La serie di Trials è stata una presenza abbastanza frequente nel corso dell’attuale generazione. Se, nel 2016, lo spin-off Trials of the Blood Dragon cercò di variare la formula classica da racing game arcade, proponendo nuove caratteristiche – come una story mode e delle sezioni di shooting – oggi con Trials Rising si torna “alle origini”. L’ultima iterazione della serie, infatti, riparte direttamente dall’apprezzato Trials Fusion datato 2014 con l’obiettivo di migliorare ed ampliare la consolidata e gradita ricetta di fondo.
Abbiamo corso per chilometri, schiantandoci malamente a più riprese, e siamo pronti a dirvi la nostra opinione sul bizzarro corsistico sviluppato da RedLynx.
Buona lettura!
Ci vuole una fisica bestiale
All’apparenza, Trials Rising potrebbe sembrare un titolo di corse arcade semplicistico e persino banalotto. Attraverso scenari a scorrimento orizzontale, il giocatore è chiamato a percorrere con il suo fidato bolide a due ruote dei tracciati completabili in uno, massimo due minuti. Spesso si corre in solitaria ma anche quando sono presenti avversari in pista, non v’è modo di interagire con essi e inoltre il gioco non prevede curve da intraprendere. Parafrasando il dialetto romanesco, si va dritto per dritto da sinistra verso destra. Chi non conosce la serie a questo punto potrebbe chiedersi quali sono le particolarità di un racing game così “limitato” nelle meccaniche… La vera sfida, il vostro reale nemico in Trials Rising sono proprio i circuiti sui quali gareggerete.
Rampe, cune, pericolosi strapiombi, cantieri pericolanti, set cinematografici, edifici crollati e persino luna park sono solo alcuni dei fantasiosi ostacoli che dovrete superare per cercare di sopravvivere. Il tutto sarà possibile soltanto prendendo dimestichezza con la vostra moto, grazie ad un sistema di guida che, nonostante in superficie possa sembrare insipido, mostra una profondità più marcata del previsto. Il tutto è fondato su un sistema che gestisce la fisica in modo credibile ma fortemente umoristico. Bisognerà gestire al meglio il peso del pilota, attraverso lo stick analogico, in modo da bilanciare minuziosamente i movimenti del bolide. Anche la gestione dell’accelerazione e del freno giocano un ruolo fondamentale così come il saper affrontare senza sbavature salti ed acrobazie, in modo da atterrare al meglio dopo un rocambolesco balzo. Il sistema funziona egregiamente e, progredendo nella corposa campagna single player, saprà anche sorprendervi grazie ad un sistema di gestione della fisica che saprà regalarvi delle vere e proprie chicche.
Stiamo dunque parlando di un sistema di guida facile e divertente al quale approcciarsi ma tutt’altro che semplice da padroneggiare a dovere. In vostro aiuto potrete contare sulla University of Trials, una serie di prove tutorial con tanto di valutazione utili a farvi comprendere al meglio le meccaniche di gioco. Oltre ciò, il comparto single player del titolo vi farà affrontare centinaia di gare in tantissime piste sparse per il globo. Il livello di sfida è graduale e portare a termine al meglio le prove sarà un’impresa a dir poco complessa, quasi diabolica nelle piste più difficili. Fallirete spesso soprattutto se siete dei fanatici del completismo, vista la notevole mole di sfide presenti. La prontezza di riflessi è essenziale per portare brillantemente a termine le gare ma sotto un certo punto di vista la formula può apparire leggermente trial and error, visto che conoscere a menadito le varie insidie presenti in un tracciato aiuta certamente a non commettere alcuni errori, non a caso spesso vi ritroverete a riavviare dal principio l’evento dopo una disastrosa caduta per cercare di non inficiare il risultato della vostra gara.
Come accennato qualche rigo sopra, l’umorismo gioca un ruolo di discreta importanza in Trials Rising. I fallimenti portano a “morti” più o meno ridicole del vostro alter ego virtuale che si ritroverà a schiantarsi su cassonetti, palle da demolizione, treni in corsa ed altri pericolosi ostacoli, il tutto condito da un ragdoll volutamente esagerato e ridicolo.
In Trials Rising è presente un sistema di level up che vi consente, progredendo, di sbloccare delle loot box contenenti oggetti di personalizzazione estetica. Proprio il sistema di personalizzazione risulta poco riuscito, essendo affidato soltanto al caso infatti non sarà semplice addobbare come preferite pilota e moto.
La modalità single player è la parte più corposa dell’offerta di gioco ma avrete modo di barcamenarvi anche in appassionanti sfide multiplayer, più o meno. In locale, potrete sfidare fino a tre amici in un sistema che punisce gli errori in pista. Divertente, senza dubbio anche grazie alla genialata di inserire delle “scommesse” predefinite che danno suggerimenti su come castigare i giocatori perdenti costringendoli, ad esempio, a lavare i piatti o ad offrire una cena al vincitore. Azzeccato l’inserimento della moto Tandem, guidabile insieme ad un amico con cui dovrete cercare di controllare simultaneamente il veicolo. Ovviamente il più delle volte l’avventura cooperativa porterà al delirio più totale, con situazioni paradossali ed al limite della decenza.
Per quanto riguarda il multiplayer online, semplicemente non abbiamo avuto modo di testarlo. Abbiamo provato più volte ad avviare il matchmaking ma non abbiamo mai trovato giocatori con cui unirci, situazione alquanto insolita per un titolo così recente. In ogni caso, la vera essenza di Trials Rising è correre in solitaria, cercando di migliorare le proprie prestazioni ed esaltando al massimo le abilità di guida, il multiplayer è semplicemente un plus.
Da segnalare la possibilità di creare e condividere tracciati. La community ha già creato alcune piste decisamente interessanti.
In giro per il mondo
Uno dei fiori all’occhiello di Trials Rising sono senza dubbio i tracciati. Le piste godono di un level design semplicemente sopraffino e sapranno lasciarvi a bocca aperta anche dopo svariate ore di gioco. Oltre a mettere costantemente alla prova le vostre abilità, sono proprio uno spettacolo a livello estetico. Preparatevi ad essere catapultati da Hollywood alla Muraglia Cinese, passando per le Higlands scozzesi e la splendida Parigi in piste talmente caotiche e coreografiche che spesso che potrebbero persino distrarre il giocatore meno concentrato.
A livello grafico il lavoro svolto è discreto, con una qualità di textures e poligoni non al top. Ci saremmo aspettati qualcosina in più a tal proposito ma in un gioco del genere l’aspetto grafico passa in secondo piano. Per quanto riguarda il sonoro, la soundtrack del titolo è composta da (poche) tracce dalle sonorità hip hop/rap.
Concludendo…
Trials Rising non innova minimamente la formula del suo predecessore ma la migliora sotto ogni punto di vista. Il sistema di guida, in particolar modo, è dannatamente riuscito, risultando gratificante e più profondo di quanto possa effettivamente apparire. Avrete tanto da correre grazie ad un offerta single player abbastanza corposa e ad un comparto multiplayer accessorio ma comunque divertente. Proprio il divertimento è il principale punto di forza del titolo di RedLynx, una buona occasione per concedersi qualche ora di puro intrattenimento in questo periodo affollato da uscite videoludiche di grande spessore.