Riflessioni Pericolose è una rubrica che nasce per offrire ai nostri lettori un punto di vista scanzonato, irriverente e satirico su alcuni aspetti “critici” dell’attuale panorama videoludico.

I film tratti dai videogiochi, salvo rare eccezioni, non sono mai belli.

Come mai?

La risposta in realtà non è così immediata dato che ci sono un po’ di variabili da tenere in considerazione.

Proviamo ad elencarne alcune.

Pronti? Via!

Quando una casa di sviluppo crea un gioco elettronico, ovviamente crea appunto un gioco elettronico e non un film.

Il gioco elettronico creato dalla casa di sviluppo che crea giochi elettronici, quindi, ha tutto quello che deve possedere un gioco elettronico per funzionare.

E, almeno tecnicamente, tutto quello che funziona in un gioco elettronico non funziona per forza anche in un film.

Per questo, quando si cerca di trasportare o traslare un’opera da un media all’altro, bisogna sempre fare molta attenzione.

Perché basta sbagliare una virgola e PUFF tutto sparisce in frettissima.

Gli studi cinematografici, da questo punto di vista, sono sempre stati molto bravi a tenere in considerazione questa cosa, perché i videogiochi sono prodotti pensati per una fascia di pubblico precisa (cioè i videogiocatori) e, proprio per questo, tutti i film tratti dai videogiochi sono molto belli.

Sì, nei sogni.

Perché con la scusa DELL’ADATTAMENTO, le case cinematografiche hanno sempre disintegrato i videogiochi a cui si ispiravano.

Avete presente Resident Evil?

Avete presente la merda che hanno fatto con quei film?

In sostanza i produttori cinematografici hanno preso tutti i punti di forza dei videogiochi e li hanno semplicemente eliminati, creando dal nulla un nuovo universo che ha davvero poco a che fare con l’opera originaria.

In teoria però, se sei un regista capace, riesci anche a vincere 7 Oscar con la trasposizione di Murdered: Soul Suspect (che diciamocelo, era proprio un gioco bruttino).

Certo, i produttori cinematografici tentano di creare un prodotto vendibile a più gente possibile ma alla fine, se ti vai a vedere un FILM tratto da un VIDEOGIOCO, magari nel FILM ci deve essere qualcosa che richiama IL VIDEOGIOCO DA CUI HA PRESO SPUNTO IL FILM.

Altrimenti che senso ha fare un film tratto da un videogioco?

No, cioè, dico… vogliamo parlare del film di Doom?

No. Meglio di no.

La verità vera comunque è questa: nessuno obbliga nessuno a fare i film tratti dai videogiochi.

Quindi se sei un autore cinematografico e vuoi fare un film su un videogioco, per prima cosa informati sul videogioco che vuoi portare al cinema.

Cioè nel senso, prima di fare qualsiasi cosa, GIOCA A QUEL DANNATO GIOCO DANNAZIONE!

Che sì sono tutti bravi ad aprire 5 minuti la paginetta di Wikipedia del videogioco da trasformare in film, leggere distrattamente le prime 3 righe di trama, buttare giù altrettante righe di sceneggiatura e spendere il resto del tempo a fare inutilissime ricerche di mercato chiedendo ai social media manager o altra gentaglia insulsa del genere cosa bisogna fare per attirare ampie fasce di pubblico.

Puoi fare la trashata alla Uwe Boll (ogni riferimento a Far Cy è puramente casuale), oppure puoi fare le cose in grande tipo il recente film su Assassin’s Creed.

La merda comunque rimane sempre merda.

Che poi in una marea di film osceni tratti dai videogiochi, è uscito fuori pure Silent Hill (il primo eh, non il secondo che è un film davvero criminale).

Quindi, cari amici, non mi resta che farvi la domanda da un milione di dollari.

Riusciremo mai a vedere un film BELLO tratto da un videogioco?

 

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Odia i giochi facili e anche quelli troppo poco difficili. Gioca a tutti i videogiochi ma proprio tutti, tranne quelli di calcio e quelli di macchine. Anche se è ricercato dalle organizzazioni segrete più pericolose di tutto il mondo, nel tempo libero scrive per vari siti tra cui Cyberludus. Per alcuni è un genio (del male?) visionario. Per tutti gli altri è solo un povero pazzo.

E tu che ne pensi? Facci conoscere la tua opinione!