L’avventura interamente multiplayer dei ragazzi di Zenimax Online e Bethesda, ha intrapreso un percorso di redenzione sicuramente apprezzabile. The Elder Scrolls Online, da un paio di anni a questa a parte, grazie a scelte vincenti in termini di contenuti e migliorie, è andato a sbaragliare diversi competitor nell’ambito degli MMORPG, andandosi a inserire di prepotenza in quella che possiamo definire la “triade” del genere dove, come sempre, troviamo l’immortale World of Warcraft di Blizzard a svettare sul trono. The Elder Scrolls Online o ESO, è un titolo intrinsecamente diverso da quella che è la saga principale RPG/open world di Bethesda, seppur ne condivide la lore e diverse scelte di design – la capacità dei Zenimax Online, nel trattare con cura un prodotto esclusivamente finalizzato al mercato multiplayer, ha dato i suoi frutti, vista l’estrema costanza nel supporto e le numerose espansioni che, ad oggi, costituiscono una base contenutistica di tutto rispetto.
Greymoor è l’ennesima espansione dedicata all’MMORPG di Zenimax Online che, oltre a proporre soddisfacenti contenuti per i nuovi giocatori, ci riporterà in una tra le più amate ambientazioni dai videogiocatori della saga: Skyrim.
Dopo aver passato diverse ore tra la tundra innevata della regione occidentale di Skyrim – e le sue “misteriose” profondità – siamo pronti a dirvi la nostra su Greymoor.
Zenimax sarà riuscita, nuovamente, a fare centro? Scopriamolo assieme…
Hey, you! You’re finally awake!
L’espansione si apre con una cutscene dai contenuti vagamente familiari: ci ritroviamo su un carro, impegnato a scendere giù da un sentiero innevato, svegliati dalla frase del cocchiere “Hey, you! You’re finally awake!” (esattamente, la stessa identica battuta dell’intro di The Elder Scrolls V: Skyrim). Non passerà molto tempo prima di precipitare in una situazione abbastanza scomoda. Un manipolo di lupi mannari, vampiri e streghe, attaccherà la nostra carovana e, dopo aver perso i sensi, inizieremo ufficialmente la nostra avventura….
Supponiamo di voler iniziare Greymoor senza aver mai toccato – prima d’ora – alcun contenuto di ESO. Bene. In questo caso l’avventura inizierà pochi istanti dopo la cutscene precedentemente descritta. Dietro le sbarre di una cella (che strano, vero?) nella Deepwood Vale, faremo la conoscenza di Fennorian, un vampiro “buono” che sembra non essere particolarmente propenso a nutrirsi di sangue di malcapitati innocenti. Dopo aver sfruttato i suoi poteri per liberarci dalla cella, affronteremo questa prima grande area introduttiva, necessaria ai nuovi giocatori per familiarizzare a dovere con le meccaniche di gameplay di ESO. Il gioco, per chi l’avesse già provato in precedenza, non è cambiato molto: oltre alla doppia telecamera – in prima e in terza persona (con diversi livelli di zoom) – potremo effettuare attacchi leggeri, pesanti, parate e “spazzate” che, se sfruttate a dovere, saranno in grado di stordire i malcapitati avversari.
Dopo aver completato il prologo – che ci terrà impegnati per un’oretta abbondante – approderemo così nella regione occidentale di Skyrim, la nuova macro-regione di The Elder Scrolls Online. Ed è così che potremo riaffrontare storiche location, come l’imponente Solitude, “capitale” della regione che ci permetterà di fare la conoscenza di personalità importanti, oltre che di accettare quest secondarie utili a introdurci a job e attività collaterali (di cui vi parleremo in maniera approfondita più avanti). Come narrata dal precedente contenuto scaricabile, Harrowstorm – che di fatto dava inizio al nuovo ciclo narrativo “The Dark Heart of Skyrim” – toglieremo il velo da alcune inquietanti tempeste di sangue (harrowstorm) che, da diverso tempo, stanno provocando non pochi problemi nella regione occidentale di Skyrim. Nelle circa trenta ore necessarie a completare la main quest dell’espansione, esploreremo due nuove macro-regioni, ovvero la regione occidentale di Skyrim (non particolarmente estesa, se messa al confronto le mappe delle altre espansioni come Morrowind) e il complesso sistema di grotte di Blackreach, davvero unico, artisticamente parlando.
