In questo periodo di fine anno abbiamo provato in anteprima per voi un titolo tutto italiano decisamente originale: The Eternal Castle [REMASTERED]. Sviluppato da un piccolo team nostrano composto da meno di cinque persone, questo videogioco si propone come un remake di un misterioso titolo MSDOS del 1987, di cui però nessuno ha mai sentito parlare.
Incuriositi? Continuate a leggere …
Il Castello Eterno
Come anticipato nella premessa, l’idea alla base di The Eternal Castle è quella di erigere un’edizione riveduta e corretta di un oscuro titolo per PC, risalente al 1987. Abbiamo utilizzato il termine “oscuro” volutamente perché, facendo una approfondita ricerca sulla rete, è facile verificare che il gioco originale – di fatto – non è mai esistito, se non nei confusi ricordi di un bambino.
Questa piccola favola è stata descritta in un post che Leonard Menchiari, uno degli sviluppatori, ha lasciato sulla pagina Steam del titolo lo scorso 12 dicembre, spiegando le origini del gioco.
Siamo agli inizi degli anni ’90 e la mente dietro al titolo in esame, durante la sua infanzia, si ritrovò a casa da solo per un giorno. Trovò un floppy di suo padre in mezzo agli altri, con l’etichetta strappata, e provò ad avviarlo sul 486 di famiglia. Si trattava di un videogioco, un’avventura, simile ad un film. La grafica era dipinta per mezzo di una orribile palette composta da colori insensati (come magenta e ciano) – evidentemente utilizzava la vetusta modalità CGA (con appena 4 colori visualizzabili contemporaneamente!).
Purtroppo, per via di un piccolo incidente, il floppy di avvio andò danneggiato ed al nostro piccolo protagonista rimase solo un bellissimo ricordo. Trenta anni dopo, nel 2016, Leonard, Manfredi, Giulio e Daniele decisero di sviluppare un videogame sulla base di questi ricordi, e così nacque The Eternal Castle [REMASTERED].

Sembra quasi un sogno…
Ci troviamo in un futuro distopico, con il pianeta Terra ormai devastato dall’inquinamento e dalle guerre. Alcuni pochi sopravvissuti hanno iniziato la colonizzazione dello spazio, costruendo in orbita un ecosistema autosufficiente. Dopo alcuni anni, però, le risorse necessarie alla sopravvivenza di queste sono venute a mancare, costringendo l’umanità a spedire alcune unità di recupero sulla superficie della Terra per raccogliere quanto necessario, e garantire la continuità delle colonie extra-terrestri.
Il protagonista della storia fa parte di queste comunità orbitanti, deciso ad affrontare una missione suicida atterrando sul pianeta. La missione è portare in salvo uno degli scout, che ormai da qualche tempo non ha più stabilito contatti con la colonia.
Dopo aver selezionato il sesso del protagonista, ed una breve introduzione dove si vede il suo sfortunato atterraggio sulla Terra, il gioco ha inizio…

Non dimenticare chi sei
Il gameplay di The Eternal Castle è decisamente ispirato all’immortale Prince Of Persia ed i suoi derivati, come Another World e Flashback, ma sul level design deve qualcosa anche al geniale Limbo. La telecamera proposta dal titolo è laterale, mentre i movimenti e le modalità con cui si interagisce con lo scenario sono molto vicine ai titoli precedentemente citati.
Nonostante la grafica sia a dir poco minimalista, è evidente che sotto il cofano ci sia un motore grafico più sofisticato – grazie ad esso i movimenti dei vari attori ed oggetti dello scenario sono sempre fluidi e mai deludenti.
I comandi sono abbastanza semplici: il nostro eroe può correre, saltare, accovacciarsi e combattere, portando sempre con sé al massimo due armi. E’ possibile trovare ed utilizzare un ragionevole numero di armamenti, tra i quali accette, mazze e spade, ma anche da fuoco come pistole, fucili e mitragliatori, granate. Durante il gioco si affrontano anche piccoli enigmi, come lo scovare interruttori per continuare, decifrare una sequenza di simboli per aprire una porta, trovare la strada al buio in anguste fognature, etc. Non mancano ovviamente trappole, torrette, innumerevoli scontri all’arma bianca o armati con esseri antropomorfi di varia natura. I combattimenti corpo a corpo si affrontano cercando di colpire per primi gli avversari, tenendo d’occhio la barra della stamina per non affaticare il personaggio, fino alla morte di una delle controparti.

Gli scontri a fuoco invece sono molto votati al realismo – di norma un colpo messo a segno è più che sufficiente per abbattere gli avversari.
Le lotte nell’insieme sono appaganti e variegate ma dobbiamo dire che un sistema più maturo (con parate o schivate, magari) avrebbe aiutato a fornire più valore a questa componente.
The Eternal Castle [REMASTERED] è diviso in 5 macro-capitoli: dopo la fase iniziale, che rappresenta il primo, sarà necessario completarne altri tre scegliendo liberamente l’ordine tra: Antiche Rovine, Chiesa Sconsacrata e Città Dimenticata. In ognuno di questi primi quattro scenari lo scopo è ritrovare un elemento della nostra navicella, concludendo il quadro con la sconfitta di un boss. Riparata la navetta sarà possibile decollare per raggiungere il livello finale, il Castello Eterno, dove si svolgerà il confronto finale.

Comparto tecnico
Per una volta abbiamo un indie che non è stato sviluppato con il solito Unity, ma con l’altrettanto ottimo GameMaker Studio. La grafica ispirata ai vecchi titoli CGA è inconsueta, difficile da commisurare: spesso chiara, talvolta confusa. Molto viene lasciato all’immaginazione del giocatore, anche se tutto è sempre animato egregiamente e spesso riesce anche a stupire per i dettagli offerti.
ll comparto audio è eccelso sia per la qualità degli effetti sonori che per l’azzeccatissima colonna sonora. I pezzi musicali sono principalmente di supporto all’azione, molti in stile anni ’80, e stimolano egregiamente le situazioni affrontate dal nostro piccolo protagonista corvino.
Parlando di problemi invece abbiamo notato alcuni vistosi rallentamenti in pochi, sporadici casi, mentre le collisioni tra giocatore e paesaggio sono, a volte, poco precise. Curiosamente il testo è solo in inglese e manca la lingua italiana.

Concludendo
The Eternal Castle ci è piaciuto. E’ un titolo unico, giocabile, che offre un sapiente mix di due epoche diverse. Nonostante la cubettosa grafica a 4 colori riesce comunque a sbalordire e generare emozioni, e vi terrà incollati allo schermo fino al suo epilogo.
L’unico problema di questo titolo potrebbe essere la longevità: è possibile completarlo senza problemi con poco più di 2 ore di gioco. Nella bilancia di valutazione però, questo suo difetto ha poca rilevanza, perché le due-tre ore di gioco offerte sono molto profonde. Questo è uno di quei titoli che propone solo situazioni uniche: non ci sono livelli sconfinati da esplorare con decine di nemici uguali con cui sfidarsi – The Eternal Castle è un’avventura, esattamente come Another World, ed ogni circostanza è esclusiva e speciale, e vi garantiamo che avrete voglia di rigiocarlo, una volta terminato.