Il genere dei souls-like ha visto l’arrivo sul mercato di diversi “pretendenti al trono” che, per un motivo e per un altro, altro non hanno fatto che calcare l’onda del successo dei titoli From Software. Tra titoli del calibro di Nioh e Star Wars Jedi: Fallen Order, sono sbucate alcune alternative “indipendenti” di pregevole fattura, tra cui l’oggetto della nostra odierna disamina, Watcher Chronicles, titolo sviluppato da
Third Sphere Game Studios che, a prima vista, sembra configurarsi come un sapiente mix tra Castle Crashers e Salt And Sanctuary.
Sarà sufficiente una grafica fumettosa accattivante ed una difficoltà punitiva a conquistare il cuore degli appassionati del genere?
Scopritelo nella nostra recensione…
Watcher Chronicles è un action game sviluppato da Third Sphere Game Studios, un piccolo gruppo indie composto da appena tre persone con sede in Colorado. Come avete già letto nell’introduzione, anche questo titolo sposa appieno la filosofia “Souls-like” che tanto va di moda. Come ben noto, l’appartenenza a questo sotto-genere prevede alcune caratteristiche di gameplay comuni alle opere From Software, tra cui, senza dubbio, un livello di difficoltà “punitiva” sopra la media, una barra della stamina – che ovviamente serve a rendere più ardui i combattimenti e che “costringe” il giocatore a ponderare con cura ogni attacco (per non rischiare di rimanere inerme di fronte ai nemici) e, infine, una componente di crescita, che consente di percepire un senso di continuità tra una morte e la successiva.
Ebbene, questo titolo riesce sicuramente ad abbracciare adeguatamente la componente punitiva, ma il resto purtroppo è ancora tutt’oggi molto acerbo.
Meglio regnare in Purgatorio…
La trama è abbastanza stringata. Tutto si svolge nel Purgatorio, un posto dove le anime hanno sempre potuto vagare in pace, in attesa di migrare verso il proprio compimento. Una nuova calamità, però, sta per turbare questo sacro luogo: i Watchers (Osservatori, in italiano), un gruppo di esseri sacrileghi che intendono portarvi, letteralmente, l’inferno. Una povera anima quindi viene scelta (il protagonista) per subire la penitenza estrema, ovvero combattere gli Osservatori nei quattro angoli del Purgatorio, sconfiggerli e riportare i teschi al guardiano.
Insomma, risulta abbastanza chiaro che questa premessa altro non è che un breve pretesto per dare un senso al tema dark calato su ambientazioni e nemici, ma in un titolo come questo, alla fine, poco importa.
Il breve livello di iniziazione funge da tutorial e spiega senza troppe manfrine le meccaniche di movimento, attacco e difesa – se conoscete il genere, vi sentirete subito a casa. Il tempismo è tutto perché la barra della resistenza è impietosa: una manciata di sferzate con la spada sono sufficienti a rimanere senza fiato e alla mercè dell’avversario. Occorre parare al momento giusto e schivare per recuperare le forze e poter continuare a combattere. Niente di nuovo, evidentemente, però è doveroso dire che è questa parte è resa decentemente: Watcher Chronicles eccelle nel sistema di combattimento, che è il vero cuore di ogni souls-like.
Stephen Peppers, il papà del titolo, ha sviluppato un sistema molto solido, affidabile e che risponde bene ai comandi.
Tanti scheletri nell’armadio…
Lo stile grafico, molto fumettoso, è sicuramente uno dei punti di forza di questa produzione, sebbene siamo ovviamente molto lontani dai livelli di perfezione di Cuphead. Talvolta, infatti, il level-design risulta leggermente confuso ed in generale poco vario e si ha come l’impressione di muoversi sempre negli stessi posti con forti tonalità in contrasto come viola, bianco e marrone. Il sistema di combattimento è ben fatto, è vero, ma il gioco in sé è davvero monotono: si percorrono lunghissimi livelli zeppi di nemici – ogni 20 cm in pratica appare qualcosa che vuole farci la pelle – e, considerato che anche l’ultimo degli avversari più “sfigati” può ucciderci con appena qualche colpo d’ascia, potete capire che la situazione diviene presto poco simpatica e siamo ben oltre il punitivo.
I personaggi, inoltre, sono tutti molto simili: ci sono orde di scheletri vestite in modi diversi che brandiscono armi differenti, ma alla fine risultano tutti fin troppo simili tra loro. Ci sono scheletri che scoccano frecce, scheletri maghi, scheletri grossi e cattivi (il “tema osseo” è ricorrente praticamente dall’inizio alla fine in quasi tutti i nemici). Ogni numero imprecisato di nemici semplici, troveremo l’immancabile boss-fight, particolarmente complessa da portare a termine ma che, per fortuna, è quasi sempre preceduta da un punto di respawn – una accortezza che abbiamo apprezzato.
Un pizzico di elementi RPG.
Come ogni buon souls-like che si rispetti, anche in Watcher Chronicles troveremo un sistema di loot e di esperienza per poter potenziare il nostro personaggio. In questo caso, la valuta per ottenere i potenziamenti sono dei cristalli viola che sbocciano ad ogni nemico abbattuto – più grosso o arduo il combattimento, più generosi sono i premi raccolti. Una morte prematura causa il drop di tutte le gemme che, come vuole tradizione del genere, possono essere recuperate se si riesce raggiungere senza morire la stessa posizione.
Ad ogni livello acquisito si possono spendere le preziose gemme in una delle quattro caratteristiche principali: forza, vitalità, resistenza ed energia. Il costo per salire di livello è, ovviamente, via via sempre più alto. Ci sono numerose ceste in giro per i livelli che contengono armi ed armature (non tantissime), oltre che ad archi e oggetti magici come anelli e mantelli. Purtroppo tutte queste cose, così come sono realizzate, non costituiscono un incentivo abbastanza concreto per bilanciare la povertà offerta in termini di contenuto; dopo qualche ora di gioco il tutto diventa molto tedioso.
Comparto tecnico
Anche questo titolo indie è sviluppato grazie al versatilissimo Unity. Il comparto grafico è staticamente solido, di qualità, ma le animazioni dei vari nemici lasciano un po’ a desiderare e si sente molto la mancanza della fisica negli scontri. I livelli sono vasti, ma davvero troppo simili tra loro e poco interattivi – talvolta abbiamo avuto la sensazione di essere tornati per sbaglio nei quadri precedenti. Il comparto audio galleggia nella mediocrità: effetti sonori al minimo sindacale, una colonna sonora piacevole, ma poco ispirata.
E’ possibile giocare in un piacevole coop tutto il gioco, una funzione che è stata recentemente ispessita a dovere, perché nella visione iniziale il secondo giocatore era una sorta di “pet” del primo. Non abbiamo incontrato bug, piacevolmente, mentre tutto il testo è tradotto in un italiano accettabile.
Concludendo…
Watcher Chronicles è in definitiva un titolo indie piuttosto insipido che poggia su un engine di gioco con molto potenziale. Sfortunatamente, ha molto poco da offrire in termini di contenuto e l’aver riempito i livelli di nemici da affrontare non rende questo titolo più intrigante, anzi. Dopo qualche ora di gioco abbiamo percepito molto disagio per il susseguirsi di una serie di situazioni frustranti oltre che tutte molto, troppo simili: perfino le battaglie con i boss non sono poi così diverse tra loro. Ci sono molti titoli più ispirati in giro, come Grime, sebbene su una fascia di prezzo più alta di questo.
Consigliato solo ai veri “aficionados” del genere!