Ecco a voi Smoke And Sacrifice, titolo indie dalla grafica ammaliante recentemente uscito su Steam (la versione da noi recensita) e su Nintendo Switch. E’ stato interamente sviluppato da 2 inglesi veterani del settore che hanno da poco fondato l’etichetta Solar Sail Games.

Se volete conoscere l’avvincente storia di una madre alla ricerca del suo fanciullo continuate a leggere…

Sacrificio …

Iniziata una nuova avventura, ci ritroveremo nei panni della protagonista, Sachi. Questa è una giornata che non dimenticherà facilmente: ha appena avuto un figlio, Lio, e deve farlo partecipare ad un rituale specifico per tutti i neonati primogeniti. Nonostante gli altri membri del villaggio siano molto infervorati per questo evento, Sachi non sembra essere molto entusiasta e presto viene svelato il motivo. Non si tratta di una celebrazione felice, perché Lio verrà letteralmente sacrificato per un bene superiore.
Nel mondo in cui vive Sachi infatti la razza umana è sull’orlo dell’estinzione, l’unica cosa che tiene in vita la piccola comunità di cui lei fa parte è il mistico Albero del Sole, una curiosa pianta dall’aspetto meccanico che provvede a fornire luce, calore e tenere lontani i terribili mostri che infestano il territorio circostante. Il funzionamento del mistico arbusto richiede però una immolazione indicibile: tutti i primogeniti nati devono essergli sacrificati – e così avverrà anche per il piccolo Lio.
Dopo aver partecipato alla struggente cerimonia, Sachi, devastata dalla perdita, torna alla sua vita ed il tempo scorre inesorabile. Improvvisamente dopo 7 anni qualcosa accade: l’Albero Del Sole per un oscuro motivo smette di funzionare e nella confusione la protagonista ha l’occasione di poter esplorare il tempio scoprendo che durante la cerimonia i primogeniti in realtà non vengono uccisi, ma spediti in un mondo sotterraneo! Decisa quindi a svelare la sorte del suo amato figlio, e il segreto dietro l’Albero Del Sole, Sachi si catapulta in questo luogo oscuro, e l’avventura ha inizio…

… E Fumo!

Il mondo sotterraneo si scopre subito non essere esattamente un posto piacevole. Durante la notte tutto è costantemente avvolto da uno strano fumo velenoso che priva le persone di energia vitale e della memoria.
Smoke and Sacrifice è un gioco che abbraccia stili differenti. Nell’impostazione dei combattimenti ricorda un po’ gli Zelda degli anni 90 ma più in generale è davvero simile a Don’t Starve. Rispetto al titolo canadese questo è meno orientato al survival, presenta una narrativa prominente ed inoltre la mappa di gioco non viene generata proceduralmente, ma è stata interamente disegnata a mano.
A parte la componente puramente arcade svolge ruolo importante il crafting. In questo caso la progressione procede in maniera davvero lineare: si prende l’ingrediente A per costruire l’oggetto B, che permette di ottenere l’ingrediente C per costruire l’oggetto D, e così via.
Tutto quanto viene costruito ha però vita breve: quasi ogni manufatto è soggetto ad usura (forse anche eccessiva) che prima o poi ne causa la rottura, e ovviamente si è costretti a ripetere la sua costruzione. Questo processo in pratica crea un circolo di raccolta oggetti e crafting che lascia il giocatore in uno stato di ansia perenne e alla lunga rischia di infastidire. Oltre a questo problema abbiamo sfortunatamente constatato che c’è davvero poco spazio alla fantasia: la progressione della storia viaggia di pari passo con gli oggetti disponibili, quindi ci si ritrova inesorabilmente su un sentiero a senso unico e per progredire occorre seguire pedissequamente il percorso definito dagli sviluppatori.

Buona parte del crafting è dedicata ad armi ed equipaggiamento – in questo titolo infatti il combattimento svolge un ruolo rilevante. Spesso e volentieri gli elementi necessari per procedere saranno gelosamente custoditi da nemici o mostri che andranno quindi affrontati e sconfitti, ma niente paura! La nostra beniamina si dimostra da subito pronta all’azione: è possibile effettuare rapide schivate e poderosi attacchi con una grande varietà di armi tra cui bastoni, spade, fucili, granate e mine.
Dobbiamo dire che la ricchezza della fauna e dei nemici che si andranno ad incontrare è davvero ragguardevole, ed ognuno di questi presenta schemi di attacco che andranno pazientemente studiati per poterne avere la meglio.
Durante il viaggio Sachi avrà modo di parlare con molti NPC che forniranno spesso e volentieri alcuni sub-quest, con lo scopo di ottenere consigli, piccole ricompense o nuove ricette di crafting. Il territorio esplorabile è davvero vasto, ma per fortuna sono presenti dei convenienti tubi di trasporto che, se opportunamente attivati pagando un modesto dazio, permetteranno alla nostra compagna di viaggio di spostarsi istantaneamente da una parte all’altra della mappa. L’avventura nella sua interezza è moderatamente lunga: dall’inizio alla fine sono previste circa 10-12 ore di gioco, ma possono salire decisamente se si cercano tutte le ricette ed i sub-quest a disposizione.

