A cavallo degli anni tra il 2013 ed il 2017, il genere dei survival games multiplayer massivi online ebbe la sua definitiva esplosione. Erano periodi in cui il mercato dei videogiochi, in particolar modo il mercato dei titoli indipendenti su PC, sembrava produrre solo ed esclusivamente questa tipologia di prodotti, declinati in tematiche – più o meno – differenti tra di loro. A far la voce grossa – e sostanzialmente a fare da apri pista del genere – furono titoli come DayZ e Rust, accomunati entrambi dalla peculiare struttura ludica proposta: mondi di gioco molto grandi in cui sopravvivere procacciandosi cibo, acqua, nonché le risorse necessarie alla creazione di oggetti utili non tanto alla progressione nella trama, generalmente solo abbozzata in questa specifica categoria di giochi, quanto alla semplificazione del processo di sopravvivenza.
È da qui che parte la storia di ARK: Survival Evolved, action adventure di stampo survivalistico sviluppato e prodotto da Studio Wildcard. Dopo un periodo in accesso anticipato, il gioco è stato pubblicato anche sulle console di casa Sony, Microsoft e Nintendo, con quest’ultima giunta a poco più di un paio di mesi dalla partenza ufficiale del servizio online della casa di Kyoto. Oltre a presentare gli stilemi classici del genere cui si rifà, ARK ha dalla sua un’importante freccia al suo arco: ovvero, l’ambientazione. Difatti, per quanti non abbiano mai avuto modo di provare il titolo prima d’ora, il titolo di Studio Wildcard è ambientato in una sorta di preistoria fantascientifica, in un mondo di gioco pullulante di dinosauri ed altre creature legate a quel periodo storico, che potremo, successivamente allo sblocco dell’abilità corrispondente, addirittura cavalcare. Ma basterà questa particolarità a rendere ARK un gioco sufficientemente divertente? Scopriamolo insieme!
I’m a survivor
La nostra avventura in ARK: Survival Evolved inizia da una spiaggia in cui ci risvegliamo dopo aver scelto il server dove giocare – sia esso PVE o PVP – e dopo aver generato il nostro sopravvissuto tramite l’editor a disposizione. Con una misteriosa pietra romboidale incastonata nel polso e, addosso, solo degli stracci per coprire le nostre parti intime, dovremo iniziare a darci da fare per procurarci le prime risorse necessarie alla sopravvivenza. Come dicevamo, infatti, il concetto alla base di ARK: Survival Evolved è proprio questo; sarà nostro compito, dunque, cercare di evitare di far morire il nostro avatar di fame, sete, freddo o, magari, dilaniato da qualche mostro preistorico a cui avremo dato un po’ troppo fastidio e, nel mentre, farlo crescere ed evolvere, per far sì che possa così fronteggiare al meglio i pericoli che il mondo di gioco, denominato The Island, gli porrà di fronte.
Nei primi momenti del gioco il nostro obiettivo sarà, quindi, quello di cercare di superare indenni la prima notte, raccogliendo legna e fibra dagli alberi, ad esempio, e la selce dalle pietre che troveremo in giro, così da iniziare a creare il nostro primo fuoco da campo dove poterci scaldare e cucinare la carne raccolta, o produrre armi necessarie alla caccia e utensili utili allo sviluppo della raccolta delle risorse. Per abilitare la capacità di crafting di questi nuovi oggetti avremo però bisogno dei relativi engrammi, che potremo sbloccare con i punti esperienza guadagnati nel corso delle nostre esplorazioni o a seguito dei combattimenti, con un sistema di progressione decisamente premiante e molto veloce nelle fasi iniziali di gioco. Questo sistema, però, per quanto tutto sommato interessante nel suo insieme, risulta spesso leggermente macchinoso da utilizzare, a causa di una serie di scelte di design dei menù di gioco alquanto confusionaria.
Se da una parte, quindi, abbiamo una struttura ludica abbastanza divertente, in linea con la tipologia di gioco che rappresenta, con l’aggiunta della possibilità di vivere – o meglio, sopravvivere – in un’ambientazione preistorica, va segnalato che il vero punto debole della versione per Nintendo Switch di ARK: Survival Evolved è il suo comparto tecnico, con la grafica del gioco a rappresentare il picco in negativo della produzione di Studio Wildcard. I modelli dei personaggi e dei dinosauri sono scarsamente rifiniti, così come le textures e le animazioni degli attori nel mondo di gioco, tanto che viene spesso da chiedersi se gli asset presenti sono quelli della versione alpha del gioco, piuttosto che quelli disponibili nella versione finale di ARK: Survival Evolved.
Certo, è anche vero che le risorse tecniche di Nintendo Switch sono sicuramente diverse da quelle offerte da Xbox One e PS4 ma, in questo caso, il titolo di Studio Wildcard è al di sotto degli standard anche rispetto a quanto offerto da Nintendo. Un vero peccato se contiamo che ARK: Survival Evolved propone un modo diverso di vivere il genere dei survival games multigiocatore online.
Concludendo…
In conclusione, ARK: Survival Evolved è un titolo che potrà sicuramente divertire quanti cercano un gioco survival diverso dal solito: la possibilità di utilizzare i dinosauri come cavalcature dopo averli addomesticati è un plus che titoli in questo segmento non hanno, e lo stesso vale per il sistema di crafting e per l’ambientazione. Ma se cercate un’esperienza di questo tipo coadiuvata da un comparto tecnico decente, ed avete la possibilità di giocarlo su una piattaforma diversa, allora onestamente vi sconsigliamo di optare per la versione Switch; se invece non avete questa possibilità perché nel vostro salotto fa capolino la sola console Nintendo e volete dargli ugualmente una chance chiudendo un occhio e mezzo sulla realizzazione tecnica, allora siamo certi che ARK: Survival Evolved potrà regalarvi momenti di discreto divertimento, con la speranza che vengano presto risolti i problemi tecnici del titolo di Studio Wildcard.