Questa generazione sta lentamente volgendo al termine e, mai come in questo periodo storico, siamo di fronte ad una possibile rivoluzione totale del mercato dei videogames.
Il cloud gaming è ormai tra noi con PlayStation Now che sta facendo da apripista nel far conoscere il gioco in streaming al grande pubblico e Google che con Stadia sembra seriamente intenzionata a diventare un colosso anche nell’ambito videoludico, con l’obbiettivo dichiarato di porre fine all’esistenza delle console.
Le console spariranno? Forse, ma è ancora presto per questo fatale epilogo. E’ seriamente improbabile che nei prossimi due anni Microsoft e Sony non si affaccino sugli scaffali con le nuove rispettive piattaforme. Sembra cosa certa, però, che nella next gen la retrocompatibilità sarà una feature indispensabile e fortemente richiesta dai consumatori.
L’invadente fenomeno delle remastered che ha caratterizzato i primi anni di questa generazione e che ancora oggi continua a “mietere vittime” dovrebbe dunque definitivamente cessare d’esistere. Discorso ben diverso è quello che riguarda i remake, la possibilità di rivivere grandi classici del passato in una veste TOTALMENTE rinnovata è ben altra cosa. Il pubblico è ben propenso a metter mano al portafogli quando si tratta di acquistare operazioni nostalgia come Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, Shadow of the Colossus, Spyro Reignited Trilogy e Resident Evil 2. Il tutto a patto che si tratti lavori ben realizzati e i titoli appena citati sono senza ombra di dubbio degli eccellenti esempi di come andrebbe restaurata una grande opera del passato.
La storia del videogioco è ricca di perle più o meno dimenticate che meriterebbero una sorte simile, in modo da tornare a splendere facendo la gioia di chi le conobbe ai tempi, ma anche dei giocatori più giovani che avrebbero così la fortuna di conoscere grandi capolavori del passato rimessi a lucido. Di titoli che meriterebbero un remake ce ne sarebbero a bizzeffe, nella TOP 10 che segue abbiamo cercato di inserire i videogiochi che, secondo noi, meriterebbero di tornare in vita con un remake. La classifica che segue non include ovviamente i giochi di cui è già stato confermato lo sviluppo di un remake, come Final Fantasy VII, Medievil e Crash Team Racing.
Pronti ad un piccolo retro-viaggio alla scoperta di dieci inestimabili tesori? Si parte.
10) Prince of Persia
Prince of Persia è un franchise storico. Il primo capitolo vide la luce praticamente 30 anni fa ed effettivamente da allora la serie subì diversi remake/reboot. La trilogia reboot riguardante la saga delle sabbie, diffusa tra il 2003 e il 2005, rappresentò il momento di maggior splendore per la serie che vide in Le Sabbie del Tempo, Spirito Guerriero e I Due Troni tre grandi rappresentanti del genere action/adventure. Il declino, però, era dietro l’angolo…
Nel 2008 la serie si ripresentò con un reboot che si allontanava notevolmente, a livello stilistico, dall’amata trilogia. Le vendite furono insoddisfacenti ed il progetto reboot venne accantonato. Ubisoft giocò l’ultima carta nel 2010 con Le Sabbie Dimenticate, un interquel discreto ma privo di una vera e propria identità che si andava a collocare tra il primo ed il secondo capitolo dell’amata trilogia. Da allora il nulla. Nel 2013 Ubisoft dichiarò che il franchise di Prince of Persia era in pausa, sono passati sei anni e del Principe non si intravede nemmeno l’ombra. Non ci resta che sperare, riportare in vita una IP così importante potrebbe essere la mossa giusta da compiere per l’azienda francese, magari per far rifiatare altri brand che nelle ultime iterazioni sono apparsi leggermente sottotono (qualcuno ha detto Far Cry?).
9) Soul Reaver
Soul Reaver è il capitolo più amato della serie Legacy of Kain. Nel titolo il giocatore era chiamato ad impersonare Raziel, un tormentato vampiro che si muoveva attraverso due piani dimensionali: il Regno Spettrale e il Regno Materiale. Soul Reaver era un’eccellente action-adventure caratterizzato da intense fasi di combattimento alternate a stimolanti enigmi ambientali. L’intera serie, composta da cinque giochi usciti a cavallo tra il 1996 e il 2004, ha del potenziale da vendere e riportarla in vita potrebbe essere un’idea da tenere in considerazione, a patto di rinnovare sensibilmente il gameplay che non è invecchiato benissimo.
Nel 2012 è stato cancellato, in piena fase di sviluppo, Legacy of Kain: Dead Sun. Del titolo, rimane soltanto un video gameplay che ci mostra come sarebbe potuta evolvere la saga se Square Enix (attuale detentrice dei diritti) avesse creduto nel progetto. Le ultime notizie ufficiali su Soul Reaver risalgono al 2015, quando un membro di Crystal Dynamics si espresse affermando che le possibilità di vedere un nuovo Legacy of Kain in questa generazione erano del 50%. Sono passati 4 anni e la generazione volge ormai al termine, speriamo che Square Enix e Crystal Dynamics si impegnino a riportare in vita la serie durante la next-gen, magari con un bel remake!
