Easy Allies, un canale YouTube che tratta contenuti per i videogames, ha intervistato il produttore di Final Fantasy XIV: Shadowbringers Naoki Yoshida porgendogli alcune domande relative agli orari di lavoro ed ai cambiamenti di equilibrio del gioco. A un certo punto, Damiani, un membro di Easy Allies, ha chiesto a Yoshida la possibilità di un reboot di Final Fantasy XIV Legacy, simile al modo in cui Blizzard ha riavviato World of Warcraft alla Blizzcon dello scorso anno. Ecco cosa ha detto sulla questione (visibile a circa 5m del video).
Nightmare!Naoki Yoshida
Sembra una risposta strana e forse esagerata, ma Yohsida ha pronunciato esattamente questa parola. Il motivo è molto semplice: per coloro che non ne fossero a conoscenza il rilascio di Final Fantasy XIV nel 2010 per PC fu abbastanza disastroso. L’interfaccia utente era decisamente pessima rendendo l’interazione con i vari elementi di gioco, la selezione delle magie e le pratiche di attacco e difesa nel corso dei combattimenti operazioni terribilmente frustranti.
Il sistema delle missioni “Levequest” era a decisamente poco collaudato ed il risultato fu che Final Fantasy XIV obbligava i giocatori ad effettuare un “grind” assurdamente lungo fuori dalle città di gioco per aumentare il proprio livello. Altri problemi erano i frequenti crash, errori di connessione, ed una totale assenza di un help interno al gioco stesso.
Yoshida in seguito continua a parlare dell’argomento e menziona il fatto che forse i nuovi giocatori Final Fantasy XIV potrebbero voler provare la stessa esperienza dei giocatori della versione Legacy – il suo consiglio finale è di non fare mai nulla del genere a causa di quanto pessimo fosse il gioco!
Più avanti nell’intervista, Yoshida parla di come viene svolto il lavoro in Square Enix e di come la domenica sia un giorno di riposo obbligatorio: se un dipendente lavora di sabato per troppe settimane di fila, riceve una settimana o due di sconto. Parla inoltre del tentativo di ridurre il carico di lavoro dei suoi dipendenti dopo l’espansione, che evidentemente sono stati molto stressati in questo periodo. L’intervista dura più di 20 minuti, disponibile nel video di Easy Allies.