Arrivato quasi come un fulmine a ciel sereno, l’annuncio di Steam Deck ha scosso non poco il mercato videoludico. Reduce dal fallimentare progetto delle Steam Machine, Valve è tornata alla carica con un progetto che sembra avere, a conti fatti, tutte le carte in regola per sfidare la regina del mercato delle ibride: Nintendo Switch.
Steam Deck, in realtà, a parte la forma e il concept di base, è un PC da gaming in piena regola, caratterizzando da un hardware custom, sviluppato in collaborazione con AMD, capace di garantire una compatibilità con le ultime tecnologie che il mercato videoludico ha da offrire (ray tracing e FidelityFX Super Resolution tra tutte), oltre che la possibilità di eseguire senza problemi tutti i titoli AAA più recenti.
Scopo di questo articolo è fare un po’ di ordine e andare a chiarire le varie specifiche – hardware e software – mostrate da Valve in fase di annuncio, oltre che spiegarvi perchè – secondo il nostro personale punto di vista – Steam Deck potrebbe rappresentare una delle prossime “next big thing” nel mercato delle console handheld.
Via alle danze!
Un hardware veramente next gen?
Cominciamo dalla parte “corposa” di questo Steam Deck: l’hardware. Sotto il cofano della ibrida targata Valve, troveremo una configurazione custom AMD dotata di scheda video integrata Zen2 con tecnologia RDNA2, con una potenza – complessiva – di circa 2 teraflops. Certo, vista così potrebbe sembrare tutt’altro che un mostro di potenza, ma in realtà la console di Valve cela un potenziale di tutto rispetto. La tecnologia alla base di Steam Deck, RDNA2, è infatti la stessa di Xbox Series S/X, anche se con un’unità di calcolo di gran lunga ridotta: i circa 2 teraflops di potenza complessiva, in realtà, se rapportati alla risoluzione proposta da Valve per Steam Deck – che, come sappiamo, punterà ad un target di 720p, visti le dimensioni contenute dello schermo da 7″ – potrebbero addirittura garantire prestazioni equiparabili alle già citate console di ultima generazione di Microsoft.
Un paragone azzardato? Forse, ma c’è comunque da dire che sotto la scocca di Steam Deck si cela un hardware di ultima generazione, vista la possibilità di sfruttare appieno moderne tecnologie come il ray tracing e il potenzialmente ottimo AMD FidelityFX Super Resolution, che diverse software house stanno iniziando a implementare nei propri titoli. Se al chip grafico ci affianchiamo 16 GB di memoria RAM LPDDR5 e una CPU AMD Zen 2 da quattro core e otto thread, il potenziale per una macchina portatile da gaming “definitiva” c’è tutto.

Steam Deck verrà commercializzata in modo molto intelligente: troveremo infatti, disponibili per il preorder già da questo momento, tre diversi modelli che, di fatto, differiscono tra di loro solamente sul quantitativo di memoria disponibile, proponendo sempre e comunque lo stesso hardware. Una mossa davvero coraggiosa da parte di Valve che mette, di fatto, il modello base da 64 gb di memoria ad una fascia di prezzo di poco superiore a quella di Nintendo Switch e del suo prossimo modello in dirittura d’arrivo, dotato di schermo OLED (in soldoni, stiamo parlando del prezzo consigliato di Switch di 350 € contro i 419 € del modello base di Steam Deck).
Lato hardware non possiamo che ritenerci soddisfatti dalle scelte operate da Valve che, sfruttando una tecnologia comunque moderna, potenzialmente è in grado di garantire un supporto duraturo a questa console. Resta ovviamente ancora un’incognita il supporto da parte di eventuali publisher: Valve sta già iniziando la distribuzione di dev kit ed è lecito aspettarsi, specialmente in fase di lancio di Steam Deck, ancora più versioni ottimizzate di AAA già in commercio e non.

Ma quanto sarebbe stato bello un annuncio di un nuovo capitolo di Half Life per PC, ottimizzato a puntino per Steam Deck e – magari – un codice di gioco gratuito con l’acquisto della console?
Stiamo sognando troppo? Sì, forse sì…
Un software “open”
Fino ad ora abbiamo parlato di Steam Deck come di una console da gioco ibrida ma, a conti fatti, il prodotto di Valve è un PC vero e proprio e, come tale, l’utente finale avrà la possibilità di customizzare la propria esperienza come meglio crede. Steam Deck arriva sul mercato con la nuova versione di SteamOS, per la precisione la 3.0, che altri non è che una customizzazione made in Valve di una distribuzione Linux piuttosto famosa, ovvero Arch Linux. Inoltre, sfruttando un layer di compatibilità, sviluppato proprio da Valve, noto come Proton, Steam Deck potrà eseguire in maniera nativa anche giochi esclusivi per piattaforme Windows, senza installare emulatori o altri software di terze parti.
Con l’interessante progetto di Proton, rilasciato per la prima volta nel 2018, l’obiettivo di Valve, da qui al lancio di Steam Deck, è quello di perfezionare al massimo la compatibilità con l’estesa libreria di titoli Steam, arrivando al lancio della console con un numero sempre più consistente di giochi compatibili nativamente con questo sistema operativo.
La user experience di Steam Deck è a dir poco customizzabile: oltre ad una PC mode “attivabile” anche grazie alla possibilità di collegare la console a delle docking station – sia ufficiali che non (ne basteranno di semplici USB-C, acquistabili online a prezzi contenuti) – l’utente finale avrà addirittura la possibilità di effettuare un “wipe” completo di SteamOS e installare, ad esempio, Windows.

