Sono passati ben dieci anni dall’uscita di Piante contro Zombi, peculiare “tower defence game” che, prima su PC e successivamente su piattaforme mobile e console, ha saputo guadagnarsi una fetta considerevole di appassionati. L’aspetto strategico nei tower defence è sicuramente di prim’ordine e Piante vs Zombie ha saputo coniugare a dovere l’aspetto “tattico” con l’immediatezza di gameplay, rendendo di fatto il gioco godibile sia dai grandi che dai piccini. La “genialata” dei PopCap Games di contrapporre due fazioni così diverse e assurde, ovvero le piante e gli zombie divoracervelli, si è dimostrata la chiave vincente che ha portato questo brand al successo. Il team di Seattle, tuttavia, ben cinque anni fa decise di affiancare alla serie principale, esclusivamente tower defence, uno spin-off multiplayer, che avrebbe sempre visto contrapposte le due assurde fazioni, ma riproponendo lo scontro con un gameplay tipico dei third person shooter. Plants vs. Zombies: Garden Warfare è stato il primo “esperimento” di PopCap Games, in congiunta con Electronic Arts, capace di rivelarsi un successo sia di critica che di pubblico. L’immediatezza di gameplay, unita ad uno stile grafico unico e cartoonesco, spinsero il team a riproporre un sequel l’anno successivo.
A circa tre anni di distanza dall’uscita di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, siamo finalmente riusciti a mettere le mani su Battle for Neighborville, sequel spirituale dei due precedenti spin-off e carico di novità in termini di modalità e meccaniche di gioco.
I ragazzi di PopCap Games saranno riusciti, nuovamente, a fare centro?
Scopriamolo insieme nella nostra recensione…
La battaglia per Neighborville
Battle for Neighborville è un capitolo piuttosto conservativo che riparte dalle, ottime, basi gettate da Garden Warfare 2. Tuttavia, sono riscontrabili alcuni graditi miglioramenti che sicuramente dipendono da un’attenta osservazione dei “rivali” nell’ambito degli shooter online, come Overwatch o, il fenomeno globale, Fortnite. La presenza di variazioni di classi è totalmente scomparsa, rispetto alle precedenti iterazioni, lasciando spazio ad alcuni personaggi base, più alcuni unici da aggiungere al roster principale, portando il conteggio totale a venti.
Tra le novità, in termini di personaggi, per le piante troviamo la ghianda, mentre per gli zombi un “pilota” spaziale in un minuscolo UFO circolare. Entrambi abbastanza agili sul campo, sono dotati di una potenza di fuoco sostenuta, bilanciata però da una difesa piuttosto fragile, anche se forniti di un’abilità unica in grado di ribaltare le sorti dello scontro: la ghianda, ad esempio, potrà trasformarsi in una quercia, mentre lo zombie spaziale potrà trasformarsi in una fortezza galleggiante, lenta ma devastante. Le cose diventano più interessanti quando ci sono più cadetti o ghiande in una squadra, perché più giocatori possono saltare su una controparte più grande, con tutti i vantaggi e le complicazioni del caso. Non è una novità per il genere di appartenenza, ma una grande novità per la serie di PopCap Games, capace di rendere gli scontri multiplayer ancor più variegati rispetto al passato.
Sul fronte meccaniche, ogni eroe possiede un’arma da fuoco e un set di abilità unico. Pazzesca, inoltre, la cura per i dettagli riservata ai diversi personaggi che compongono i due roster.
Altra grossa novità è l’ampliamento della modalità storia che, in Battle for Neighborville, si svolge su tre distinte mappe open world, contenenti collezionabili, nemici unici, sfide e una lunga serie di missioni – principali e secondarie. Entrambe le squadre (Piante e Zombi) avranno accesso, dal centro città di Neighborville (hub principale per le nostre avventure), a due aree storia, così da potersi immergere nei contenuti PvE che il gioco ha da offrire: Bosco Bislacco per gli zombie, Monte Scosceso per le piante.
