdom Hearts. Protagonisti della vicenda sono Il Maestro dei Maestri e i suoi apprendisti, i cinque Veggenti, che avranno un ruolo determinante nel portare Il Mondo delle Favole sull’orlo del baratro. Il film della durata di un’ora è stato realizzato in Unreal Engine 4 e, per la precisione, con gli stessi shader utilizzati per Kingdom Hearts III. Se la bontà grafica del terzo capitolo si rivelerà anche soltanto simile a quella di X Back Cover, beh… sarà meglio munirsi di biancheria intima di ricambio. Data la natura enciclopedico-informativa del film non aspettatevi spettacolari combattimenti tra maestri del Keyblade perché, siete avvertiti, non ce ne saranno.
Kingdom Hearts 0.2 Birth By Sleep – A Fragmentary Passage
Decisamente il pezzo forte di questo Final Chapter Prologue. Dopo l’estenuante combattimento con Terra-Xehanort, la maestra Aqua riesce a riportare il corpo del suo amico nel regno della luce sperando che, prima o poi, qualcuno riesca a liberarlo dal malvagio spirito del cercatore di oscurità. Per aiutare Terra, purtroppo, Aqua resta prigioniera nel reame oscuro, ed è costretta a vagare senza meta in questo mondo perduto. La breve avventura collega gli eventi di Birth By Sleep e quelli del primo Kingdom Hearts, nonostante passino ben dieci anni tra questi, perché nel mondo dell’oscurità il tempo scorre diversamente dal normale.
Ci troviamo dinanzi alla prima incarnazione dell’epopea con veste grafica di ultima generazione, nello specifico realizzata grazie ad Unreal Engine 4 e Kingdom Shader. Forse siamo ancora ad un livello inferiore rispetto a quella che sarà la qualità visiva di Kingdom Hearts III, ma è stato finalmente abbandonato il vetusto motore grafico delle precedenti iterazioni della serie. I modelli poligonali spigolosi e le ambientazioni scarne hanno ceduto il posto agli incredibili effetti delle magie, e a una realizzazione certosina di personaggi e scenari. Forse la foresta brulicante di Darkside sarà meno convincente della città perduta o delle Isole del Destino, ma in generale si può parlare di un abisso tecnico rispetto a quanto visto in passato. Su PlayStation 4 Pro l’immagine risulta molto nitida, anche con un TV 1080p, mentre il frame rate del gioco è sbloccato e oscilla tra i 40 e i 60 fps contro i 30 stabili della versione PlayStation 4 standard. Torna più in forma che mai il comparto sonoro, da sempre tratto distintivo di Kingdom Hearts: Il malinconico commento musicale è adatto all’atmosfera di “realtà sospesa” che si respira nel reame dell’oscurità, mentre le fasi d’azione traggono giovamento da indovinate tracce più ritmate.
Il balzo generazionale è stato compiuto anche sul fronte del gameplay. La console delle mosse eseguibili è stata riveduta con l’introduzione di particolari comandi situazionali, che si adattano allo stile di combattimento del giocatore. Siete avvezzi all’utilizzo della magia Firaga? Per un breve periodo di tempo potrete attivare il quarto livello di potenza dell’incantesimo fuoco e, una volta fatto, dei poveri heartless non resterà più nulla. Poter sfrecciare sulla scia del Blizzard per spostarsi velocemente è un colpo di genio, e conferisce credibilità e realismo alle meraviglie eseguibili con il Keyblade. Anche i “babbani” che snobbano le magie avranno pane per i loro denti, infatti, dopo un certo numero di combinazioni corpo a corpo, e sempre per un lasso di tempo limitato, diverrà innescabile il potenziamento degli attacchi con il Keyblade. Le fasi di combattimento si vivono che è un piacere, merito anche delle splendide animazioni e degli attacchi coreografici di Aqua. Esplorando la mappa di gioco, con un minimo di attenzione, troverete i classici bauli pieni di oggetti utili e anche alcune decorazioni per personalizzare l’aspetto della maestra del Keyblade. Non stiamo certo parlando dell’editor del personaggio visto in Skyrim ma si tratta pur sempre di un’aggiunta calzante, che forse ritroveremo anche in Kingdom Hearts III. Qualcosa in più si sarebbe potuto fare sul fronte degli scontri con i boss: una battaglia all’ultima sangue contro una proiezione di Terra-Xehanort avrebbe sicuramente giovato all’esperienza, cosa che un semplice Darkside e uno sciame di Heartless non sono riusciti a fare.
