Con la recente trasmissione del Pokémon Presents, showcase con il quale sono stati annunciati i prossimi prodotti dalla pubblicazione targata The Pokémon Company, il mondo dei mostriciattoli tascabili è tornato a far parlare di sé, come ormai non accadeva da tempo. Nonostante nel parco titoli di Nintendo Switch le opere brandizzate Pokémon non siano assenti (tra Pokémon: Let’s Go Pikachu/Eevee e Pokémon Spada/Scudo, l’offerta non manca), il desiderio di conoscere i futuri piani di Game Freak è stato tale da attirare un’attenzione indistinta da parte del pubblico. A seguito della presentazione dello scorso 26 febbraio, infatti, i tanto acclamati remake di Pokémon Diamante e Perla sono divenuti una realtà consolidata. Quest’ultimi erano infatti attesissimi dalla community globale, ma quello di cui si è maggiormente discorso negli ultimi giorni è del reboot della saga con Leggende Pokémon Arceus, che segna un irreversibile punto di svolta senza alcun precedente.
Ve ne parliamo nel nostro speciale…
Squadra che vince non si cambia?
Che Pokémon sia da venticinque anni un brand redditizio è ben noto a tutti. Il consolidamento di meccaniche uniche nel proprio genere, unito alla trasposizione del prodotto videoludico su medium antitetici a quest’ultimo, hanno permesso a Game Freak e Nintendo di creare una vera e propria macchina da soldi. La dimostrazione di questa affermazione si può evincere da una analisi (anche breve) degli ultimi capitoli pubblicati su Nintendo Switch: la mancanza di una profondità ludica, sia essa narrativa che sul fronte del generico game design, ha portato il pubblico a porsi diverse domande circa la direzione creativa di The Pokémon Company che, come i tempi ormai andati della scuola ci insegnano, è il classico studente che rende tanto con il minimo sforzo. Se da una parte questo meccanismo si traduce con una serie di critiche penalizzanti lo storico del brand, dall’altra vi è un allontanamento generale di tutti i fan hardcore della serie: dapprima si giocano e si apprezzano i titoli più recenti ma, con il passare delle ore, ci si accorge come l’apice dello sviluppo di quei titoli appartenenti al periodo 2006-2012 siano ormai venuti a mancare.
Ricorderemo sempre quelle sfide complicate alla lega nelle quali ci districammo e, soprattutto, l’intenzione di una grande azienda nella proposizione di contenuti più maturi alla propria utenza. Purtroppo, però, si sa come funziona l’industria videoludica: sono i videogiochi più semplici ed alla portata di tutti a fare la differenza.
In un tunnel buio e dalla fine irraggiungibile, una piccola luce sembra esser scorta in lontananza: Leggende Pokémon Arceus.
In un’epoca lontana, dovrai catturare e studiare Pokémon selvatici per creare e completare il primo Pokédex della regione di Sinnoh.
Questa la frase che, nel corso della presentazione del Pokémon Presents, ha dato il via ad una rivoluzione del mondo Pokémon, necessaria per i videogiocatori nati e cresciuti con le cartucce di Pokémon Rosso, Blu, Verde e Giallo. A quest’ultimi, infatti, serviva una ragione per tornare ad amare quel mondo di gioco dinamico e interessante, sia ludicamente che narrativamente. La concezione del multiverso Pokémon ha permesso numerose congetture in merito all’origine di quell’universo e, con il prequel dei giochi di quarta generazione, sembra che questo possa aprire numerose narrazioni agli sviluppatori di Game Freak. Tuttavia, il vero punto cardine delle produzioni targata The Pokémon Company è sempre stato l’aspetto ludico (soprattutto il gameplay) ed è proprio lì che si verifica la “rivoluzione copernicana”. Quando i paradigmi di un brand decennale come Pokémon vengono messi in discussione dagli stessi autori, le prime impressioni dell’utenza possono apparire negative e contrastanti.
In un cosmo ludico dettato da porzioni di mappa che dividono il mondo di gioco in più caricamenti, l’ampliamento di una formula simile a Pokémon Spada e Scudo si traduce in un Open World, tanto cari all’industria videoludica ma inediti per il nostro amato brand.
Leggende Pokémon Arceus, un mondo tutto da scoprire
In una Sinnoh concettualmente distante dalla saga di Diamante e Perla, l’espansione urbanistica della regione non ha ancora raggiunto i livelli della controparte futuristica e, soprattutto, l’avanguardismo scientifico sembra essere ancorata al tempo di collocazione del prodotto. Tali dettagli si evincono dalla presentazione di una forma primordiale delle celebri Poké ball e, più in generale, dalla struttura architettonica del villaggio. La community internazionale, assieme agli esponenti di quest’ultima, hanno avanzato delle ipotesi circa un’ambientazione simil-vittoriana per il titolo programmato per i primi mesi del 2022, ma nessuna dichiarazione ufficiale è stata ancora rilasciata dal publisher o dal team di sviluppo. Nel corso della presentazione, inoltre, sono stati svelati i due protagonisti dell’avventura che, sul fronte estetico e facciale, richiamano in tutto e per tutto quelli che futuro i personaggi principali in Pokémon Diamante e Perla. Che siano dunque degli antenati o gli stessi personaggi, ma provenienti da un universo alternativo?
Il vero fiore all’occhiello dell’intera produzione, per quel che appare dal Pokémon Presents, è l’intero concept di gioco. Per la prima volta nella storia del brand, l’esaltazione dell’esplorazione e della cattura diventano tali da richiedere uno stravolgimento di formule ludiche già consolidate. La schivata, la cattura stealth e la possibilità di svolgere l’azione senza entrare in combattimento sono una forte dichiarazione di intenti da parte di The Pokémon Company che, dopo il successo dei titoli Let’s Go!, ha rivisitato le meccaniche peculiari dei prodotti. Si respira una positiva aria di novità, coadiuvata da un’apparente modifica del sistema di lotta. Si vociferava che il classico sistema a turni dei giochi Pokémon fosse stato totalmente modificando, optando invece per un più generico combattimento libero. Tuttavia, anch se non vi sono attualmente nuove informazioni ufficiali, sembra che la natura degli scontri sia rimasta concettualmente invariata.
Nonostante alcuni temano una contaminazione dell’originaria concezione del prodotto, l’arrivo di un reboot radicale della saga potrebbe costituire un ottimo pretesto di riavvicinamento per tutti i amanti dei Pokémon. Rimasti scottati dall’andazzo delle ultime produzioni, potrebbero infatti attendere le finestre di lancio dei remake e di Leggende Pokémon Arceus per tornare ad amare i propri mostriciattoli tascabili. E voi cosa ne pensate del cambio radicale della formula ludica di Pokémon?
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