Diciamolo chiaramente, senza mezzi termini: Mutant Year Zero: Road to Even è probabilmente uno dei migliori ruolistici a turni degli ultimi anni. In un mercato che, nel tempo, è andato via via scemando “riducendosi” a settore di nicchia, produzioni dalla qualità elevata come il titolo preso in esame da queste righe, sono sempre più rari. La formula meccanica che utilizza, un misto fra un free roam stealth ed un classico strategico a turni, rendono il titolo un degno rappresentante dello stesso filone di XCOM.
Ma esploriamo più nel dettaglio il gioco!
Humans No more
Mutant Year Zero: Road to Even segue le vicende di un trio di meta-umani in un pianeta dove la razza umana è ormai estinta e, a farla da padrone, troviamo una stirpe di mutanti umanoidi dalle forme visibilmente animalesche. Mutanti che, oltre alle innate abilità animali, posseggono il pensiero e l’acume della razza umana. Il gioco è basato su di una serie di giochi da tavolo pubblicati negli anni ’80 in Svezia, basato appunto su di un universo post-apocalittico e devastato. Il titolo, fin dalle battute iniziali profondo e spietato, sembra solo all’apparenza un altro clone di XCOM ma, addentrandoci a fondo nelle sue viscere, scopriremo quanta personalità invero nasconda.
Come già detto, il gioco affonda le sue radici nei classici canoni dei giochi di ruolo a turni con visuale isometrica. Le note sin da subito positive sono un focus notevole voluto dagli sviluppatori alla narrativa, spesso bistrattata dal moderno “concept engineering” di spalle alle produzioni ludiche moderne, ed alla libera esplorazione. Infatti, al di là delle sezioni incentrate sul combattimento, il nostro team avrà facoltà di esplorare gli ambienti circostanti alla ricerca di punti di interesse, materiali utili al crafting e quant’altro. La silenziosità e la circospezione saranno fondamentali nel titolo, poichè i nostri nemici avranno un piccolo cerchio attorno che denoterà un’area di attenzione nella cui quale saremo avvistati ed attaccati. In aggiunta, potremo ottenere altre utili informazioni come il livello e le armi dei nostri nemici, in modo da poter stabilire in anticipa la strategia migliore ai nostri occhi. In linea di massima, la fase stealth avverà in real-time e sarà spesso una sezione pre-combattimento.
Il silenzio è tuo amico
Avremo ovviamente facoltà di affrontare il titolo in stile “Rambo” anche se le cose si faranno estremamente complicate, data la difficoltà piuttosto alta del gioco e l’impostazione dello stesso che obbliga quasi irrimediabilmente a centellinare i nostri passi, poichè saremo quasi sempre in netto svantaggio numerico. Quando lo stealth fallisce, è tempo di sfoderare le armi! Mutant Year Zero: Road to Even offre meccaniche fighting sulla falsariga di XCOM, fortemente basate su di una oculata pianificazione strategica. Il fighting system, piuttosto approfondito e personalizzabile a piacere attraverso varie abilità attive e passive, è basato si sull’utilizzo delle armi ma, al contempo, “segretamente” incentrato sulle abilità speciali dei nostri eroi. Il nostro team sarà composto da tre elementi: Dux, un’anatra dalla mira “disumana” dotata di balestra, Bormin, un umanoide dalle forme suine che rivestirà il ruolo di melee/tank, e Lady Selma, un umana in grado di rendere la propria pelle dura come la pietra. La saggia combinazione di questi tre elementi, che andranno a rivestire ruoli di base piuttosto “canonici” nell’universo ruolistico, sarà ovviamente al centro della pianificazione strategica dei combattimenti.
