Di Monster Hunter Rise se ne è parlato tanto e bene. La “ex” esclusiva Switch, arriva dopo circa un anno di gestazione anche sul florido mercato PC, con una versione che beneficia di hardware, si spera, ben più importanti rispetto a quelli della modica console ibrida di Nintendo. Dopo avervi parlato a dovere del titolo Capcom nella nostra precedente recensione, abbiamo così deciso di lanciarci nella nuova avventura, grazie ad un codice review gentilmente offerto dal publisher italiano, Koch Media.
Il porting PC di Monster Hunter Rise è, indubbiamente, la miglior versione possibile del titolo, che riesce a beneficiare di un fresco supporto a risoluzioni ultrawide e di un frame rate “sbloccato” che permetterà ai giocatori dotati di un hardware adeguato di beneficiare di una fluidità senza precedenti.
Insomma, sarà quindi riuscito il porting di Capcom ad aumentare, considerevolmente, le potenzialità di un titolo già di per sé solidissimo nella sua controparte Switch? Spoiler: sì.
Vi spieghiamo perchè nella nostra recensione…
La minaccia del Magnamalo
I giocatori abituati alle beltà tecniche di Monster Hunter World, e della recente espansione Iceborne, si troveranno un po’ straniti dallo stile grafico di Monster Hunter Rise che, seppur notevolmente migliorato rispetto alla controparte Switch, poggia comunque su una mole poligonale ben inferiore rispetto alla citata precedente iterazione.
Sebbene già affrontate le feature del titolo Capcom, nella nostra precedente recensione, ci teniamo comunque a fare un recap della proposta ludica di Monster Hunter Rise.
Il gioco, come di consueto, apre le danze con l’editor del personaggio – non particolarmente esaustivo sul fronte delle scelte dei tratti del nostro cacciatore, ma comunque discrete per differenziarlo a dovere dalle innumerevoli altre creazioni su cui potersi imbattere nel gioco online – al termine del quale ci verrà proposta la personalizzazione dei nostri due companion “animaleschi” ovvero i classici Felyne (a cui la saga ci ha già abituati) ma, soprattutto, gli inediti Canyne.
Al termine del consueto filmato introduttivo, verremo catapultati nella nuova ambientazione, il villaggio di Kamura, che fungerà da vero e proprio hub per le nostre scorribande nel mondo di gioco. La trama è di per sé semplice anche se funzionale alle diverse missioni che ci si porranno davanti per tutta la durata del gioco: il cacciatore sarà costretto a fronteggiare il fenomeno de “la Furia”, un’orda inferocita di mostri, capitanati dal letale Magnamalo, che minaccia da secoli di distruggere il quieto vivere degli abitanti di Kamura.
Il nostro nuovo migliore amico: l’insetto filo
Monster Hunter Rise non stravolge la formula ludica che ha portato la serie di Capcom ad essere una tra le più apprezzate del genere action ma cerca, in una maniera a tratti sorprendente, di introdurre novità – più o meno impattanti – atte a stratificare sempre di più il già ottimo combat system alla base del titolo.
Grazie all’introduzione dell’insetto filo, vero e proprio cavallo di battaglia di questo Monster Hunter Rise, il giocatore avrà la possibilità di concatenare attacchi a un variabile numero di insetti. La presenza degli insetti filo in battaglia aiuta, in primis, a stratificare lo scheletro del combat system, garantendo inoltre una certa verticalità nell’esplorazione e dando quindi più libertà di movimento al giocatore che, di suo, deve ovviamente sfruttare buona parte delle ore di gioco a “studiare” le armi che meglio si adattino al suo stile di gameplay.
Il gioco mette a disposizione ben quattordici tipi di armi diverse, sia per gli attacchi in vicinanza sia per quelli a distanza. Da spade lunghe a doppie lame, per poi spaziare ad archi e balestre, per cercare di affrontare le creature sulla distanza. Il problema, come già detto, sarà quello di “capire” il proprio stile di gioco e impegnarsi a fondo per familiarizzare a dovere le precise meccaniche di gameplay. Le cacce, affrontabili a partire dall’hub centrale, ci consentiranno di ottenere materiali utili a craftare nuove armi e armature, oltre che potenziare il nostro equipaggiamento preesistente.
A differenza della versione Switch, colpita dai diversi limiti dei servizi online Nintendo, il gioco online sulla versione PC di Monster Hunter Rise è quantomeno migliorato sensibilmente. La Base di caccia offre la possibilità ai giocatori di affrontare le diverse missioni in modalità multiplayer – per un massimo di quattro giocatori per party – beneficiando, inoltre, di un bilanciamento della difficoltà, atta a garantire un livello di sfida adeguato per tutti i componenti della squadra.
RE Engine e PC: un connubio vincente
Monster Hunter Rise, come nella sua controparte Switch, poggia sull’ottimo RE Engine che non solo ha dimostrato una versatilità e scalabilità senza precedenti anche su dispositivi hardware “meno dotati”, ma ha dato così modo al titolo Capcom di esprimere il suo pieno potenziale nel mondo PC, a patto ovviamente di disporre di una configurazione adeguata. Per beneficiare di una risoluzione fullHD e di un frame rate variabile dai 30 ai 45 fps, il gioco consiglia una configurazione attrezzata con almeno un processore i5 di quarta generazione e una scheda video GTX 1060 – per la parte nVidia – o una RX 570 – per la controparte AMD.
Come già dicevamo, il gioco, agli occhi di alcuni giocatori, può esser visto come un passo indietro rispetto a quanto visto con Monster Hunter World e Iceborne, visto che il titolo Capcom è un vero e proprio porting da una console con hardware vecchio di due generazioni – abbiamo comunque apprezzato quanto fatto dal team al lavoro su questa versione, che riesce comunque a non sfigurare sul fronte tecnico, nonostante la “concorrenza” agguerrita.
Le ambientazioni sono comunque affascinanti e ben realizzate, proposte con uno stile maturo e da un design delle creature convincente e particolareggiato, che beneficiano delle nuove texture in alta risoluzione. La versione PC beneficia di un ottimo supporto alle risoluzioni ultrawide – cosa non da poco nel mercato videoludico odierno – oltre che di un frame rate sbloccato oltre i 120fps che cambierà sicuramente il vostro modo di giocare, a patto – ovviamente – di essere in possesso non solo di un hardware adeguato ma anche di un monitor in grado di supportare frequenze di aggiornamento più elevate.
Buono come sempre l’impianto sonoro, caratterizzato da una scelta musicale solida e perfettamente coesa con lo stile del gioco, e di un discreto doppiaggio in lingua inglese che, seppur non vanti una mole spropositata di linee di dialogo, riesce comunque a fare il suo lavoro.
Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Intel Core i7-11700K
RAM: 32 GB DDR4
Concludendo…
Impossibile non consigliare questo porting PC ai fan della serie. Monster Hunter Rise si presenta su Steam in questa nuova forma tirata a lucido, che gli consente di spaziare su una vasta gamma di configurazioni e, quindi, beneficiare di una risposta audiovisiva ben più convincente rispetto a quanto accaduto su Switch – che, tra le altre cose, si è comunque saputo distinguere per ottimizzazione e resa visiva. Se avete amato e “divorato” Monster Hunter World, il nostro consiglio è quello di valutare seriamente l’acquisto di questo capitolo: difficile rimanerne delusi.