Lo confesso, non sono mai stato un gran appassionato dei cosiddetti “games as a service” moderni, nuova tipologia di videogiochi – applicata in larga parte a sparatutto in prima e terza persona – che vedono l’introduzione costante di contenuti, a pagamento e non, da parte degli sviluppatori nel corso dei mesi/anni successivi al lancio del titolo. Sia chiaro, nel corso dell’ultimo decennio abbiamo assistito a chiari esempi di “giochi-servizio” riuscitissimi (come non citare il sedicenne World of Warcraft che, a giorni, vanterà il rilascio di una nuova espansione) e altri decisamente meno – tra tutti, il recente Anthem, di cui da tempo si vocifera un rifacimento – quasi – completo in sviluppo presso BioWare.
Dopo aver temporaneamente accantonato la celebre eroina Lara Croft, i ragazzi di Crystal Dynamics hanno tolto il velo dal loro – segretissimo – progetto dedicato agli eroi Marvel più amati dal grande pubblico: gli Avengers. Grazie ad un successo globale, dovuto in larga parte alle pellicole cinematografiche del Marvel Cinematic Universe, i vari Thor, Iron Man, Capitan America e Hulk non sono nuovi a produzioni videoludiche di grosso calibro. Solo la scorsa estate vi abbiamo parlato di Marvel Ultimate Alliance 3, serie tornata alla ribalta – ed in esclusiva Nintendo Switch – dopo due capitoli oramai dimenticati, proponendo un nutrito cast di eroi Marvel alle prese con grandi minacce interplanetarie. Insomma, pur appoggiandosi ad hardware ben più prestanti di Switch, il progettone di Crystal Dynamics non fornisce, di base, un concept innovativo…ma in realtà a stupire molto fu l’avvicinamento di questo nuovo titolo ad una tipologia GaaS che tanto ho odiate in precedenti iterazioni videoludiche.
Marvel’s Avengers è un titolo complesso da analizzare. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per spolpare a dovere i contenuti proposti da Crystal Dynamics – campagna ed end-game – per non farci cogliere impreparati da questa recensione. Ora spazio alla nostra disamina…
“Avengers dis-uniti!”
Marvel’s Avengers si presenta al grande pubblico con una campagna principale dalle buone potenzialità che, purtroppo, si infrangono in mille pezzi sul game design carente e le diverse – gravi – problematiche tecniche, di cui vi parleremo approfonditamente più avanti.
Nel gioco, vestiremo i panni di una giovane Kamala Khan, fan sfegatata degli Avengers che, dopo aver vinto un concorso, ha l’occasione di presentare una sua “fan-fiction” in una competizione davanti ai suoi beniamini. Nel pieno della celebrazione di questo A-Day, una misteriosa minaccia si prepara a causare danni alla città di San Francisco, obbligando quindi gli amati eroi ad abbandonare temporaneamente la celebrazione per accorrere sul luogo del misfatto. Una prima sezione di gameplay, prevalentemente scriptata (la medesima della beta, per chi l’avesse provata), verremo chiamati a guidare, alternati, i cinque Avengers principali in questa prima missione introduttiva che, a conti fatti, funge da tutorial per mostrare al giocatore i principali meccanismi del combat system.
Dopo aver respinto la minaccia, gli Avengers fanno quindi ritorno sulla Chimera, l’enorme helicarrier su cui si tiene l’A-Day. A causa di un malfunzionamento del reattore di Terrigen – materiale scoperto dal alimentato da un nuovo minerale scoperto dal dottor George Tarleton – la Chimera esplode e collassa su San Francisco. Le conseguenze? Captain America rimane ucciso dalla conflagrazione del reattore e un gran numero di abitanti di San Francisco vengono colpiti dall’onda d’urto generata dal terrigen, ottenendo superpoteri inumani.

Sono passati cinque anni dai tragici eventi dell’A-Day, durante i quali la città è stata ricostruita dall’A.I.M – una multinazionale guidata dall’ex alleato dei “vendicatori”, George Tarleton (aka MODOK), mentre i vari Avengers, considerati la causa principale dei catastrofici eventi, vengono sciolti e vagano come fuorilegge in punti sperduti del pianeta. Nei panni di Kamala Khan (altresì conosciuta come Ms Marvel) rimasta vittima dell’ondata del terrigen, potremo viaggiare in diverse location, svelando gli oscuri segreti che si celano dietro all’A.I.M e riunire gli Avengers che tanto aveva adorato da ragazzina.
La campagna di Marvel’s Avengers si sviluppa in maniera piuttosto lineare. Narrativamente parlando, il lavoro svolto dai ragazzi di Crystal Dynamics è molto buono, grazie a l’indubbia capacità del team nel caratterizzare a dovere gli eroi del cast. La parte finale dell’avventura si chiude in maniera intelligente perché, di fatto, apre a tutte le possibilità offerte dal post-game. Quello che purtroppo non convince affatto è la struttura, in termini di design, della campagna: passeremo da missioni prettamente lineari (nelle quali, tendenzialmente, guideremo Kamala), ad altre in mappe ad ampio respiro, dove agli obiettivi principali si alternano collezionabili e segreti da scoprire. Il problema è che nessuna delle due strutture convincono: le missioni lineari, infatti, paiono eccessivamente scriptate, lasciando quindi poca libertà al giocatore, mentre quelle aperte, specialmente giocate da soli, scadono nella ripetitività in tempo zero.

