Dopo quasi 30 anni dall’idea originale concepita dal geniale e compianto Michael Crichton ecco arrivare Jurassic World Evolution, videogame gestionale fresco fresco ispirato al recente reboot della saga, frutto del team veterano Frontier Developments capeggiato dal leggendario David Braben.
Il progetto di JWE è stato sviluppato in grande stile, incluso un contatto diretto con Universal Studios, ma a questo punto se volete saperne di più sarete costretti a continuare a leggere …
Evoluzione della specie
Il titolo in questione non è il primo tentativo di un gestionale del franchise – ci sono stati nel corso degli anni altri tentativi di fornire al pubblico l’esperienza di gestire un parco giurassico con risultati altalenanti.
Jurassic World Evolution si basa, come suggerisce il nome, sugli ultimi 2 film (per ora) che hanno per protagonisti Chris Pratt e Bryce Dallas Howard.

Si inizia con un piccolo filmato introduttivo dove si viene iniziati al luogo dove si svolgerà gran parte del lavoro direttivo: l’arcipelago Muertes, anche conosciuto con il nome “Le cinque morti”, un gruppetto di 5 isole proposte in difficoltà crescente. Durante l’introduzione si potrà notare subito che i nostri amici inglesi hanno potuto avvantaggiarsi delle fattezze degli attori principali della storia, sotto forma di piccoli avatar che andranno a fornire di tanto in tanto missioni, consigli e considerazioni sull’andamento del parco durante il gameplay. E’ stato piacevole assistere per la prima volta dopo tanto tempo alla (ri)comparsa del dr.Ian Malcolm direttamente dal primo film, interpretato ancora da Jeff Goldblum e doppiato da se stesso.
Oltre alle 5 isole della campagna principale ne esiste una sesta, la Isla Nublar, (quella del film) che andrà sbloccata giocando le altre e che fornirà un’esperienza più simile ad una sandbox dove si potrà costruire più liberamente.
Volendo semplificare molto lo scopo di Jurassic World Evolution è elementare: costruire un parco a tema funzionale, che renda tanti soldini, che faccia divertire e soprattutto privo di incidenti per i nostri sventurati visitatori.
La prima isola funge ovviamente anche da tutorial. Ci si rende subito conto che lo spazio per costruire è abbastanza limitato, c’è appena la capienza per un recinto di dinosauri e poco altro; purtroppo dobbiamo anticipare che anche le altre isole sono molto simili in termini di dimensione.
L’unico modo per sfogare la creatività è appunto la già menzionata isola Nublar che andrà sbloccata successivamente, anche se purtroppo quest’ultima allo stesso modo non è esattamente gigantesca; forse si tratta di un limite tecnico del motore di JWE, ma comunque sia questo aspetto ci ha un po’ delusi.
Dopo l’introduzione si farà subito la conoscenza con gli edifici più importanti: primo su tutti il centro ricerca, che permette di sbloccare nuovi edifici ed upgrade. Poi viene il centro missioni che permette di condurre delle spedizioni in giro per il mondo alla ricerca di fossili di dinosauri; questi andranno in seguito analizzati nel Centro Fossili che permette di estrarre DNA fresco per accrescere le fila dei dinosauri, oppure per perfezionare quelli esistenti. Poi ci sono il comando dei Ranger, utili per svolgere lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria nel parco ed infine l’unità ACU (Asset Containment Unit), già vista anche nel film che ha il compito di intervenire in caso di fuga di dinosauri e altre eventualità correlate.
Oltre a questi edifici ne esiste una serie di altri dedicati ai visitatori come hotel, fast food, negozi di vestiario o gadget, etc, ed alcuni dedicati ai dinosauri, che includono le recinzioni, fornitori di cibo (animale o vegetale), gradinate o torri per permettere ai visitatori di ammirare meglio i dinosauri e così via. Molti di questi edifici appena menzionati non saranno disponibili da subito, ma andranno sbloccati progressivamente durante la campagna principale e svolgendo le missioni proposte dai nostri beniamini del grande schermo.