8) Mafia
Il primo Mafia -datato 2002- fu un fulmine a ciel sereno. Il titolo ci catapultava direttamente negli anni 30 nella città fittizia di Lost Heaven, una sorta di ibrido tra New York e Chicago, e ci permetteva di vivere una storia gangster fortemente ispirata a pellicole del calibro de Il Padrino e Quei Bravi Ragazzi. Proprio la narrazione era il punto forte di Mafia, capace di brillare grazie a soluzioni registiche audaci per l’epoca e ad una scrittura curata e coinvolgente, ricca di personaggi di spessore e tanti colpi di scena.
Tra il 2010 e il 2016 uscirono due seguiti che rappresentarono una vera e propria parabola discendente per la serie, che non è più riuscita ad eguagliare i fasti del primo capitolo. Oggi non si hanno notizie in merito al futuro del brand ma l’idea di rivivere le gesta di Tommy Angelo nella nuova generazione con un comparto tecnico al passo coi tempi, un gameplay migliorato ed un open world più ricco e variegato ci fa sognare ad occhi aperti. Chissà se 2K stia prendendo in considerazione la cosa…
7) Resident Evil 3
La fame di Resident Evil non si placa mai. Dopo essere stati deliziati, appena un paio di mesi fa, dallo splendido remake del secondo capitolo è più che lecito aspettarsi lo stesso trattamento per l’amato sequel: Resident Evil 3. Resident Evil 2 è stato un vero e proprio successo di critica e pubblico e l’idea di rigiocare anche il terzo, rinnovato e riproposto in maniera così brillante non può che elettrizzarci.
Questo è forse l’unico caso di questa TOP10 in cui le probabilità effettive di vedere un remake sono abbastanza alte. Difficilmente Capcom si farà sfuggire un’occasione del genere, un ipotetico remake di Resident Evil 3 è un successo annunciato! Un’operazione commerciale del genere, inoltre, garantirebbe una sorta di continuità per il nuovo corso della serie e aprirebbe le porte ad una nuova operazione di restauro richiesta a gran voce, quella di Resident Evil Code: Veronica.
6) Tombi!
Tombi e Tombi 2 furono due platform tanto eccezionali quanto sfortunati a livello commerciale. Partorito dal grande Tokuro Fujiwara (Ghost’n’Goblins e Bionic Commando) e dal suo neonato studio Whoopee Camp, Tombi uscì per PlayStation nel 1998 e, nonostante i grandi elogi ricevuti dalla critica specializzata, il titolo non riuscì a far breccia nel cuore del pubblico. Tra i motivi del fallimento potremmo citare proprio il periodo d’uscita, affollato da tante grandi produzioni del calibro di Metal Gear Solid, Resident Evil 2 e Medievil che inevitabilmente oscurarono il piccolo Tombi!. Tra i tanti pregi dell’opera non possiamo non menzionare un protagonista ben caratterizzato ed immediatamente riconoscibile, un gameplay profondo e divertente ed un mondo di gioco interconnesso e vario.
Nonostante l’insuccesso, Fujiwara non si arrese e nel 2000 uscì Tombi 2, titolo che migliorava sotto ogni punto di vista l’eccellente predecessore ma che riuscì nell’impresa di vendere ancor meno copie. Questi tremendi flop commerciali decretarono il fallimento di Whoopee Camp e ad oggi non abbiamo idea di come la serie possa tornare in vita. In un’epoca in cui i platform di valore si contano sulle punta delle dita, un remake di Tombi! potrebbe rappresentare una vera e propria manna dal cielo ed, ironicamente, proprio in quest’era dominata da gamers nostalgici magari il ragazzino dai capelli rosa potrebbe finalmente godere del successo che averebbe meritato vent’anni fa.
5) ICO
Lo scorso anno Bluepoint Games ha tirato a lucido grazie ad uno splendido remake l’intramontabile Shadow of the Colossus. Partorito nel 2005 dalla mente dell’eclettico Fumito Ueda, stiamo parlando di un capolavoro di inestimabile bellezza. Il remake è stato quindi ben accolto ed è abbastanza strano che il poetico ICO, padre spirituale di Shadow of the Colossus uscito nel 2001 ad opera degli stessi sviluppatori, non abbia goduto della stessa sorte.
Le due opere vanno spesso a braccetto, per certi versi vengono considerate quasi come complementari a livello puramente artistico. Non a caso nel 2011 uscì una collection remaster che includeva entrambi i titoli. Appare insolito che Sony abbia deciso di puntare soltanto sul remake di Shadow of the Colossus snobbando totalmente ICO, che a dirla tutta è invecchiato anche peggio rispetto al suo “erede”. Visto il successo del remake di Shadow of the Colossus, non è da escludere che il colosso nipponico affidi ai talentuosi ragazzi di Bluepoint anche il remake di ICO, attendiamo fiduciosi.