Vampiri, licantropi e archeologia: il “cuore oscuro” di Skyrim
Data la natura soprannaturale del nuovo ciclo narrativo proposto dai ragazzi di Zenimax Online, in Greymoor sono state introdotte diverse novità – in termini di classe – per i vampiri all’interno del gioco. Il più grande cambiamento alla classe dei vampiri si palesa sotto forma di skill line. Prima di Greymoor, i vampiri all’interno del gioco potevano fare affidamento su solo due abilità attive: una ultimate e sei abilità passive. Lo scenario post-espansione cambierà radicalmente la situazione: i vampiri conteranno infatti cinque abilità attive da abbinare a una nuovissima abilità finale, oltre che sei passive.
Una delle nuove meccaniche di gioco più importanti introdotte in Greymoor è il cosiddetto sistema di antichità (o Antiquities System). Dopo aver “triggerato” a Solitude la relativa quest secondaria, avremo così modo di diventare dei provetti archeologi, sfruttando i nostri viaggi nelle regioni di gioco (sia chiaro, non solo nella Skyrim occidentale, visto che il sistema di antichità si espande a tutte le altre macro-regioni di ESO) per andare alla ricerca di manufatti rari. Queste nuove meccaniche “archeologiche” avvengono attraverso innumerevoli mini-giochi: nel primo, saremo tenuti a trovare un indizio sulla posizione approssimativa di un’antichità e, quindi, utilizzare il decodificatore (un particolare strumento che ci verrà donato una volta avviata la quest a Solitude) per restringere il campo di ricerca. Dopo aver trovato la posizione, con il tesoro, dovremo quindi scavare e portare alla luce i diversi bonus e ricompense che il mondo ha da offrire.
In aggiunta all’Antiquities System, ci sono molte altre attività da svolgere nella regione, dalla ricerca di collezionabili (come i classici skyshards, in questo caso meglio nascosti rispetto alle precedenti espansioni/regioni), dungeon da esplorare (pubblici e non) ed eventi globali, simili alle “dark anchors” del gioco base, questa volta sotto forma di tempeste “harrowstorms” che, se affrontate dall’inizio alla fine, ci garantiranno punti esperienze e premi unici.
HeroEngine, sei anni dopo
Con oltre sei anni sulle spalle, The Elder Scrolls Online e il suo HeroEngine stanno, ahinoi, iniziando ad accusare qualche colpo. Oltre all’annoso problema dell’ottimizzazione che, in più di un’occasione, provocherà considerevoli cali di frame nelle situazioni più concitate, il titolo, specialmente se giocato con la telecamera “classica” in prima persona, comincia a mostrare non poche grinze: texture in bassa definizione e caricamenti delle stesse eccessivamente lenti (ci vorranno diversi secondi, in alcuni casi, a mostrare le texture dei personaggi secondari nella loro interezza), rovinano un po’ il quadro “atmosferico” generale. A colpire, invece, per il loro innegabile fascino sono le diverse ambientazioni. La regione occidentale di Skyrim e i complessi sotterranei di Blackreach sono incredibilmente curati, in grado di proporre una distanza di visuale di tutto rispetto.
Ancora un plauso, invece, per la colonna sonora, in linea – qualitativamente parlando – con la serie principale. Il doppiaggio – così come la lingua di gioco – in lingua inglese è ottimo e mette in evidenza un’ottima recitazione, grazie soprattutto all’eccellente cast di guest star che si è prestato a doppiare alcuni personaggi secondari di Greymoor, tra cui spiccano Bill Nighy, Alfred Molina, Malcolm McDowell e Kate Beckinsale.
Concludendo…
Nonostante svariati problemi tecnici ed un comparto grafico che, a sei anni dal suo debutto, meriterebbe uno svecchiamento, Greymoor è un’ottima espansione, capace di regalare un’avventura longeva e narrativamente avvincente anche ai nuovi giocatori, intenzionati ad entrare per la prima volta nell’universo narrativo di The Elder Scrolls Online.
I fan del gioco base sicuramente troveranno pane per i loro denti, contenutisticamente parlando, anche se – a parer nostro – il prezzo base dell’espansione (venduta al pubblico ad un prezzo di quaranta euro) è forse un tantino eccessivo, a fronte delle reali novità proposte.