Il titolo è privo di difetti? Si e no: come già specificato, Mutant Year Zero: Road to Eden è un gioco piuttosto difficile. Ad esempio, una buona fetta delle armi avrà un raggio d’azione piuttosto limitato e, com’è logico che sia, piu’ il target sarà lontano, maggiori saranno le possibilità che il nostro colpo non vada a segno. Ecco perchè servirà tanta pianificazione ed un approccio al titolo estremamente ragionato, il quale magari non renderà la vita facilissima a chi vuol avvicinarsi per la prima volta al titolo anche alle difficoltà più basse. Basti pensare che, più in avanti nel gioco, i nemici avranno parecchi punti ferita e saremo spesso chiamati ad utilizzare tutti e tre i nostri eroi su di un singolo obiettivo, magari “sprecando” le loro abilità prima dell’inizio vero e proprio della battaglia contro un gruppo di nemici più nutrito. In linea di massima, con l’aumentare dei livelli, la situazione andrà lentamente semplificandosi ma, almeno agli inizi, i combattimenti saranno una patata bollente di notevoli dimensioni.
Why should i?
L’anello debole dei titoli del settore, solitamente, è la rarefazione della linea narrativa, spesso e volentieri giustificazione piuttosto “labile” per proseguire nel gioco. Non è questo il caso: Mutant Year Zero ha una propria e definita personalità, una storia – curata e avvincente – che durerà tra le 20 e le 30 ore, ambientata in uno degli universi post-apocalittici più riccamente dettagliati. Seppur a primo sguardo i protagonisti potrebbero somigliare ad alcune icone dell’animazione, la superficiale impressione viene quasi immediatamente spazzata via dall’evidente e saggia caratterizzazione dei personaggi, i quali avranno una personalità definita e piuttosto profonda condividendo parzialmente solo un disperato humour nero. La trama si avvicenderà fra missioni secondarie che avranno lo scopo di mostrarci dettagli deliziosi sull’universo del titolo, a sezioni scriptate e sequenze pre-impostate dalla qualità quasi sempre eccelsa.
Da un punto di vista tecnico, Mutant Year Zero: Road to Eden è qualitativamente eccelso. Gli ambienti di gioco, seppur tendenzialmente ad ambientazione urbana o boschiva sono rigogliosi e dettagliati, la scelta dei colori tendenti allo scuro risulta coerente con il “nero” che pervade la narrazione e l’universo di gioco tutto. In generale, la cura riversata nei dettagli e nell’elaborazione estetica del titolo è di primissimo livello e ben si sposa con la profondità meccanica del titolo. L’intero comparto è poi impreziosito da un buon lavoro a livello di illuminazione e di riflessi, che adornano un ambiente che sarà anche possibile distruggere in una certa misura.
Anche l’occhio…
Ad una sicura qualità artistica viene però associato un quadro tecnico non privo di difetti. Il titolo soffre su PC di improvvisi e vistosi cali di frame i quali sembrano piuttosto casuali e correlati relativamente a ciò che succede a schermo. In aggiunta, alle volte ci si scontra con alcune casualità che odorano di bug, come ad esempio il fallire attacchi da distanze estremamente ravvicinate. C’è da sottolineare il rapidissimo lavoro di patching dei developer, i quali sono già intervenuti su parecchie problematiche.
Anche il comparto sonoro è di ottimo livello, composto principalmente da tracce rock ed elettroniche che richiamano gli anni ’80. Sul doppiaggio dei personaggi, nulla da eccepire e va sottolineato il lavoro di qualità operato dagli sviluppatori nel rendere le voci e la recitazione coerenti con la personalità delineata dei personaggi.
Concludendo…
Mutant Year Zero: Road to Eden è un piccolo gioiello, sia narrativamente che meccanicamente parlando. Tralasciando alcune piccole imperfezioni tecniche, in via di risoluzione da parte dei developer, il gioco riesce a brillare di luce propria nonostante un settore stra-dominato da titoli di lunga e consolidata tradizione. Sicuramente, è un titolo consigliato per gli amanti del genere e per chi, alla ricerca di una nuova sfida, voglia addentrarsi nell’acuminato mondo degli strategici a turni con una pesante componente ruolistica ed un universo rigoglioso e dettagliato.