Quello degli indie è un settore in continuo fermento, capace di sfornare titoli che ciascuno di noi può considerare, in accordo o meno con altri giocatori, piccole perle senza tempo. Per quanto mi riguarda, ad oggi di indie non ne ho giocati molti, ma titoli come Flower, Gone Home, Dear Easther o Toren hanno lasciato in me piacevoli ricordi.
È comunque un “mercato” difficile, nel quale gli sviluppatori si avventurano, spesso, dedicandoci anima e corpo, nella speranza di veder riconosciuti i propri sforzi e le proprie idee, consapevoli di non avere alle spalle ricche e sontuose campagne pubblicitarie, in grado, da sole, di influenzare l’opinione pubblica. Ecco perché, nella maggior parte dei casi, ci si avvicina ad un indie o per sentito dire o perché incuriositi da trailer e descrizione; sono davvero pochi i titoli che riescono ad emergere con forza dal marasma generale, conquistando in modo universalmente riconosciuto sia pubblico che critica.
Ebbene oggi vogliamo parlarvi di un indie che riteniamo meriti la nostra/vostra attenzione e che risponde al nome di Apparition, dello sviluppatore MrCiastku. Pubblicato dalla polacca Fat Dog Games e, attualmente, in stato di Early Access, Apparition appartiene al genere dei survival horror in prima persona, un genere senz’altro prolifico nel panorama indie.
“Green Peaks”
In Apparition siamo chiamati a vestire i panni di un investigatore del paranormale, il quale decide di trasferirsi nella misteriosa e spettrale Green Creek, una cittadina macchiata, da tempo, da strane sparizioni. Il nostro scopo, dunque, sarà quello di ricercare e trovare una correlazione tra queste sparizioni ed il mondo del paranormale.
Avviato il gioco, veniamo accolti da un breve video introduttivo, caratterizzato da immagini statiche e dalla voce del protagonista in sottofondo che ci spiega le sue ragioni; mentre il menu si presenta nella sua essenzialità: una volta scelto di iniziare la partita, ci viene chiesto di selezionare il nostro equipaggiamento di partenza. Da buoni investigatori del paranormale quali siamo, abbiamo a disposizione macchine fotografiche (equipaggiamento base “gratuito”), videocamere, registratori vocali, batterie, manuali sul mondo spiritico, tavole Ouija e così via. Avendo comunque a che fare con un survival, possiamo portarci dietro soltanto un numero limitato di oggetti, fattore che via via fa emergere un’anima tendenzialmente strategica del gioco.

Inoltre, non tutti gli oggetti saranno disponibili fin da subito, ma potremo utilizzarli soltanto una volta raccolti i punti esperienza necessari a sbloccarli. Il nostro equipaggiamento di base, all’atto pratico, all’inizio del gioco sarà composto da una fotocamera digitale ed una candela, oltre a qualche accessorio e all’onnipresente, nonché fondamentale, tavola Ouija. Scelto l’equipaggiamento e dato il via, veniamo catapultati in quella che rappresenta la mappa iniziale di gioco, in quel di Green Creek, di notte. Le meccaniche di Apparition, almeno in apparenza, risultano quindi piuttosto semplici: esplorare l’area di gioco in cerca di indizi e, soprattutto, raccogliere evidenze circa la presenza di entità spiritiche e creature demoniache. L’area di gioco consiste in una zona tipicamente di montagna, circondata da boschi e nulla più, rendendo bene l’idea di solitudine nella quale il gioco ci vuole proiettare, da soli dinnanzi all’ignoto.

Chiedendo si cresce
L’area iniziale non è comunque molto ampia, ma, anzi, si concentra in una sorta di quadrato virtuale, al centro del quale ritroviamo un piccolo falò, che illumina fiocamente l’area circostante. Ed è qui che si concentrano le nostre prime azioni di gioco: raggiunto questo punto della mappa, infatti, il gioco ci indica la possibilità di posizionare a terra la tavola Ouija, dando quindi il via alle nostre sedute spiritiche. Inizialmente potrebbe esserci un po’ di confusione sul modus operandi, ma via via che esploreremo la mappa di gioco, troveremo dei bigliettini contenenti delle domande, le stesse che potremo porre agli spiriti utilizzando la tavola. Una volta avviata una seduta, starà a noi decidere con quale domanda cominciare; il gioco è localizzato in lingua inglese, quindi i dialoghi con gli spiriti avverranno in tale lingua: alcuni saranno propensi a dialogare, dimostrandosi spiriti benigni, altri magari mostreranno fin da subito la loro inospitalità, rispondendo con dei lapidari “Leave” o “Stop”, ai quali non potremo fare altro che rispondere con un “Good Bye”. Il “Good Bye” consente, in tutti i casi, di salutare lo spirito e chiudere la “chiamata”, consentendoci di iniziarne eventualmente un’altra.

