Uno su mille ce la fa?

Realpolitiks è la prova vivente di come esistano, oggigiorno, tantissimi videogiochi trascurati e caduti nell’anonimato, complici campagne pubblicitarie non sempre efficaci e un mercato estremamente aggressivo e crudele con i piccoli sviluppatori indipendenti. Strategico su vasta scala, Realpolitiks è stato pubblicato ufficialmente il 16 febbraio 2017 su Steam e, già per iniziare col botto, localizzato completamente anche in italiano. Prima di continuare con la nostra recensione, soffermiamoci però su una questione di fondamentale importanza: il mercato e la concorrenza. Sono molte le odierne compagini che trattano questo determinato genere, primo fra tutti il colosso Paradox, nota software house internazionale che, con serie del calibro di Europa Universalis, Crusader Kings e Hearts Of Iron, ha ormai fatto storia nel corso degli anni e appassionato milioni di videogiocatori. Detto ciò, come può un titolo come Realpolitiks, sviluppato da 1C Company in collaborazione con Jujubee S.A., trovarsi un posticino nel cuore dei videogiocatori e non essere abbandonato al proprio destino? Non indugiamo oltre: andiamo subito ad analizzare questo interessante prodotto e ad elencare tutti i suoi punti di forza, oltre che le eventuali carenze che ogni titolo indie nasconde (quasi sempre) nel proprio scheletro. Signore e signori, grandi e piccini, ecco a voi Realpolitiks.

Prima dell’avventura, ripassiamo i fondamentali 

Concretamente parlando, Realpolitiks è un videogioco ambientato nel futuro. Basti pensare che gli scenari presenti al momento sono tre, e tutti successivi al 2020. Il primo ci mostra una Terra priva di blocchi politici come l’Europa e senza alcuna particolare rivisitazione geopolitica dei confini nazionali da noi conosciuti. Il secondo, invece, è ambientato trenta anni dopo, nel 2050, alla conclusione di una possibile terza guerra mondiale, mentre l’ultima opzione ci catapulterà nel 2222, tra fantasia e creatività: in questo caso affioreranno paesi come “Cosa Nostra” in Sicilia e una America del Nord spezzettata in tanti piccoli Stati indipendenti.

Ma qual è il nostro obbiettivo? Lo scopo principale in ogni partita sarà quello di totalizzare il punteggio migliore in assoluto entro una determinata data. Per diventare il numero uno al mondo, però, non sarà sufficiente avere l’esercito migliore o magari le tasche piene di danaro. Non soltanto, almeno. Il segreto per la vittoria, infatti, consiste in un buon mix tra tutti i parametri e fattori principali del gioco, che aumenteranno i punti prestigio di fine partita. Diamo quindi subito uno sguardo in dettagliato alle meccaniche di Realpolitiks.

Senza troppi giri di parole, 1C Company fa della semplicità il proprio cavallo di battaglia, optando per pochissimi parametri e valute per gestire l’intera “baracca”. I fondi presente nelle casse dello Stato ci permetteranno di avere il pieno controllo sulla gestione finanziaria della nostra nazione. Questo ci darà accesso, ad esempio, alle spese militari, alla emanazione di leggi o semplicemente alla creazione di importanti edifici nelle nostre regioni. I punti azione, invece, rispecchiano l’efficienza del governo: le azioni diplomatiche, l’avvio di progetti e il mantenimento delle relazioni e dell’esercito sono possibili solo grazie a questi. A completare il gruppo delle valute di gioco troviamo le risorse naturali, essenziali per la produttività del sistema e, tra le tante altre cose, per la creazione di testate nucleari per i leader più… indisciplinati. La quantità di denaro, punti azione e risorse naturali vengono costantemente influenzati da due parametri fondamentali: il PIL e l’indice di sviluppo. Il primo è sostanzialmente la somma matematica dei vari eventi che ogni mese si abbattono sul nostro paese, come la crescita dovuta ai programmi approvati o magari l’andamento della borsa nazionale e dell’economia globale. Anche il peso fiscale delle tasse influisce in buona parte su questo parametro, per non parlare poi dell’ interventismo presente nel paese. L’indice di sviluppo influisce invece la velocità e la crescita della nazione: un valore più alto avrà conseguenze positive sulla disoccupazione, sul PIL e, in generale, sulla rapidità nell’emanazione dei programmi di ricerca.