Kingdom Hearts Dream Drop Distance HD
Per tutti coloro che non lo sapessero, è improprio affermare che Kingdom Hearts III sia il seguito diretto di Kingdom Hearts II perché, cronologicamente parlando, è Dream Drop Distance a precedere il terzo capitolo. Il gioco è uscito originariamente su Nintendo 3DS, e il pacchetto di cui si sta parlando contiene anche questo tassello fondamentale per avere un quadro completo della complicatissima trama. Dopo aver sconfitto Xemnas, Sora e Riku sono pronti a sostenere l’esame che li renderà a tutti gli effetti dei maestri del Keyblade. Prima di iniziare la prova che gli consentirà di sviluppare un potere grazie al quale potranno sconfiggere Xehanort, i due cadono inconsapevolmente in un tranello dell’Organizzazione XIII. Senza approfondire ulteriormente gli eventi che si verificheranno, vi basti sapere che incontrerete moltissimi personaggi Disney come Quasimodo, Pinocchio, e l’inesperto Topolino de “l’Apprendista Stregone”. La narrazione scorre in maniera decisamente lineare e, prima del finale del gioco, non ci saranno momenti “alla Kingdom Hearts” di grande impatto. I due giovani eroi dovranno farsi largo tra folte schiere di Divorasogni per capire cosa sia loro realmente accaduto e, per non venir sopraffatti dai nemici, si avvarranno del supporto di altri… Divorasogni. Queste creature differiscono l’una dall’altra, e potranno essere create se raccoglierete alcuni materiali più o meno rari e se sarete in possesso delle singole “ricette”. Si potrà dar loro un nome ma, no, le imprecazioni non sono ammesse… chi vi scrive ha già tentato senza successo. Similmente a Pippo e Paperino, anche questi particolari compagni vi saranno particolarmente utili in battaglia perché vi permetteranno di attivare mosse combinate o determinati potenziamenti. La console dei comandi vista in Birth By Sleep fa ritorno anche in Dream Drop Distance, e andrà continuamente aggiornata con le nuove mosse o magie sbloccate nel corso dell’avventura. Una soluzione del genere ha senso su console portatile, ma si rivela particolarmente scomoda quando, al contrario, si può giocare con un pad e davanti a un televisore: gli ostici boss di fine gioco sono velocissimi, e più volte, nella fretta, vi troverete a sprecare pozioni e altri oggetti credendo di attivare un determinato attacco.
Giocare ai capitoli realizzati con il motore grafico del primo Kingdom Hearts dopo aver visto la magnificenza di Birth By Sleep 0.2, nonostante i 1080p e i 60 fps, è un vero pugno nell’occhio. I personaggi principali sono, come sempre, ben realizzati nei filmati, ma la grafica in gioco puzza di vecchio, non c’è altro modo per dirlo. Gli scenari sono poveri di dettagli e i modelli poligonali di Sora e compagni mostrano inevitabilmente i segni del tempo. Sempre ispirate le musiche di ciascun livello, in particolar modo il tema della balena di Pinocchio e le composizioni tratte dall’Apprendista Stregone.
Concludendo…
Kingdom Hearts 2.8 è una raccolta imprescindibile per gli storici fan della saga, perchè completa il puzzle con tutti i pezzi necessari per tuffarsi in Kingdom Hearts III senza lacune. X Back Cover, come fosse il Silmarillion, fa luce sugli antichi eventi che hanno plasmato il mondo di Kingdom Hearts per come lo conosciamo. Birth By Sleep 0.2 offre uno sguardo concreto verso il futuro, sia in termini di gameplay che di presentazione tecnica, e potrebbe considerarsi come il “Ground Zeroes” della serie. Dream Drop Distance HD funge da ponte di collegamento tra il secondo e l’atteso terzo capitolo, ma, qualora decideste di indossare prima i panni di Aqua, dovrete darvi una mazzata in testa per perdere la memoria e non avvertire il vecchiume dell’esperienza. In definitiva, Kingdom Hearts 2.8 vale l’attuale prezzo del biglietto? Si, ma soltanto se siete tra quelli che permuterebbero la famiglia per avere Kingdom Hearts III oggi.