Lore e Baron

Scoprendo Hearthbound

Oggi parliamo di Heartbound, un gioco di ruolo molto anticonvenzionale e basato su una storia particolarmente articolata realizzato da Pirate Software (gli stessi autori di Champions of Breakfast).

Gli stessi creatori non fanno segreto delle fonti di ispirazione: Secret of Mana, Illusion of Gaia, la serie Mother e molti altri tra i quali Undertale. Jason Thor Hall, programmatore e game designer del titolo, decise di lasciare l’industria dei giochi tripla A per dedicarsi ai videogame indie proprio dopo aver giocato Undertale. Colpito da come avesse risvegliato la sua vena creativa e la nostalgia per gli storici titoli SNES, decise di sviluppare il progetto che si tramutò in Heartbound.

Mensa della Torre: Lore viene assegnato alle mansioni della mensa dei lavoratori da OSCar

Tra quotidiano e surreale

Il gioco inizia mostrandoci Lore, il protagonista dell’avventura, appena svegliatosi nel suo letto. Ci appare come un adolescente dallo sguardo vagamente perso, con un’espressione indifferente. La sua stanza è fredda e spoglia, la luce è spenta ed a pochi passi dal protagonista un grosso cane dorme sul tappeto. È Baron, il migliore amico di Lore, e plausibilmente anche l’unico. Dall’aria affettuosa e giocosa, Baron non perde mai occasione di spronare e incoraggiare l’amico.

Piscina della Torre: Joe e Lore si rilassano insieme ad altri dipendenti invece di lavorare

A un certo punto, Lore si alza dal letto e accende la luce, venendo sbalzato indietro da quello che potremmo definire un cortocircuito. Il fedele Baron, svegliato dal trambusto, si fionda dal ragazzo per assicurarsi che sia incolume. Fortunatamente l’incidente non ha nessuna ripercussione, e i due decidono di scendere al piano inferiore. In quest’atmosfera dai toni cupi, Lore appare preoccupato per il possibile incontro di un personaggio indefinito, dal quale il ragazzo sembra essere intimorito. Pochi passi più avanti, si paleserà un uomo adulto dall’aspetto trasandato. Questo ordinerà al protagonista di portare fuori casa l’immondizia, e successivamente si ritirerà di nuovo nella stanza sbattendo la porta.

Lasciandosi alle spalle lo spiacevole incontro, i due amici proseguiranno verso il piano inferiore evitando la scia di lattine vuote sul pavimento. Dopo aver sfamato Baron, Lore sbrigherà la faccenda ordinatagli, per poi fare ritorno nella sua stanza e rimettersi a dormire. Il risveglio del ragazzo, però, non sarà affatto tranquillo: la camera è completamente distrutta e Baron è scomparso. Le tracce lo condurranno fuori casa, fino al bosco. Qui si imbatterà in una creatura mostruosa, dotato di strane appendici tentacolari e dalla pelle violastra. Il mostro, dopo aver pronunciato parole incomprensibili, attaccherà Lore che, terrorizzato, cercherà di difendersi come possibile.

Senza dilungarci oltre, al fine di evitarvi imperdonabili spoiler, ci limitiamo a esporvi quello che sarà il fine ultimo di Lore in questo viaggio tra mondi onirici e surreali: rincontrare Baron, il suo migliore amico.

Foresta di Animus: Lore ricerca Baron nel mondo chiamato Animus

Amicizia senza limiti

Come avrete capito, Heartbound è un gioco di ruolo fortemente basato sulla storia e caratterizzato da una visuale dall’alto. È il classico stile delle avventure per SNES. Si procede alternando l’esplorazione tipica dei puzzle games con un sistema di combattimento interattivo, basato sul classico “point and click” e sull’uso delle frecce direzionali. Sono presenti anche molte interazioni minori basate su mini-game e prove di logica o astuzia. Il gameplay si basa tutto sull’intuizione del giocatore, che si rivela lo strumento più efficace per riuscire a proseguire.

La storia è suddivisa in quattro atti, ciascuno caratterizzato da un mondo diverso con la propria ambientazione e le proprie regole. Alcuni atti devono essere giocati in un dato ordine, altri possono invece essere affrontati a seconda del gusto del giocatore. Ogni mondo riflette una tematica con la quale il protagonista deve fare i conti. Questo li rende unici e caratteristici.