Non vi sentite ancora pronti per governare il vostro popolo? Approfondiamo allora la politica interna e i rapporti con l’estero.

Insieme diventeremo i padroni del mondo…

Tra intrighi internazionali e conquiste avventate, passa davvero poco prima di capire quale sia il punto cruciale di Realpolitiks: la politica interna. 1C Company investe molto su questo aspetto, con una estesa interfaccia dedicata esclusivamente ai programmi da ricercare per migliorare il proprio paese. Ogni ricerca potrà essere effettuata semplicemente rispettando i requisiti richiesti ed elencati nella apposita descrizione. Tuttavia, dovremo sempre tenere a mente che si potranno percorrere simultaneamente soltanto due programmi, visualizzabili nelle sezioni di appartenenza: Politica interna, Forze armate, Commercio, Economia, Servizi internazionali, Programmi unici e Azioni ad-hoc. Passando alla politica estera, reputiamo ottima la scelta degli sviluppatori di utilizzare quell’approccio chiaro e diretto che a breve andremo a raccontarvi. Cliccando col tasto destro del mouse su un determinato Stato, compariranno a schermo due finestre circolari, una atta alle operazioni di spionaggio (come la diffamazione della borsa o dell’influenzamento del sistema politico nemico), l’altra di diplomazia e indispensabile per modificare le relazioni tra i paesi (in meglio o in peggio). E’ importante sottolineare che, tramite le giuste mosse, è possibile creare blocchi politici ed economici fondamentali nelle fasi avanzate di gioco. Cosa intendiamo per “blocchi”? Sono semplicemente alleanze politiche, finanziarie e militari tra due o più paesi che potranno collaborare fino a quando i loro buoni rapporti non arriveranno alla parola fine. Interessante il fatto che, intorno al 2030, ad ogni lustro venga indetta una competizioni internazionale per la conquista dello spazio: tramite il finanziamento dello specifico bando, il vincitore (cioè colui che ha versato il contributo maggiore in un tempo limitato) avrà diritto di possesso su un determinato pianeta o magari su un’importante manifestazione(come i Giochi Olimpici, ottimi per incrementare la produttività interna o i rapporti col mondo).

Parlando ora del sistema bellico, evidenziamo fin da subito le unità presenti: fanteria, corazzati, aerei e navi. Le guerre in Realpolitiks posso essere riassunte, sinteticamente, in una serie di “azioni d’attacco” da impartire ai propri soldati per annientare il nemico. Concretamente parlando, cliccando ad esempio su “bombardamento tra le fila nemiche” i vostri soldati andranno ad attaccare (e magari ridurre) le unità di fanteria nemiche. Optare invece su “supremazia aerea” distruggerà i gruppi aerei del nemico. Ogni qualvolta un attacco andrà a buon fine, esso modificherà di una certa percentuale l’andamento generale della guerra (War Score), in modo analogo ai titoli Parodox. Arrivare al 75% del War Score sbloccherà il comando “Offensiva Finale” che, in caso di esito positivo, porrà la parola fine alla guerra, mandandovi al tavolo delle trattative di pace col nemico.

Non dimentichiamoci però degli eventi casuali che busseranno -con insistenza- alla nostra porta: il malcontento provocato dal terrorismo o magari il classico virus informatico capace di bloccare la vostra borsa saranno soltanto due tra le numerose manifestazioni della casualità in Realpolitiks. Abbiamo però notato che, con il passare del tempo e delle partite, questi eventi si ripetano troppo frequentemente e in modo quasi identico: nove volte su dieci, per esempio, la Repubblica Ceca e la Slovacchia si uniranno in modo pacifico per formare la Cecoslovacchia.