Nonostante una ridondanza nel gameplay, la modalità storia si è dimostrata valida dal punto di vista contenutistico: potremo cimentarci nella raccolta di oggetti da collezione, missioni secondarie, forzieri da aprire (in puro stile Borderlands), taglie da completare e specifiche sfide di da superare. La questline principale, tuttavia, si è dimostrata piuttosto breve, a conti fatti. A completare l’intero set di missioni, infatti, vi basteranno meno di cinque ore, all’interno delle quali saremo chiamati ad affrontare quattro boss unici che, tuttavia, si son dimostrati una vera spina nel fianco, mettendo più volte alla prova le nostre abilità con il pad.
Gli “hub” della modalità storia, che sicuramente in futuro riceveranno aggiornamenti atti ad aumentare la mole contenutistica, si sono dimostrati abbastanza divertenti da esplorare, sia da soli che in compagnia di amici, grazie a “spawn casuali” (anche di varianti di nemici più potenti che, in più di un’occasione, ci daranno del filo da torcere) che ci permetteranno di farmare punti esperienza per sbloccare vantaggi aggiuntivi per ogni personaggio.
Piante contro Zombi: l’eterna rivalità
La componente principale del titolo PopCap Games è rappresentata, sicuramente, dal multiplayer competitivo. Ciò che rende ancor più divertente Battle for Neighborville è la possibilità di poter giocare in split-screen con altri amici sia le modalità cooperative che quelle puramente competitive, visto che in svariate occasioni sarà necessario l’aiuto di compagni di gioco – il che per rende tutto più divertente ed è preferibile rispetto all’intelligenza artificiale che, per quanto sia ben realizzata, non riesce ad offrire un supporto adeguato.
Dal punto di vista delle modalità, oltre a quelle classiche, come Tombe e Giardini – in cui si devono conquistare degli obiettivi con la mappa che si espande progressivamente – Gnomba – una sorta di cattura la bandiera che ha per protagonisti degli gnomi esplosivi – Suburbination e Attacco Erboso, in Battle for Neighborville è stata introdotta l’Arena di battaglia, durante la quale due squadre di quattro giocatori devono darsele affrontarsi in duelli divisi per round, duranti i quali, quando un personaggio muore, non sarà più possibile sceglierlo una seconda volta.
Ogni attività in Battle for Neigborville, che sia legata ad attività della storia o partite competitive online, vi ricompenseranno con delle monete, spendibili nell’apposita slot machine presente nell’hub centrale, dove verremo premiati con componentistica estetiche in maniera randomica, come ad esempio costumi ed emote per il nostro personaggio.
Per quanto riguarda la nostra prova, su Xbox One (standard), ci sentiamo di elogiare il lavoro svolto dagli sviluppatori per quanto concerne la cura del comparto audiovisivo. Battle for Neighborville gode di una serie di effetti grafici ancor più avanzati rispetto al passato, grazie all’utilizzo dell’ottimo Frostbite Engine (cavallo di battaglia di Electronic Arts), in grado di riempire lo schermo di coloratissime esplosioni. La cura dei dettagli e della composizione delle texture è quella di sempre, ma la varietà è nettamente aumentata, anche all’interno della medesima mappa.
Discreto il comparto sonoro che, tuttavia, propone versi “gutturali” e rumori, rimanendo ancora distaccato da un doppiaggio classico.
Concludendo…
Plants vs. Zombies: Battle for Neighborville è uno shooter online immediato e divertente, caratterizzato da toni leggeri e da un comparto tecnico colorato e convincente. La possibilità di affrontare le modalità cooperative e competitive in compagnia di amici, grazie all’utilizzo dello split screen, è un valore aggiunto in questa nuova produzione targata PopCap Games. Problemi, annosi, di bilanciamento a parte (che ci auguriamo vengano risolti con i prossimi aggiornamenti), ci sentiamo di consigliare il titolo a tutte le persone che, in precedenza, sono rimaste piacevolmente colpite dai due Garden Warfare. Non se ne pentiranno.