Tecnicamente…

Il gioco utilizza una particolare visuale isometrica che però mostra tutti gli attori ed oggetti con una grafica bidimensionale disegnata a mano davvero eccelsa. Il tratto utilizzato denota molto estro e risulta incredibilmente pulito e dettagliato. Le animazioni sono realizzate animando le singole parti del corpo degli attori, alla stregua di piccoli burattini, ed in generale sono molto fluide e piacevoli da guardare, anche se a volte la nostra beniamina risulta un po’ goffa quando compie taluni azioni.
Abbiamo notati dei decisi cali di FPS nelle scene più concitate con molti nemici ed effetti grafici come esplosioni, ma di solito sono momenti che durano pochi secondi e non danno troppo fastidio.
Il comparto sonoro è composto da una bella serie di musiche di sottofondo molto ispirate e degli ottimi effetti sonori che ben calzano con lo stile di gioco. Benché entrambi rendano bene l’atmosfera un po’ cupa proposta dallo stile grafico, gli effetti sonori sono a tratti troppo invadenti (in special modo le esplosioni, che fanno letteralmente tremare gli altoparlanti) e purtroppo non c’è modo di modificarne i livelli (il menu delle opzioni è davvero ridotto al minimo sindacale).
Tutto il testo è proposto in molte lingue, ma per il momento non è prevista la traduzione in italiano. Peccato.

Concludendo…

Smoke And Sacrifice ha davvero molto potenziale. Eccelle su molti aspetti e denota una grande cura adoperata dagli sviluppatori ed una buona visione d’insieme. Il gameplay è piacevole, i combattimenti sono ben calibrati e generalmente mai troppo facili o difficili (vi anticipiamo che un joypad è quasi obbligatorio dato che giocare con tastiera e mouse è molto scomodo).
Però alcuni difetti purtroppo lo allontanano dalla soglia dell’eccellenza, e certi sono davvero imperdonabili. Andiamo con ordine.
E’ completamente assente una componente di crescita del personaggio, e l’unico modo di migliorare i parametri di attacco, velocità e difesa è attraverso l’equipaggiamento oppure tramite pozioni. L’usura applicata ai manufatti costruiti è davvero eccessiva e spesso completamente inutile – obbligare il giocatore a ricostruire la sua arma ogni 50 colpi assestati è davvero una crudeltà, e rischia davvero di sfibrare anche i più inossidabili.
L’inventario è un altro punto dolente. Le regole del gioco praticamente obbligano a portare con sé gran parte delle armi ed armature a disposizione. Dovete sapere che la mappa è divisa in biomi (foreste, terre congelate, paludi, etc) che richiedono un determinato equipaggiamento anche solo per calpestare il loro terreno; è evidente quindi che si è costretti a non disfarsi mai delle vecchie armi o armature, ma il problema è che lo spazio è così limitato che si fa davvero fatica a conciliare questo aspetto con le pretese del crafting. Una cesta condivisa dove poter conservare le cose avrebbe aiutato, ma purtroppo non è prevista, e si è costretti ad abbandonare le risorse in eccesso nelle ceste sparse per il mondo.
Non esiste poi un sistema di auto-salvataggio. Questa azione è completamente manuale ed è attuabile solo presso determinati terminali ai fosfori verdi sparsi per la mappa. Purtroppo ci è capitato più di una volta di perdere ore di gioco perché nell’enfasi dell’azione ci siamo dimenticati di salvare.
Ultimo problema da segnalare sono i dialoghi, che non possono essere ripetuti; è sufficiente perdersi una battuta per non comprendere come proseguire e ritrovarsi sperduti e senza indizi. A dire la verità gli sviluppatori hanno recentemente messo online una guida completa – evidentemente hanno compreso che il problema esiste, ma la soluzione proposta è decisamente deludente. Sarebbe stato sufficiente implementare un diario con le conversazioni all’interno dell’interfaccia di gioco.
Tutti quelli elencati sono oggettivamente problemi minori. Pensandoci bene una volta tutte queste agevolazioni nei videogame non erano presenti, ma ci si divertiva lo stesso. Purtroppo però oggi le cose sono cambiate e se ne sente molto la mancanza. La speranza è che parte di queste lacune vengano colmate con il tempo, anche se non si tratta di un titolo Early Access.

CI PIACE
  • Bellissima grafica disegnata a mano
  • Giocabile e divertente
  • Grande varietà di nemici ed oggetti
  • Storia coinvolgente
NON CI PIACE
  • Progressione molto lineare, poca libertà d’azione
  • Totale assenza di elementi di crescita del personaggio
  • Armi ed armature si usurano davvero troppo velocemente
  • Una volta finito difficilmente lo si rigiocherà
Conclusioni
Smoke And Sacrifice è un gioco che avrebbe tutte le carte in regola per eccellere, se non fosse per alcune scelte strutturali infelici. Il gameplay è ottimo e la storia avvincente, ma non vi fate ingannare dal fattore crafting – questo non è Terraria, non è un gioco open-world, ma un’avventura grafica con elementi arcade, che inizia e finisce sempre allo stesso modo. Un’avventura che secondo noi vale davvero la pena di giocare, ma solo se si è disposti ad accettare qualche compromesso.
7.4Cyberludus.com
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Gabriele o “Gabe” per gli amici, è un informatico di professione ed inguaribile videogiocatore. Cresciuto a colpi di Commodore 64 ed Amiga è papà di due bellissimi bimbi che ormai gli rubano quasi tutto il tempo. La sua passione sono l’informatica, il cinema, la musica ed un giorno spera di finire e vedere pubblicato il suo primo videogame … quando trova il tempo!

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