Quando si parla di One Piece, lo si fa sempre con un “religioso” rispetto, sia verso Eiichirō Oda, geniale mente dietro le peripezie piratesche di Luffy e soci, sia verso la rivista giapponese Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, magazine che ha reso celebre le scorribande per il grande blu della ciurma di Cappello di Paglia. One Piece Pirate Warriors 4, il titolo di cui parleremo oggi in questa sede, appartiene ad un genere prettamente nipponico, quello dei musou, che, nonostante sia ben lungi dall’essere considerato “di massa” in occidente, da anni non può più esser regalato in un mercato secondario, visti i consensi crescenti. La saga Pirate Warriors, nello specifico, è nata su PlayStation 3 nel 2012 e segnò, a tutti gli effetti, l’entrata del brand manga/anime nell’ambito videoludico correlato al genere, andando come detto a mescolare il mondo creato da Oda con la saga action targata Omega Force e Koei Tecmo, Dinasty Warriors, developer dietro il titolo in esame.
Riuscirà One Piece Pirate Warriors 4 ad imporre la sua visione sul mercato, dopo una crescita costante avvenuta coi precedenti capitoli che, seppur validi, presentavano sempre difetti evidenti? Andiamo con ordine…
Un tesoro ed un immenso mare
One Piece Pirate Warriors 4 è un gioco d’azione in terza persona, appartenente al sottogenere dei musou. Se volessimo descrivere le peculiarità della ramificazione “sotterranea” del grande calderone action, potremmo dire che le movenze standard degli appartenenti al genere, vedranno i protagonisti controllati dal giocatore affrontare orde e orde di nemici, come detto in stile Dinasty Warriors (seppur, la saga ha effettivamente assunto questa connotazione nell’episodio uscito nel 2000). Come «vuolsi così colà dove si puote», anche in questo frangente rivivremo le avventure del mitico Luffy, in Italia conosciuto con il nome di Rubber Cappello di Paglia. Un’avventura complessiva che ci consentirà di visitare alcune fra le location più importanti sin d’ora toccate dall’improbabile ciurma, in linea pressapoco con manga e anime. Ecco che visiteremo Alabasta, Marineford, Dressrosa e Whole Cake Island e Wa, incontrando alcuni fra i più iconici personaggi della saga partorita da Oda, anche se, al contempo, i fan più affezionati non potranno non notare l’assenza di saghe parimenti importanti (come Thriller Bark o Impel Down). La modalità storia, partirà proprio dall’isola di Wa, l’ultima raggiunta da Luffy, per poi, con un trick narrativo, ripercorrere con un flashback tutte le peripezie dell’equipaggio intenzionato a scovare il tesoro di Gol D. Roger, il re dei pirati. Tutte le saghe che avremo l’opportunità di “visitare”, seguiranno fedelmente la storia classica di One Piece tranne l’ultima la quale è attualmente in corso in Giappone, che presenterà un finale alternativo come successo in passato con One Piece Pirate Warriors 3 con la saga di Dressrosa.
La campagna del gioco, sarà composta da una trentina di missioni e impreziosita da un casto comprensivo di ben 40 personaggi, con in aggiunta una modalità chiamata Diario del Tesoro, che sarà composta da una serie di missioni ambientate in scenari casuali di difficoltà crescente ed elevata, in grado di mettere in “croce” anche i più esperti. In aggiunta, sarà presente anche una modalità chiamata Diario Libero, nella quale potremo affrontare missioni della campagna in completa libertà. In linea di massima, il gameplay ci vedrà scendere in campo e affrontare, come detto, orde su orde di nemici, sino ad arrivare ad un boss, i quali saranno spesso dotati di più barre della vita, oppure a conquistare una determinata zona, utile per il completamento della specifica missione. One Piece Pirate Warriors 4 tenta una via difficile, ovvero confermare l’identità dei vecchi capitoli senza ricascare nei “vecchi errori” e, al contempo, cercando di rendere “unica” l’esperienza di gioco: tranne qualche dettaglio, si può tranquillamente affermare che il capitolo 4 della serie risulti esser il migliore, senza però esser completamente esente da qualche limite. In aggiunta, il titolo sarà dotato anche di un comparto multiplayer, sia locale che online. Per quanto riguarda la componente in rete, potremo unirci ad una partita in corso di altri giocatori oppure reclutarli per portare a termine una qualsiasi delle missioni della nostra campagna. Le performance, durante il test, sono state di buon livello seppur non siano così rari problemi relativi a lag o desincronizzazioni con gli altri giocatori.
