A distanza di otto mesi dall’uscita sulle attuali piattaforme videoludiche più potenti (Playstation 4, Xbox One e PC), il 5 giugno 2020 è finalmente giunto sull’e-Shop The Outer Worlds, giocabile anche in portabilità su Nintendo Switch. Questo titolo, action RPG di stampo open world, ha sin da subito ammaliato l’utenza appartenente ad una fetta di mercato di nicchia, rimpiangente gli anni d’oro di saghe storiche come Fallout, ormai marchiata a vita da titoli come Fallout 76, capitolo insoddisfacente per una grossa percentuale della community. Animati dal desiderio di riportare in auge una categoria videoludica parecchio apprezzata dall’utenza, il team di sviluppo di Fallout New Vegas ha quindi deciso, dopo una serie di dissapori col publisher Bethesda, di divenire indipendente e pubblicare uno dei titoli più influenti dell’anno precedente, ossia il già citato The Outer Worlds, coadiuvata da Private Division nel processo di produzione.

Seppure si conosca già l’abissale differenza hardware tra Nintendo Switch e le restanti macchine di gioco, sarà stato questo porting adeguato alle esigenze dei videogiocatori? Scopriamolo insieme…

Alcione e Spacer’s Choise, il 1984 del futuro

Così come accadde per la versione del titolo dell’ottobre scorso, le vicende di The Outer Worlds per Nintendo Switch prendono parte ad Alcione, una colonia spaziale di cui si conosce la terribile situazione dalle prime battute di gioco, con un potere politico di carattere distopico-orwelliano come fulcro della vicenda. Unicamente mosso dalla sete di potere e di denaro, questo tenterà in ogni modo di insabbiare crimini contro i coloni dei vari pianeti o satelliti, che sia tramite la sperimentazione scientifica su cavie umane o con l’applicazione di politiche di contenimento della crisi.

Seppure vi sia un tacito accordo tra colonizzatori e coloni, i quali cercano di sopravvivere prendendo parte al sistema come ingranaggio di una grande macchina o con lo sviluppo di una alienazione indipendentista, una parte della popolazione è invece pronta alla sovversione di questo regime totalitario, nella speranza che la rivoluzione possa portare ad una distruzione anarchica, per infine risollevare Alcione da un capolinea sempre più inesorabile. Basandosi su una magistrale sceneggiatura a tratti ironica, il team di sviluppo ha quindi incentrato la storia sulle avventure che coinvolgeranno in prima linea il giocatore e Phineas Welles, il quale ha commesso numerosi crimini contro il Consiglio, per salvaguardare l’umanità.

The Outer Worlds, il nuovo portabandiera dei GDR

Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, la fase antecedente al gameplay effettivo è adibita ad un’ottima caratterizzazione del personaggio, nella sua personalizzazione fisica e, in questo titolo, anche della componente ruolistica. In particolare, la prima individualizzazione del giocatore si basa sulla selezione di attributi a cui distribuire o sottrarre punti, i quali inficeranno sulle capacità fisiche, su quelle mentali o sulla personalità del personaggio. Successivamente a questa generica personalizzazione, segue quella più dettagliata, ove è possibile modificare le abilità in mischia, per le armi ad una mano o a due, a distanza, per tutte le bocche da fuoco, difesa, per un potenziamento della schivata o blocco di colpi, comunicazione, con la quale sarà possibile persuadere, mentire o intimidare svariati NPC durante i dialoghi, invisibilità, legata strettamente alle abilità di furtività, scassinamento e hacking di determinati, tecnologia, abilità basata su scienze mediche e ingegneristiche e infine comando, basato sull’ispirazione e determinazione.

La terza fase di questa caratterizzazione si basa invece sulla scelta di una determinata attitudine, grazie alla quale vi sarà un bonus legato ad una sottocategoria delle precedenti abilità. L’ultima sezione, invece, viene dedicata alla creazione effettiva per personaggio, con una schermata classica ed al contempo variegata: vi saranno numerosi aspetti facciali cambiabili, con una selezione arricchita da diverse scelte per ognuna di queste.

Porting su Nintendo Switch, la rovina di un capolavoro

Chiunque pensasse che la trasposizione di un titolo, bisognoso di potenza hardware, come The Outer Worlds su Switch potesse competere con la controparte del precedente anno, non ha tenuto conto di un fattore estremamente importante: Nintendo Switch, dal solo punto di vista tecnico, non è una console di next gen, seppure si possa ironicamente dire la stessa cosa di Playstation 4 ed Xbox One. La possibilità di fornire all’utente una console capace di divenire fissa o portatile in base all’esigenza non fa sì che questa possa essere estremamente potente; possiede un hardware sì superiore a Playstation 3, ma certamente non comparabile alle attuali console sul mercato, proprio a causa del peso e delle dimensioni necessarie per fare in modo che in portabilità sia leggera e, al contempo, potente. Non avendo competitors nell’ambito di piattaforme gaming non fisse (Playstation Vita è ormai divenuto un orribile e dimenticato capitolo della storia videoludica), l’unica opposizione di Switch era unicamente rappresentata dalla famiglia 2DS/3DS, ormai surclassata dall’ultima uscita.