Questa enorme pletora di possibilità garantisce, di fatto, a Steam Deck la possibilità di installare store diversi da Steam, a partire da Xbox Game Pass ad Epic Games Store, passando per altri client come Origin, Battle.net e Ubisoft Connect. Quello che traspare dall’annuncio e dalle successive dichiarazioni di Valve è l’enorme potenziale di Steam Deck, da questo punto di vista. Ovviamente la ditta statunitense sconsiglia di uscire dal seminato e rimanere, appunto, sul SteamOS preinstallato, vuoi per un maggior supporto lato driver o semplicemente per un minor impatto del sistema operativo sulle perfomance in-game e sulla durata della batteria (argomento “critico” di cui parleremo successivamente nel dettaglio).
Da buoni “smanettoni” le possibilità date dalla natura open di Steam Deck sono senza dubbio gli aspetti più interessanti che ci hanno spinto, ieri, a riservarci una prenotazione di questo “gioiellino”. Store secondari ma anche un’eventuale spinta sull’emulazione di vecchie console, passando – ad esempio – da Playstation 2 e Gamecube, sono alcuni degli aspetti potenziali che maggiormente ci intrigano per questa ibrida.
I dubbi: ergonomia, batteria e memoria
Molti sono gli aspetti ancora “ignoti” di questo Steam Deck che, per forza di cose, necessiteranno di una prova sul campo per essere svelati del tutto, primo tra tutti, la scocca della console. Per quanto concerne la forma della console, è chiara la forte ispirazione “nintendiana”, visto che Steam Deck riprende la scocca di Switch in tutto e per tutto. Molti aspetti, tuttavia, separano il dispositivo di Valve da quello prodotto da Nintendo, in primis il peso: Steam Deck pesa più del doppio di Nintendo Switch e questo è un aspetto assolutamente da non sottovalutare, specialmente quando saremo tenuti a tenere in mano il dispositivo per diverse ore. A non convincerci, ulteriormente, è l’ergonomia della console, visto che la forma presentata in questi primi video introduttivi è sì molto bella esteticamente da vedere ma anche molto “scomoda” all’apparenza.
Siamo sicuri che tenere per ore questa macchina non provocherà dolori o stanchezza?
Altri aspetti legati all’ergonomia che continuano a sollevare qualche dubbio sono altresì legati alla posizione degli analogici, non asimmetrici e quindi posti ad una distanza dai pollici apparentemente più elevata. C’è da dire che la soluzione operata da Valve pare obbligata, vista la presenza dei due touchpad, posti sotto gli analogici, che dovrebbero garantire una compatibilità pressoché totale anche con i titoli non controller-friendly, quali strategici, gestionali o addirittura fps frenetici come Doom Eternal che, dai video di presentazione, sembrano funzionare alla perfezione con la configurazione proposta da Valve.

Sul discorso batteria il fattore “durata” resta, ahinoi, una mezza incognita e dobbiamo basarci, almeno per adesso, sulle dichiarazioni di Valve post presentazione. La batteria incorporata da 40 watt di Steam Deck, sulla carta, è in grado di offrire diverse ore di gioco. Per un uso “leggero” come giochi in streaming, giochi indie o 2D o la semplice navigazione web, possiamo aspettarci una durata massima della batteria di circa 7-8 ore. Su giochi più pesanti, come Portal 2, la durata si attesta su circa quattro ore, che possono salire a 6 nel caso decidessimo di limitare gli fps a 30. Cambia ancora drasticamente il panorama sui AAA più recenti, visto che la batteria potrebbe in questo caso raggiungere con difficoltà le due ore di gameplay effettivo.
Un altro aspetto, non da poco, è quello relativo alla memoria. Ad oggi non sappiamo ancora quanto sarà il peso effettivo del sistema operativo e quanto andrà ad impattare sulla memoria preinstallata sul dispositivo. Resta il fatto che per ogni upgrade semplice e indolore, sarà possibile inserire una microSD nell’apposito slot. Certo, la velocità non è assolutamente paragonabile a quella di un NVME e sarà da valutare l’effettivo impatto sui caricamenti dei giochi installati su queste schede. Resta comunque il fatto che il primo modello da 64 gb di memoria nasce con una “castrazione” non da poco e sono ancora tutte in divenire le effettive possibilità di upgrade del disco senza incorrere in “pericolosi” smontaggi della console.
Il regalo di Natale perfetto?
Ancora dubbi ma tante certezze: ad oggi disponiamo ancora di troppo poco materiale per fornire un responso definitivo sull’effettiva validità di Steam Deck. Ad un giorno dall’apertura dei preorder, che a quanto pare stanno andando benone, possiamo comunque affermare che, almeno sulla carta, Steam Deck è un prodotto che ha tutte le carte in regola per far bene e offrire, nella sua nicchia, una soluzione non solo alternativa ma anche complementare all’offerta Nintendo Switch.
Dal canto nostro, abbiamo riservato la prenotazione di una copia (il modello di mezzo, per intenderci) e non vediamo l’ora di poter mettere le mani sul dispositivo e fornirvi un responso più approfondito.
Per ulteriori aggiornamenti, restate con noi.