All’interno della Chimera, dopo le prime missioni introduttive, avremo a disposizione un vero e proprio hub tra una partita ed un’altra. Oltre alle missioni storia, potremo prendere parte a missioni secondarie che, riproponendo le medesime mappe della campagna, ci costringeranno a quest dai task simili. Da missioni di addestramento nella realtà virtuale, a semplici quest di salvataggio/cattura, Marvel’s Avengers è il peggior incubo dei giocatori solitari. Un consiglio spassionato? Se proprio morite dalla voglia di guidare il vostro eroe preferito in un contesto virtuale, assicuratevi di “reclutare” un amico.
Un ulteriore fattore che, di fatto, da una stangata tremenda alla fruizione della campagna principale è quello puramente tecnico: graficamente parlando, Marvel’s Avengers è un autentico disastro.
Sia chiaro, nulla da dire sulla componente prettamente estetica, visto che il design degli eroi e quello delle ambientazioni sono molto buoni; quello che impressiona – in negativo – sono gli innumerevoli problemi tecnici che impattano, pesantemente, sulle performance. Assurdo che su PS4 Pro (in modalità performance) il gioco si riduca ad un frame rate imbarazzante, anche sui 15 frame al secondo. Alcune missioni principali dell’avventura risultano addirittura ingiocabili, in alcuni frangenti, a causa del terribile frame rate. Un lavoro in fase di ottimizzazione estremamente pessimo che dev’essere necessariamente corretto con i prossimi update. Ai problemi di carattere tecnico si vanno, ahi noi, a sommare quelli riguardanti il sonoro: il doppiaggio – in lingua italiana – è poco più che sufficiente e per chi, come noi, desidera godersi l’avventura con il doppiaggio originale, risulta quasi impossibile. Cambiando lingua dal menu opzioni, infatti, l’audio ci verrà sì proposto con il nuovo idioma ma, visto che stiamo parlando di un titolo fortemente “ribelle”, capiterà di ritrovarsi con la lingua italiana dopo un semplice cambio di livello o un caricamente di una partita. Ci ritroveremo così con una campagna “multi-lingua”, con personaggi che addirittura cambiano voce da un dialogo all’altro. Una meraviglia!
OK. Finito. E adesso?
Una volta giunti alle battute conclusive della campagna, avremo finalmente a disposizione il nostro roster di eroi al completo (in totale sei), con il quale cimentarci in tutte le attività post-game del caso. Trattandosi di un GaaS, i ragazzi di Cystal Dynamics hanno pianificato una lunga serie di contenuti, che dovrebbero andare a rinfoltire la mole contenutistica del titolo, un bel po’ carente in questa prima fase di lancio.

Il vero “scopo ultimo” del gioco – così come quello del genere di appartenenza – è quello di potenziare sempre di più i nostri eroi, sia in termini di equipaggiamento che di abilità. Marvel’s Avengers può essere infatti catalogato come action RPG in terza persona dove, ad un sistema di crescita dei – per ora – sei personaggi disponibili si affianca un sistema di combattimento, skill based, sia a distanza che corpo a corpo, diversificato da personaggio a personaggio. Iron Man, ad esempio, vanterà un’ampia gamma di attacchi a distanza, con la possibilità di volare per il campo di battaglia, attaccando i nemici dall’alto, Hulk, d’altro canto, predilige attacchi corpo a corpo, e sarà in grado di sferrare micidiali combo contro i malcapitati nemici.
Il gioco, una volta affrontate tutte le missioni della campagna, si affida molto ai contenuti dell’Iniziativa Avengers, quella che possiamo definire come la modalità multiplayer del titolo Crystal Dynamics. In questo modo, in compagnia di altri tre amici o altrettanti “estranei”, potremo affrontare missioni in cooperativa che poco offrono in termini di “sfida” ma soprattutto varietà. Non mancheranno, inoltre, quest di fazioni, War Zones e sfide HARM con cui potenziare a dovere i nostri amichevoli eroi Marvel di quartiere. Al momento non è ancora stato inserito un New Game Plus, rendendo di fatto impossibile riaffrontare la campagna con l’equipaggimanto conquistato fino ad ora. Un vero peccato.

Cosa riserva il futuro? Cystal Dynamics è stata chiara fin da subito: il supporto al gioco sarà costante e corposo. Aspettiamoci quindi nuovi eroi, come Hawkeye o il Dottor Strange, senza dimenticare Spiderman, per ora annunciato come sola esclusiva PS4/PS5.
Concludendo…
Allo stato attuale, Marvel’s Avengers è un cantiere aperto. Il gioco ha mostrato gli stessi limiti e problemi della recente beta, tra cui i diversi e gravi problemi di performance. Difficile consigliare, allo stato attuale, l’acquisto del gioco: la campagna è sì narrativamente curata e ricca di ottime citazioni dall’universo Marvel, ma i carenti contenuti post game e la ripetitività degli stessi, rendono il titolo notevolmente carente sul fronte strutturale.
Il lavoro che i ragazzi di Crystal Dynamics hanno davanti è arduo e, difficilmente, basteranno nuovi eroi a colmare le diverse lacune di questo titolo. Attendiamo fiduciosi e confidiamo nei prossimi aggiornamenti.