I ragazzi di Polymorph Games definiscono Foundation “un simulatore di costruzione di città medievale, esteso e senza griglie, con un’attenzione particolare per lo sviluppo organico, la creazione di monumenti e la gestione delle risorse”. Una premessa interessante per chi, come me, adora i giochi gestionali in grado di porre l’accento maggiormente sui processi economici e la microgestione delle risorse, umane e naturali, più che sull’assetto militare di una comunità.
Nonostante quella provata fosse la versione alpha 1.0.15.0226 possiamo iniziare col dirvi che già ora Foundation si difende bene, la quantità di cose da fare è piuttosto alta nonostante – a detta degli sviluppatori – questa versione presenti solo il 40% delle feature previste per la versione definitiva. Se la cosa dovesse rivelarsi vera, la versione finale potrebbe avere una quantità davvero spropositata di cose da fare.

Se queste sono le premesse, gli amanti dei city-builder a tema medievale avranno di che gioire nel prossimo futuro.

Una ventata di freschezza nel mondo dei City-builder

L’impatto con Foundation è più che positivo. Appena avviato il gioco quello che si nota è che sotto un profilo meramente estetico, l’aspetto complessivo è molto gradevole: il motore grafico, pur non brillando per ottimizzazione, offre un colpo d’occhio più che degno mentre lo stile, tendente al cartoonesco, riesce a nascondere quasi tutte le magagne tecniche. Sì perché avvicinare troppo la telecamera ai modelli dei personaggi – che tra l’altro sono praticamente tutti uguali, l’unica distinzione è quella del genere sessuale – porta alla luce il lato più grezzo della produzione, costituito dalle legnosissime animazioni e dalla pochezza poligonale. È ovviamente da considerare un aspetto decisamente secondario in questo genere di giochi, poiché il vero fulcro dei city-builder sono le dinamiche economiche. In questo, il piccolo studio di Quebec City sembra mostrare una grande capacità di realizzazione e un solido amore per il genere, offrendo un gameplay profondo e mai frustrante.

Si comincia con la scelta di un primo appezzamento di terreno esagonale (è solo una forma convenzionale poiché il gioco non ha griglie su cui impostare le costruzioni) sul quale far fiorire il nostro villaggio. A chi è navigato con questo genere di giochi possiamo dire che si sentirà subito a casa, mentre a tutti gli altri è necessario fare un piccolo appunto: il tutorial, elemento vitale per spiegare i concetti di base di un genere che non lesina sulla microgestione dei processi produttivi, andava realizzato con più cura. Le finestre che appaiono, e il relativo testo, non ci sono sembrate sufficientemente chiare in più di un’occasione e la cosa ci fa storcere particolarmente il naso visto che potrebbe impedire a un pubblico più vasto di godere di un’esperienza di gioco che, ripetiamo ancora una volta, è sembrata validissima.

Microgestione, che passione!

Il nucleo del gioco è ovviamente l’aspetto gestionale, sicuramente un obiettivo centrato nella realizzazione di Foundation. Le risorse sono tante e ben implemetata è la loro produzione: si dividono in primarie, da estrarre direttamente dalla mappa, e secondarie, ovvero che prevedono la lavorazione di primo o secondo livello delle risorse primarie. Le aree di estrazione delle suddette, così come i terreni residenziali o le aree di pertinenza agricola, vanno pianificate con uno strumento “brush” che permette di colorare i terreni della vostra cittadina con una libertà praticamente assoluta, automatizzando l’invio dei professionisti verso la zona di competenza. Ma gli ingranaggi fondamentali della macchina produttiva di Foundation sono sicuramente gli abitanti del nostro villaggio, ognuno dei quali sviluppa specifiche competenze a mano a mano che viene impiegato in una attività. Un costruttore di livello più alto costruirà gli edifici più velocemente e con meno pause rispetto a quanto farà il cittadino che è stato impiegato nella raccolta di bacche, ma quest’ultimo a sua volta sarà un raccoglitore assai più celere.

Il Job system è realizzato davvero bene, ma a nostro parere si presenta un po’ macchinoso, soprattutto quando gli abitanti cominciano ad essere più di una ventina, poiché l’assegnazione delle aree di competenza è da gestire manualmente.
Forse, vista anche la fase alpha in cui si trova il gioco (entrato da poco in early access), si potrebbe chiudere un occhio su alcuni difetti ancora da “limare”: la sensazione è che i meccanismi di creazione delle rotte commerciali siano state buttate dentro un po’ alla carlona e ,soprattutto, funzionano in modo troppo rigido; almeno tre delle cinque mappe a disposizione sembrano migliorabili anche per quel che concerne le possibilità di sviluppo (le zone d’acqua non vengono sfruttate come dovrebbero); esteticamente parlando l’HUD non ci è apparso adatto a sorreggere il bel vedere che il gioco offre, peccando di poca immediatezza quando i processi da tenere sotto controllo cominciano a essere numerosi; l’ottimizzazione, come accennato poco fa, è comunque un aspetto da migliorare visto che nonostante la semplicità della grafica e degli effetti implementati, si assiste spesso a cali di frame-rate ingiustificati, anche su macchine mediamente performanti.

Sono tutte cose imputabili al fatto che Foundation è ancora un prodotto acerbo, ma la competenza degli sviluppatori dimostrata fino a ora lascia presagire aggiornamenti sapienti in fase di pubblicazione finale. Siamo pronti a scommetterci.

Concludendo…

È incredibile come a volte la vita, anche quella videoludica, riesca a sorprenderti. Foundation è stato un fulmine a ciel sereno, e sicuramente uno dei prodotti da tenere sotto stretta osservazione da parte degli amanti del genere. Riuscire ad offrire, già in questa fase di sviluppo, un gioco che mostra tali potenzialità è davvero raro, quindi il nostro giudizio non può che essere positivo nonostante le piccole mancanze che abbiamo riportato, fra tutte l’assenza di un tutorial chiaro e la macchinosità del job system.

Rimane il fatto che riesce nel non facile compito di concedere al videogiocatore un’esperienza peculiare senza snaturare in alcun modo il genere tradizionale dei city-builder a tema medievale, offrendo così una valida alternativa anche a chi ha già fatto indigestione di Banished, forse il titolo recente da battere in questo sottogenere di giochi, e sono sicuro che i ragazzi di Polymorph Games faranno di tutto ciò che è in loro potere per raggiungere tale obiettivo.

CI PIACE
  • Un bel colpo d’occhio
  • Microgestione profonda ma in modo mai eccessivo
  • Le potenzialità sono enormi
NON CI PIACE
  • Manca un tutorial chiaro
  • Job-System difficile da gestire quando il villaggio cresce
  • Visibilmente acerbo
Conclusioni
Un gioco consigliato soprattutto a chi ha amato Banished. Foundation è un titolo meno serioso ma ugualmente divertente, capace di un’offerta di assoluto spessore, un comparto ludico profondo, sfaccettato e, cosa che non guasta mai, bello da vedere. C’è ancora più di qualcosina da sistemare, ma va tenuto presente che è appena entrato in early access… Se queste sono le premesse non si può che gioire.
VERDETTO

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Studente di "Archeologia e Culture Antiche" all'università di Salerno, passa il suo tempo interessandosi di tante, troppe cose. Nulla però è in confronto della sua passione per i videogiochi, quasi insana. Predilige il gioco su PC, il retrogaming, gli RPG e gli strategici, ma non disdegna tutto il resto, ad esclusione dei simulatori di guida che evita neanche fossero debiti.

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