4) Metal Gear
La saga di Metal Gear è una delle più importanti nel medium videoludico. Riproporre uno dei capitoli storici della serie attraverso un remake realizzato con cura sarebbe certamente una gran cosa. La serie, come ben saprete, è piuttosto longeva: nata nel 1987 con Metal Gear e conclusa nel 2015 con Metal Gear Solid V: The Panthom Pain conta la bellezza di ben otto capitoli canonici.
A nostro avviso sono tre i titoli della serie che si presterebbero maggiormente ad un remake: Metal Gear (1987), Metal Gear Solid (1998) e Metal Gear Solid 3: Snake Eater (2004). Il primo perché, vista la sua veneranda età, è quello che ha goduto della minore popolarità, pur raccontando una pagina importantissima della storia della saga. Gli altri due sono semplicemente i capitoli più importanti, i titoli che ci hanno fatto innamorare di due eroi del calibro di Big Boss e di Solid Snake. Perché allora un franchise della caratura di Metal Gear si ritrova ad occupare soltanto la quarta posizione? Beh, dopo la rottura tra Kojima e Konami è alquanto improbabile che il geniale game director torni a mettere le mani sulla sua amata creatura. Inoltre, preferiamo che Konami non abbia più nulla a che fare con la serie, soprattutto dopo quello scempio di Metal Gear Survive…
3) Demon’s Souls
Passiamo a quello che è il gioco più “giovane” tra quelli presenti in questa TOP 10: Demon’s Souls, il padre dei souls-like. Uscito appena 10 anni fa, Demon’s Souls era un diamante grezzo, dilaniato da pesanti limiti tecnici e strutturali che non gli hanno però impedito di dar vita ad un genere che ha fatto scuola nel mondo dei videogames.
Vista la sua connotazione quasi sperimentale per certi versi, non basterebbe certo una semplice remastered per rendere omaggio a quello che è a tutti gli effetti uno dei titoli più affascinanti e sottovalutati della scorsa generazione. Un eventuale remake, oltre a rendere il comparto tecnico al passo coi tempi, dovrebbe certamente svecchiare alcune meccaniche di gioco e godere di alcune delle novità di gameplay che From Software ha introdotto in titoli come Bloodborne, Dark Souls 3 e, perché no, anche Sekiro: Shadows Die Twice. Qualche mese fa il creatore dell’opera, Hidetaka Miyazaki, ha risposto alle pressanti richieste di un remake da parte dei fan dicendo che soltanto Sony, detentrice della proprietà intellettuale, ha il potere di dare il via ad un’operazione del genere. Demon’s Souls Remake su PS5? Non è poi così improbabile…
2) Dino Crisis
Rimanendo in casa Capcom, come potremmo non desiderare ardentemente un ritorno in grande stile del mitico Dino Crisis? Tornare a vestire i panni di Regina in un remake del survival horror realizzato da Shinji Mikami nel lontano 1999 sarebbe un vero colpo al cuore. La software house nipponica potrebbe optare per un lavoro in stile Resident Evil 2 o potrebbe inventarsi qualcosa di ancora più coraggioso, magari proponendo il tutto con una nuova visuale in prima persona.
Al giorno d’oggi affrontare velociraptor ed altre temibili bestialità armati di pistole potrebbe risultare meno credibile rispetto a quanto visto vent’anni fa. Sarebbe certamente opportuno puntare su componenti survival horror e stealth non dimenticando gli immancabili enigmi e relegando le fasi di shooting ad un occasionale contorno, magari arrivando a sparare soltanto quando si è con le spalle al muro. Tornare nella base segreta di Ibis Island con un Dino Crisis totalmente rinnovato nel gameplay e nel comparto tecnico, cercando di non farci sbranare da dinosauri realizzati in maniera eccellente, con animazioni tanto realistiche quanto terrificanti. Non chiediamo altro.
1) Silent Hill
Chiudiamo con un franchise che ha fatto la storia dell’horror: Silent Hill. Sappiamo di toccare un tasto piuttosto dolente in questo caso, l’IP è stagnante nelle mani di Konami e ad oggi l’azienda giapponese sembra aver smarrito se stessa dando l’impressione di non essere minimamente intenzionata a riguadagnare lustro nel mondo dei videogames. Un remake realizzato con criterio del primo capitolo sarebbe il top ma anche focalizzarsi su Silent Hill 2, probabilmente il miglior esponente della serie, non sarebbe una cattiva idea.
Come avvenuto con Metal Gear, anche per quanto riguarda Silent Hill la rottura tra Kojima e Konami potrebbe aver rappresentato la definitiva morte delle serie. Sì, perché proprio il buon Kojima era stato incaricato di riportare in vita il brand grazie ad un remake/reboot chiamato Silent Hills e del quale avevamo avuto un assaggio grazie allo splendido P.T.. Il resto è storia e, con ogni probabilità, Silent Hill rimarrà un indelebile ricordo nelle menti dei giocatori più navigati.