Conclusa questa parentesi giustificatrice delle “mancanze tecniche” di Switch, come si sarà comportato il titolo di Obsidian Entertainment su questa? Provato esclusivamente sulla versione Lite della console – usufrendo quindi del titolo esclusivamente in modalità portatile e con una risoluzione leggermente superiore – il downgrade tecnico ci è parso estremamente evidente, divenendo a tratti “nocivo” per la fruizione totale del gioco. Ciò che più ha inficiato sulla generale esperienza del titolo è stato il mancato caricamento (o probabilmente la generale mancanza) di texture di alcuni modelli 3D in game, come nel caso delle rocce o in quello più eclatante dell’erba, invece presente ma inefficace nel design dei personaggi non giocabili. Nel caso di quest’ultimi, in particolare, la mancanza di cura nei dettagli sarà presente durante gli script di dialogo, ove la telecamera effettuerà una messa a fuoco sull’NPC in questione. A contribuire ad una non positiva fruizione dell’esperienza, inoltre, vi è una difficoltosa gestione nelle fasi di combattimento con i comandi di Switch Lite, in parte compensabile con l’acquisto di un controller esterno.

Concludendo…

Che The Outer Worlds metta ogni giocatore di fronte a scelte che andassero con (o contro) la propria morale è stato indubbio sin dalle primissime fasi di gioco: che sia dalla cutscene introduttiva o dalle prime scelte sull’aiuto da dare ai disertori o alle povere “vittime” del consiglio, nel corso della propria avventura vi saranno delle decisioni difficili da prendere, le quali ovviamente avranno delle conseguenze più o meno influenti sulla main quest. Se l’offerta narrativa a disposizione interessa ai possessori di una piattaforma Nintendo, con un consenso alla riduzione tecnico-qualitativa dell’opera, l’acquisto è pressocché consigliato, seppure questa particolare versione non valga realmente 60 euro, prezzo di lancio del titolo su Nintendo e-Shop. A questo punto le domande da porsi rimangono due: quanto è influente il comparto tecnico nell’apprezzamento narrativo di un’opera? E, soprattutto, può questo valere una spesa ingente?

CI PIACE
  • Scelta narrativa intrapresa dagli sviluppatori
  • Ambientazione futuristico-distopica
  • Sistema di personalizzazione del personaggio ben studiato
  • Esistenza di meccaniche particolari (dilatazione del tempo) che non costringono il giocatore ad abusarne per progredire
NON CI PIACE
  • Pesanti limitazioni tecniche del porting, seppure giustificate
  • Ramificazione delle missioni principali e secondarie poco approfondito
  • Presenza di un input lag
  • Quality of life mancanti precedentemente e non migliorate con il porting
Conclusioni

Seppure sia stato uno dei titoli più interessanti dell’anno precedente, gli ovvi limiti tecnici fanno sì che vi sia una minore immersione ed immedesimazione con l’ambiente di gioco ed il personaggio con il quale ci si identifica. Tuttavia, nonostante tali difficoltà, la fruizione della eccelsa scrittura narrativa rimane ugualmente positiva. Si consiglia l’acquisto del porting su Switch qualora non si dovesse avere a propria disposizione una console diversa da quella Nintendo e non si abbia precedentemente acquistato il titolo (qualora si dovesse soddisfare il primo requisito si consiglia l’acquisto di una versione per PS4, Xbox One o PC, essendo queste attualmente in sconto a 30 euro circa). Seppure quindi abbia senso effettuare tale acquisto, si raccomanda inoltre di valutare attentamente l’ingente spesa richiesta dalla nuova versione di The Outer Worlds e, qualora fosse possibile, di attendere che questa vada in saldo.

7.3Cyberludus.com

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Nato successivamente all'uscita di Playstation 2 e poco prima dell'approdo di Microsoft nel settore del gaming con la sua primissima Xbox, il suo amore per i videogiochi sboccia con i Pokémon, nella quale vi approda con l'indimenticabile Game Boy Advance SP. Ancora alla ricerca di un genere videoludico ideale, l'interesse per i vecchi classici del cinema gli ha permesso di comprendere l'ineccepibile importanza della narrazione nel videogioco, seppur non gli dispiaccia affatto destreggiarsi con prodotti antitetici dal calibro di Animal Crossing e Monster Hunter, o in alternativa recuperare perle del retrogaming a lui non appartenenti.

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