Non è tutto oro quello che luccica, dunque. A una “casualità” imperfetta va infatti ad aggiungersi il bilanciamento generale, uno dei problemi più gravi di Realpolitiks. Basti pensare che una ricerca di oltre mille (mille!) giorni produrrà un quantitativo di prestigio identico a un’azione di spionaggio di 30 giorni. Inoltre, anche l’intelligenza artificiale ci è sembrata carente e “ingenua” in alcuni frangenti (come negli scontri o nel finanziamento dei vari bandi). Teniamo a precisare, però, che questi come altri piccoli problemi non influiscono più di tanto sul gameplay e, stando alle parole degli sviluppatori, saranno presto sistemati.

Tecnicamente parlando…

Visivamente parlando, Realpolitiks non punta certo a sorprendere il proprio pubblico: la sua grafica è scarna e veramente anonima. Anzi, per certi aspetti è molto simile a titoli di quasi venti anni fa. Tralasciando quindi l’impatto visivo deludente (ma “scusato”, data la tipologia di prodotto), andiamo ad esaminare il livello di ottimizzazione. Abbiamo testato questo titolo in più partite e su diverse macchine, riscontrando sempre un problema di rallentamento già nelle prime fasi di gioco. E’ evidente: quella di Realpolitiks, al momento, è una pessima ottimizzazione.

In verità, neanche la colonna sonore e, in generale, il comparto audio del titolo sono riusciti a entusiasmarci. Promossa a pieni voti è invece l’HUD, sempre chiara e non invasiva, con una disposizione grafica ottima e bilanciata su tutto lo schermo. In chiusura, è doverosa una nota sulla mancanza di una modalità multiplayer, giustificata soltanto dall’evidente origine indie del titolo.

Concludendo…

Realpolitiks sì o Realpolitiks no? Parlando tecnicamente, il prodotto sviluppato da 1C Company non è certamente all’altezza della concorrenza, dimostrandosi ben al di sotto dello standard odierno. Se invece ci si chiede: il titolo è divertente? E’ realistico? Tiene incollati allo schermo? La nostra risposta è un roboante sì, anche grazie a sprazzi di gameplay davvero unici e profondi come nei titoli tripla A del genere. In definitiva: che voi siate dei novizi o accaniti appassionati del genere strategico, Realpolitiks è da considerarsi una buona alternativa ai vari colossi odierni. Se poi si considera il prezzo di vendita, 22,99€, l’acquisto è più che mai consigliato a tutti voi.

CI PIACE
  • Completamente in italiano
  • Meccaniche semplici ma allo stesso tempo ottima profondità
  • Guizzi interessanti
  • Prezzo corretto per l’ottima longevità
NON CI PIACE
  • Tecnicamente mediocre
  • Assenza di multiplayer
  • Casualità…non sempre “casuale”
Conclusioni

Per gli amanti del genere strategico, Realpolitiks si presenta come il connubio tra un titolo Parodox e un classico Democracy. Le pecche e le carenze tecniche ci sono, ma trascurabili se consideriamo il prodotto finale di questi sviluppatori indipendenti. Alla cifra oggi richiesta, l’acquisto è più che mai consigliato, anche per chi è alla prima esperienza di questo tipo.

8Cyberludus.com

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Appassionato di strategici e gestionali da ancora prima fosse scoperto il fuoco, nella vita lavoro nel vastissimo mondo dell'elettronica, leggermente più piccolo dell'universo di No Man's Sky. La mia droga? Oltre ovviamente ad ogni contenuto videoludico, qualsiasi tipo di sport. Il mio sogno? Trovare IL videogioco più brutto del mondo.

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