“James Bond nei videogiochi, un rapporto di certo conflittuale, come per ogni passaggio dal grande schermo al joypad, ma che ha conosciuto dei picchi qualitativi notevoli. L’angente segreto ha raggiunto l’apice qualitativo, della sua esperienza videoludica, nel 1997 su Nintendo64. Riscopriamo insieme uno dei migliori FPS mai sviluppati…”
Rareware al servizio di sua maestà
Il team britannico Rareware, che tanto bene fece ai tempi del suo “gemellaggio” con Nintendo, si prese il delicatissimo incarico di realizzare il tie-in del film 007:Goldeneye. Oltre al prestigioso personaggio da gestire, il titolo era molto atteso dalla comunità di videogiocatori dell’epoca anche perché gli sparatutto erano una categoria assolutamente latitante nel panorama ludico del Nintendo64. Tanta attesa quindi, anche molta curiosità, ma la fiducia nei sapienti sviluppatori inglesi si dimostrò da subito ben riposta ….
Una missione difficile
La trama del gioco riprende, a dire il vero molto liberamente, quella dell’omonimo film del 1995 interpretato da Brosnan. In altre parole sembra quasi una sorta di visione alternativa alle scene del film, ma nel complesso la trama generale può dirsi rispettata. I ragazzi della Rareware, visto la difficoltà di impostare i controlli di un FPS sul famoso pad “tricorno” del Nintendo, pensarono bene di utilizzare tutte le risorse a propria disposizione. I tasti C gialli, a destra, erano posizionati in modo da essere utilizzati come freccette ausiliarie, su e giù ci permetteranno di alzare o spostare la testa (quindi l’inquadratura) mentre sinistra e destra ci faranno spostare di lato. Con questo stratagemma è stato quindi costruita una seconda leva analogica “virtuale”, configurando il gioco come uno sparatutto moderno, basato quindi su due leve analogiche. Anche se nei primi minuti di gioco il controllo sembrerà ostico (specialmente per chi è abituato alla doppia levetta) ci si abitua molto presto, e ci permette di apprezzare da subito la giocabilità. L’interazione con lo scenario è più che buona considerando l’epoca, grandissima parte delle strutture che vedremo saranno distruttibili, dalle casse di legno ai fusti di carburante, e questo ci permetterà di sviluppare tattiche per affrontare i nemici vicino a qualcosa di esplosivo. I nemici si dimostrano abbastanza reattivi.
Aspetto tecnico
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, Goldeneye è stato per molti anni la punta di diamante del suo genere. I livelli appaiono ben elaborati e piuttosto lunghi, oltre che come detto sopra pieni di punti in cui interagire. Gli effetti di luce, i colori e le strutture sono di ottima fattura, ma alcuni difetti non fanno emergere la grafica di Goldeneye nell’olimpo delle migliori creazioni per N64. Per prima cosa, anche se i livelli sono caratterizzati ottimamente, e molti apparentemente identici al film, a volte sentiremo la mancanza di un maggior numero di dettagli. In altre parole, le stanze e i corridoi, ad esempio, sono ineccepibili ma “vuoti”, come anche alcune sale di comando o strade. Questa mancanza, ahinoi, è da attribuire più a una colpa della capacità di memoria delle cartuccie che a Rare, ma comunque stona con la magnificenza di certe ambientazioni. Altro tallone d’Achille, in alcuni frangenti movimentati, o durante esplosioni di grande quantità, il frame-rate soffrirà parecchio, dando una sgradita sensazione di rallentamento. Per il resto c’è da apprezzare il fantastico lavoro sui personaggi del gioco, molto simili alle controparti in carne e ossa, con i visi di Bond, Natalya, Trevelyan, Ourumov, e molte cut-scene (ovviamente realizzate col motore del gioco) ricordano da vicino alcune sequenze del film. Per quanto riguarda il sonoro la situazione non potrebbe essere più rosea, effetti sonori ambientali fantastici, dagli allarmi al rumore dello sparo, ma soprattutto una colonna sonora eccellente. A partire dal tema storico per tirare fuori arrangiamenti tutti nuovi, e magnificamente “orchestrati”, con alcuni pezzi assolutamente trascinanti e carichi di tensione. Nell’impossibilità di inserire il doppiaggio, nei dialoghi tra personaggi sono stati inseriti dei sottotitoli, molto attinenti con lo spirito della pellicola.
Chicche e longevità
L’aspetto tecnico, e la bella rilettura della storia, non sono i soli punti a favore del titolo, che ha dalla sua anche una certa innovazione nella giocabilità. Aldilà dell’efficace metodo di controllo, le azioni fatte dal nostro James sono le più svariate, da liberare alcuni ostaggi a pilotare un carrarmato nelle strade di Pietroburgo. Altra chicca per gli appassionati di 007, la presenza dell’orologio datoci da M, che ci permetterà sia di detonare le nostre mine sia aprirci strada, in alcuni frangenti, con il laser. Insomma, non è stato lasciato niente al caso, anzi le chicche non finiscono di certo qui! La modalità per il singolo giocatore, di per sé, varrebbe nettamente l’acquisto del biglietto, ma Rare ha pensato di gratificare i fan della storia cinematografica di Bond. Saranno a disposizione numerosi personaggi (specialmente cattivi), e alcune armi, tratte dai più celebri film della saga, che daranno un sapore diverso al multigiocatore. Ah si, il multigiocatore, vero incentivo a non togliere mai la cartuccia dalla console. Se avete a disposizione alcuni amici, le sfide da sparatoria a squadre a ruba bandiera potrebbero davvero non finire mai, e le moltissime opzioni a disposizione (più alcuni trucchi per rendere le partite folli, come il deformed…) renderanno ogni sfida diversa e divertente. Rigiocando ogni missione con un livello di difficoltà più altro, oltre a triplicarci gli obiettivi per concluderla e aumentare il tasso di sfida, metteranno a disposizione proprio alcuni di questi extra, spingendo molto alla rigiocabilità anche in singolo.
Concludendo…
Per anni considerato il miglior FPS in circolazione (almeno fino a Perfect Dark per N64), oggi considerato un ottimo gioco e un assoluto pioniere della sua categoria. Anche oggi regala grandi soddisfazioni e ora di divertimento, dimostrando una struttura solidissima e anticipatrice, e dando anche un pizzico di amarezza per le condizioni attuali in cui volge Rareware, dove l’assenza del duo fondatore si sta facendo sentire portando a produzioni non all’altezza della fama della software house. In conclusioni 007 merita di essere giocato (o rigiocato), ed è (anche) la dimostrazione di come, se si vuole, una trasposizione da cinema a videogioco può essere un gioiellino.