L’aspetto più importante, ma non lampante sin dall’inizio, è la grandissima quantità di scelte disponibili. Fin dai primi istanti di gameplay si avrà la possibilità di compiere o meno determinate azioni apparentemente insignificanti. Tuttavia, ogni minima scelta può andare a mutare radicalmente il gioco. L’estrema personalizzazione del gameplay quindi non è riscontrabile nell’interfaccia di gioco, bensì nello sviluppo della storia.

Nessuna scelta, però, è obiettivamente giusta o sbagliata: il modo in cui rapportarsi alla vicenda è così totalmente personale. La seconda peculiarità del gioco è l’empatia con il protagonista: questo perché Heartbound punta a far riflettere il giocatore su determinate tematiche. Pensieri negativi e agitazioni interne sono problematiche attentamente trattate e non sono estranee a nessun essere umano (seppur in dimensioni differenti). In questo senso, si sperimenteranno una grande gamma di emozioni scaturite da differenti situazioni.

Certamente degna di nota è la caratterizzazione dei personaggi. Per Lore, ogni piccolo passo avanti nella narrazione porta alla luce una crescita caratteriale. In verità, tutti i personaggi sono complessi e multidimensionali, e questo non li rende mai scontati o banali. L’esempio lampante è Lore: a tratti un ragazzo pessimista e sarcastico, a volte un personaggio con la tendenza a scatti emotivi, di rabbia e gioia. Anche suo padre, a primo approccio intimidatorio e distante, rivela un cuore ferito dagli avvenimenti passati e un grande amore inespresso per il figlio.

Il più grande interrogativo del gioco sicuramente riguarda l’early access. Essendo Hearthbound incentrato sulla narrazione, il fatto che sia ancora incompleto non permette di godere realmente delle sue potenzialità: questo perché non può mostrare in che modo le decisioni e le scelte influiscano sul gioco a lungo termine. Lo sviluppo della storia e la capacità di non tramutarsi in una semplice visual novel saranno elementi decisivi. Per il momento rimane un’avventura unica nel suo genere, limitata dalla scarsa longevità del gioco.

Baron: Un ricordo dell’amico perduto aiuta Lore a proseguire nella ricerca

Concludendo…

Heartbound è sicuramente un titolo peculiare. Non basa il proprio gameplay sulla giocabilità, ma sul raccontare velatamente la propria storia. La dimensione narrativa del gioco tratta tematiche importanti: depressione, abbandono, ansia sociale. E lo fa in tutta naturalezza. Le ambientazioni, la cura per i dettagli, i personaggi e la trasposizione “fiabesca” della vicenda fanno semplicemente appassionare. In poche parole, un’avventura fantastica. Attendiamo fiduciosi.

CI PIACE
  • Storia coinvolgente ed immersiva.
  • Tematiche complesse trattate in maniera approfondita e mai noiosa.
  • Personaggi altamente caratterizzati.
  • Cura per i dettagli.
NON CI PIACE
  • Gameplay poco innovativo.
  • Esplorazione molto limitata.
  • Poca longevità.
Conclusioni
Heartbound è sicuramente un gioco di ruolo peculiare. Non basa il proprio gameplay sulla giocabilità ma sul raccontare velatamente la propria storia. La dimensione narrativa del gioco tratta di tematiche importanti: depressione, abbandono, ansia sociale. Eppure trattare questi elementi non risulta assolutamente arduo complessivamente. Ambientazioni, personaggi e trasposizione fiabesca della vicenda fanno appassionare il giocatore. Sicuramente è un’avventura grafica che ha come punto di forza la cura per i dettagli e la caratterizzazione dei personaggi. In poche parole un’avventura fantastica caratterizzata da tematiche e sentimenti molto realistici, comuni a tutti.
VERDETTO

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Nato a Reggio Calabria nel 1997, si appassiona fin dall’età di sei anni ai videogiochi. Nonostante le sue prime esperienze videoludiche fossero principalmente al computer, dopo qualche anno riesce nell’impresa di farsi regalare una Xbox: Halo e Fable saranno i due titoli preferiti, come del resto le loro rispettive serie. A dodici anni scoprirà la sua passione per la Nintendo e da questa nascerà un grandissimo amore per i suoi titoli più famosi e gli immancabili JRPG. Al momento studia Giornalismo, con la speranza di poter scrivere dei suoi amati videogame anche in futuro.

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