Al momento non sappiamo qual è il numero di domande disponibili ma, da questo punto di vista, abbiamo notato, almeno nelle prime ore di gioco, una certa ripetitività. Possiamo tuttavia armarci di fantasia e tentare di porre delle domande per contro nostro e, se saremo fortunati, riceveremo delle risposte sensate; altrimenti, il gioco boccerà i nostri tentativi con un semplice “No answer”.
Ai fini dell’economia di gioco, comunque, le sedute spiritiche risultano fondamentali, in quanto ci consentono di acquisire preziosi punti esperienza, i quali, come anticipatovi, ci consentono di sbloccare non solo potenziamenti, ma anche e soprattutto oggetti in grado di farci proseguire all’interno della trama di gioco, sbloccando aree prima inaccessibili (e non solo). Come detto, lo scopo del gioco è acquisire “evidenze”, che si traducono in punti esperienza: per farlo, possiamo sfruttare appunto le sedute spiritiche, posizionando, accanto alla tavola Ouija, un treppiedi con una telecamera montata sopra. Ad ogni risposta ricevuta dagli spiriti, otteniamo punti esperienza.

Oscure presenze
Se pensate che il gioco sia un “Ouija simulator”, però, vi sbagliate: Apparition è un survival horror a tutti gli effetti e, come tale, farà di tutto per metterci in difficoltà e far salire le nostre ansie. Green Creek è abitata non solo da spiriti, ma anche da creature demoniache (ognuna con le proprie caratteristiche fisiche e “atletiche”), le quali non esiteranno a braccarci per porre fine alla nostra avventura. Naturalmente, se siamo bravi a non farci scoprire, possiamo scattar loro delle foto e guadagnare, così, ulteriori punti esperienza. L’IA, dobbiamo dire, è di discreto livello: non è facile sfuggire al loro raggio d’azione, anche quando crediamo di essere al sicuro all’interno di una casetta, mentre osserviamo al buio da dietro una finestra, traditi da un lampo che per un momento ci ha illuminati. Durante queste fasi, possiamo anche tentare di distrarre i demoni lanciando dei sassi per attirarli altrove o, più semplicemente, nasconderci dentro un armadio.

A condire ulteriormente il gioco di tinte horror, inoltre, ci pensano visioni occasionali di spiriti maligni, che durano giusto qualche frazione di secondo. Col trascorrere del tempo e con l’aumentare dell’ansia da parte del protagonista, emerge un ulteriore fattore, quello della sanità mentale, che può essere ripristinata utilizzando, ad esempio, degli oggetti appositi. Ma come fare per reperirli? Semplice: costruendoli.
“Crafta” che ti passa
Nel mentre di tutto questo, infatti, tra sedute spiritiche e creature demoniache che vagano per la mappa, Apparition ci serve sul piatto un’altra componente, quella inerente al crafting; il gioco, infatti, una volta sbloccata l’area di gioco predisposta, ci consente di costruire oggetti quali trappole, da usare contro i demoni, potenziamenti per il nostro equipaggiamento o artefatti in grado di ripristinare la nostra salute mentale.

Tendenzialmente, comunque, una singola sessione di gioco non dura molto: il gioco propone, almeno agli inizi, una sorta di “mordi e fuggi”; iniziamo la partita, raccogliamo punti esperienza, usciamo, sblocchiamo nuovi oggetti e ricominciamo una “nuova” partita. Via via, però, le partite potrebbero durare più a lungo, una volta acquisita maggiore confidenza con le meccaniche di gioco e sbloccati potenziamenti in grado di renderci più “forti”.
Audio e grafica
Quando si valuta un titolo come questo, conta molto l’atmosfera di gioco: da questo punto di vista Apparition fa discretamente il suo dovere. Nel gioco piove spesso, rendendo l’atmosfera in un certo senso “asfissiante”. Non mancano inoltre scricchiolii e versi di sottofondo. L’intera area di gioco è principalmente al buio, salvo la zona centrale dove, come dicevamo, si concentrano le nostre sedute; e l’unica nostra fonte di luce è rappresentata da una candela, che illumina intorno a noi lo stretto necessario.
Se sul fronte sonoro il gioco si difende abbastanza bene, dal punto di vista grafico, invece, notiamo texture di bassa qualità, anche ad impostazioni grafiche elevate, nonché un frame rate, in alcune circostanze, ingiustificatamente ballerino, dato appunto il basso livello tecnico.

Concludendo…
Nel complesso, infine, possiamo dire che Apparition, a parte il lato tecnico, sappia difendersi dignitosamente un po’ su tutti i fronti. Abbiamo comunque riscontrato ambientazioni in parte scarne ed una certa ripetitività generale, che, alla lunga, potrebbe far finire il gioco nel dimenticatoio. L’idea di scoprire pian piano la trama ed i misteri che si celano dietro Green Creek è comunque da apprezzare. Forse un po’ troppi i 9,99€ richiesti, soprattutto essendo un Early Access.