Eroi, antieroi e poteri speciali
La prima novità, a livello di gameplay, che resta come negli altri capitoli di base immediato e divertente, è sicuramente la presenza di quattro classi o stili, Potenza, Velocità, Tecnica e Volo, che effettivamente suddivideranno l’intero cast per archetipo, andando sostanzialmente a diversificare l’approccio meccanico ai combattimenti. Gli stessi, com’è tradizione, si incentreranno sul duopolio colpi medi e pesanti che, una volta andati a segno, caricheranno le rispettive barre dell’energia per permettere ai vari personaggi del roster di One Piece Pirate Warriors 4 di scagliare attacchi “definitivi” che, gli appassionati della serie, non potranno non riconoscere, vista l’inscindibile correlazione che essi avranno coi personaggi prescelti. Ogni mossa speciale, sarà poi caratterizzata anche da una certa dose di spettacolarità scenica che, in un gioco dove sostanzialmente i nostri personaggi saranno “onnipotenti” per la maggior parte del tempo, alimenteranno notevolmente la “sete di sangue” dei giocatori chiamati a destreggiarsi con gli eroi/antieroi emanati dalla materia grigia di Oda. Però, come detto, non sarà tutto esattamente come in passato: una novità sicuramente interessante e che varierà, almeno esteticamente, la formula, sarà la possibilità di utilizzare due personaggi “giganti” della saga, specificatamente Big Mom e Kaido.
Veri e propri titani, i due fortissimi imperatori dei pirati, avranno una forza distruttiva disumana e, vederli disintegrare intere armate di nemici in pochi attimi, diverrà un anti-stress irrinunciabile per chiunque si dovesse avvicinare al gioco. Una caratteristica sicuramente interessante, sarà donata dalla lieve componente ruolistica di cui sarà dotato il gioco: in One Piece Pirate Warriors 4 sarà presente un particolare sistema di progressione che permetterà di aumentare le caratteristiche, e le abilità, dei personaggi presenti nel roster. Utilizzando delle monete, con su impresse immagini provenienti dai personaggi della saga, e i Berry guadagnati durante le peripezie “manesche”, si potranno sbloccare delle isole che, contestualmente, ci consentiranno di aumentare il livello dei nostri eroi che, al contempo, avranno modo di apprendere anche nuove abilità. È bene sottolineare che, una volta sbloccata un’isola, tutti i personaggi che avremo sbloccato saliranno contestualmente di livello: una scelta condivisibile, che rende “leggera” la possibilità di variare personaggio, senza affogare in un grinding spesso insulso, retaggio di un passato vetusto e che doveva usare escamotage del genere per ovviare a limiti tecnici intrinseci dell’epoca. In linea di massima, tutte queste caratteristiche riescono ad alleggerire il peso della ripetitività intrinseca del genere, che sarà comunque impossibile, per questioni ontologiche, estirpare.
Frutti speciali per… tecniche immortali!
One Piece Pirate Warriors 4 è un sicuro passo in avanti rispetto al passato, seppur non sia tecnicamente esente da difetti. Graficamente, il lavoro di Koei e Omega segna “più” in quasi ogni comparto: da sottolineare, innanzitutto, il notevole avanzamento della qualità delle ambientazioni, colme di dettagli ben realizzati e, soprattutto, composta da tantissimi elementi distruttibili. Un altro plus, riguarderà i modelli dei personaggi, ottimamente riprodotti con un pregevole cell shading che incornicerà la complessiva spettacolarità delle azioni, come già detto, che saranno caratterizzate da animazioni davvero ben realizzate, con un climax per quanto concerne gli attacchi speciali.
Una qualità estetica sicuramente pregevole e valida ma che, in linea di massima, alzerà di poco l’asticella qualitativa rispetto al terzo capitolo della serie, da cui erediterà una buona serie di asset. Tecnicamente parlando, la prova complessiva è stata caratterizzata da alti e bassi: i problemi riguardano specialmente il lato correlato al frame rate, spesso ballerino specialmente quando gli elementi a schermo sono molteplici e, seppur sporadicamente, con cali netti e bradisismici dei fotogrammi a schermo. Il tutto, su di una configurazione di alto livello e che non ha problemi a reggere i 60 frame a 1080p/1440p e un solido 30 sui 4k.
Concludendo…
One Piece Pirate Warriors 4 è, senza dubbio, il miglior capitolo della saga “musou” dedicata a One Piece. Un avanzamento sensibile rispetto al capitolo precedente, su tutti o quasi i fronti, seppur il titolo, nella sua versione PC, non goda di ottima salute da un punto di vista tecnico. Per il resto, gli amanti del genere e delle peripezie di Luffy, avranno di che giocare.