Ogni edificio infine deve essere appositamente alimentato da corrente elettrica e provvisto di una strada che lo connetta al resto del parco. Questo è quanto. In generale la varietà degli edifici e la loro gestione risulterà un po’ blanda con un’interazione che apparirà subito molto limitativa (nei negozi a malapena si possono selezionare le merci vendute da una combo-box testuale e sceglierne il prezzo di vendita). Finito l’hype iniziale svolgere le operazioni più comuni come gestire le spedizioni per i fossili e analizzarli diventa molto tedioso; considerato che ci sono oltre 40 specie di dinosauri e per la loro l’incubazione il DNA di ognuna di esse dovrà essere portato almeno al 50%, sarà un’operazione davvero molto ripetitiva.
Nel Centro Hammond, dove avviene l’incubazione dei dinosauri, è anche presente un comparto di genetica che permette di modificare sia l’aspetto che il comportamento delle nostre attrazioni, ma non aspettatevi un livello di personalizzazione spinto – la parte cosmetica si limita a cambiare la pelle degli amati rettili, mentre le altre servono solo per modificarne alcuni parametri vitali come resistenza, aggressività, difesa, etc.
Dai centri ranger e ACU è anche possibile controllare direttamente alcuni mezzi in terza persona, specificatamente una jeep dei ranger e l’elicottero ACU, guidandoli in giro per il parco per fare foto o svolgere personalmente le missioni, alla stregua di minigame. Sebbene sia un’idea interessante alla fine risulta poco divertente e scomodo; mentre ci si sollazza a derapare in giro per il parco questo rischia di andare a rotoli perché nessuno cura i dinosauri malati oppure nessuno si preoccupa di fornirgli cibo …
I menu per le costruzioni e la gestione sono generalmente ben congegnati e sufficientemente intuitivi, anche se hanno l’incomodo di “dimenticare” le selezioni fatte pochi secondi prima ed a volte obbligano la ripetizione di passi senza motivo – un po’ più di intelligenza su questo aspetto avrebbe fatto comodo.
Comparto tecnico
Jurassic World Evolution utilizza il motore Cobra sviluppato internamente da Frontier Developments che ci ha positivamente impressionato. La grafica risulta subito dettagliatissima. I ragazzi del team Frontier hanno lavorato a stretto contatto con Universal Pictures che gli ha fornito modelli dettagliati dei dinosauri provenienti direttamente dai film, e dobbiamo dirlo – si vede! I nostri amici preistorici sono gloriosamente definiti e riccamente animati – anche ai livelli di zoom più spinti l’illusione è davvero quella di avere davanti i lucertoloni dei film. Gli edifici ed i paesaggi non sono da meno – anch’essi resi magnificamente. Insomma tutto il comparto grafico merita davvero un plauso e probabilmente abbiamo davanti la grafica più bella mai messa in mostra da un videogame ambientato nel mondo di Jurassic Park.
Il comparto audio allo stesso modo è davvero di qualità. Le musiche sono un po’ anonime, fatta eccezione per l’immortale tema di John Williams che di tanto in tanto fa la sua comparsa, ma sono tutte sequenziate con maestria e senza sbavature, così come gli effetti sonori che sono eccellenti e molto vari.
Tutti i personaggi principali sono inoltre doppiati in inglese dai rispettivi attori in carne ed ossa, fatta eccezione per Chris Pratt che non ha partecipato al progetto – chapeau anche in questo caso.
Concludendo…
Jurassic World Evolution è un titolo di pregio, realizzato da un team di professionisti, e tutto il comparto tecnico merita davvero un plauso per il lavoro svolto. L’altra faccia della medaglia è il concept che sta alla base – evidentemente il target indirizzato non è un giocatore che ama i gestionali, dato che molti meccanismi sono davvero essenziali e poco appaganti per gli amanti del genere.
Una volta che il parco è avviato ed inizia a fruttare soldi difficilmente qualcosa andrà storto e si ha un po’ l’impressione che a quel punto ci sia poco da fare a parte cercare fossili, che è comunque un’attività ripetitiva, lunga e noiosa. Le missioni offerte dai vari personaggi del film dopo un po’ sono tutte simili, e a questo va aggiunto il problema dello spazio a disposizione che anche nell’ambiente più grande è sempre molto circoscritto ed impedisce di concepire un parco che metta in campo tutte le specie di dinosauri a disposizione, che sono davvero tante. Allo stato attuale dopo una dozzina di ore il gioco fornisce pochi stimoli per continuare a giocare. Peccato.